ORVIETO – I sindaci dei Comuni dell’Area Interna “Sud/Ovest Orvietano” (Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna In Teverina) hanno approvato il testo finale del Documento Preliminare di Strategia, in occasione della riunione di ieri mattina svoltasi presso il Comune di Orvieto, convocata e coordinata dal sindaco, Giuseppe Germani.
APPROCCIO STRATEGIA AREA INTERNA – L’idea guida e la filiera sulla quale il territorio intende investire si basano sulla consapevolezza del proprio patrimonio culturale, storico e naturalistico connesso alla vivibilità e sostenibilità dei centri di media e piccola dimensione. L’agricoltura ed il paesaggio rurale rappresentano il “filo rosso” che unisce conoscenza, identità locale ed opportunità di sviluppo in armonia con il potenziamento dei servizi alla persona: SANITA’, MOBILITA’, ISTRUZIONE.
Il Documento Preliminare di Strategia riassume il Territorio di “Area Interna” e i sui caratteri identitari, le linee guida, la motivazione di scelte di condivisione di funzioni e servizi, gli attori, le potenziali linee di finanziamento e i risultati attesi attraverso le azioni che saranno attuate.
Nello specifico, la Strategia Aree Interne è stata interpretata come l’occasione per avviare una riflessione ampia e strutturata sul futuro dei 20 Comuni interessati. Una riflessione che ha portato amministratori e comunità locali a sperimentare nuove modalità di lavoro e di approccio alle problematiche del territorio. Un impegno che ha prodotto, prima una analisi e poi una visione condivisa, gettando le basi per un cambiamento, innanzi tutto di tipo gestionale e culturale.
Una sfida complessa, che ha avuto un primo esito concreto nella costruzione dell’idea comune di sviluppo territoriale, come occasione per politiche e strategie di area vasta (in ragione della dimensione territoriale interessata di 1.187 Kmq) superando i singoli confini amministrativi. I centri umbri dell’orvietano, rappresentano fin dall’epoca medioevale piccole “città-stato” con un forte spirito autonomo ma spesso alleate o federate tra loro.
Questi centri conservano, ancora oggi, un assetto policentrico gerarchizzato ed interconnesso, una forte struttura paesaggistica ed una rilevante tradizione storico culturale. Le principali criticità delle politiche del territorio sono state rappresentate dalla frammentazione delle decisioni e degli interventi, da processi territorialmente sbilanciati, dalla dualità tra percorsi di sviluppo e di valorizzazione ambientale.
I Comuni appartenenti a quest’area pur avendo già maturate interessanti esperienze di collaborazione nell’ambito dell’approccio Leader, il Piano di Zona, il Patto Territoriale, i Piani Urbani Complessi, il Parco Archeologico Ambientale dell’Orvietano (PAAO), si sono mantenuti per lo più su di una dimensione progettuale settoriale, dipendente da singoli strumenti di programmazione ed ancora distante da una visione strategica unitaria. Per questo si è ripartiti dai “territori e dalla partecipazione con le comunità locali”, alla ricerca di elementi comuni ed unificanti interpretando bisogni e prospettive.
Nell’approccio alla Strategia dell’Area Interna è stata progressivamente maturata la consapevolezza di trovarsi di fronte ad una nuova generazione di strumenti di programmazione e d’intervento in grado di ribaltare il ciclo convenzionale finanziamenti-progetti-territorio in quello più consono territorio-progetti-finanziamenti.
CARDINI ED OBIETTIVI DELLA STRATEGIA – Ad emergere, sin dalla prima bozza di strategia, è stata una trama sempre più leggibile di connessioni identitarie, in grado di collegare il patrimonio culturale, naturale e storico-produttivo, con un’esigenza di futuro e innovazione: un “filo rosso” tra territori e comunità.
I cardini della strategia sono stati identificati:
• nel patrimonio culturale un “vero museo diffuso”;
• nei centri ed i borghi storici ancora presidio di una elevata qualità della vita, tanto da essere eletti a residenza di molti stranieri che da turisti si trasformano nel tempo in abitanti;
• nel sistema agricolo, come collegamento con la tradizione alimentare e gastronomica, ma anche presidio attivo contro l’abbandono, il dissesto ed il rischio idrogeologico.
Attraverso la Strategia Nazionale Aree Interne il territorio intende garantire il mantenimento della elevata qualità della vita di questi luoghi, contribuire ad incrementare la nuova residenzialità, e ridare vita ai tanti centri e borghi del territorio.
Altra sfida sarà quella di attivare nuove opportunità di sviluppo economico, legate alla tradizione ed alla qualità dei prodotti, in un’ottica di innovazione e sperimentazione. Ridurre lo spopolamento e dare nuove opportunità alle giovani generazioni, in una terra ricca di tempo tra borghi storici, beni culturali e ambientali.
A Fronte di ciò, il documento indica risultati attesi ed azioni volte a:
• Migliorare il sistema di governance locale
Rafforzamento della partecipazione attiva di cittadini e stakeholder allo sviluppo del territorio (implementazione di forme di governance per il governo del territorio come i Contratti di Fiume e sperimentazione forme di partecipazione attiva dei cittadini e degli stakeholder alla programmazione e progettazione.
• Consolidare la gestione associata delle funzioni e servizi comunali
Interventi per favorire l’aumento dei servizi associati
• Valorizzare il patrimonio culturale ed ambientale per supportare una ricettività diffusa ed una nuova occupazione
Miglioramento delle condizioni e degli standard di offerta e fruizione del patrimonio culturale e ambientale dell’area; Aumento degli arrivi e della permanenza media dei turisti con particolare attenzione ai comuni minori; Consolidamento, modernizzazione e diversificazione dei sistemi produttivi dell’area legati alla filiera cultura-ambiente-turismo-prodotti tipici; Potenziamento del sistema/distretto turistico, culturale, storico ed ambientale PAAO; Diffusione della conoscenza del patrimonio culturale e ambientale (memoria e identità) presso la collettività locale.
• Recuperare e valorizzare i borghi, attraverso l’innovazione, la tecnologia, la creatività
Attrazione di nuovi residenti stabili e “temporanei” nei centri di media e piccola dimensione; Consolidamento di nuove modalità ricettive nell’ambito dei centri di media e piccola dimensione; Nascita di Urban Hub propulsori della ricerca e dell’innovazione.
• Aumentare la competitività delle filiere e dei sistemi produttivi in particolare agricoli e agro-alimentari, migliorare la corretta gestione delle risorse naturali e sostenere le comunità rurali
Diffusione di un Sistema agricolo integrato che produce, trasforma e distribuisce prodotti in particolare a Km 0; Valorizzazione e promozione di un paniere di prodotti e eccellenze locali; Diffusione di modelli per una corretta gestione del percorso produzione/consumo dei prodotti locali delle filiere corte; Potenziamento del Turismo rurale elevando l’offerta e la qualità del servizio; Integrazione socio lavorativa dei soggetti svantaggiati (agricoltura sociale); Introduzione e miglioramento di servizi per la popolazione rurale.
• Garantire servizi socio-sanitari legati al mantenimento delle comunità sul territorio
Riduzione del numero di ricoveri inappropriati; Miglioramento dell’offerta dei servizi in particolare per le persone anziane e disabili; Potenziamento della rete assistenziale di prossimità; Miglioramento della erogazione del servizi.
• Valorizzare l’offerta di servizi educativi, di istruzione e formazione per fornire un presidio educativo di eccellenza a supporto delle politiche di sviluppo e della permanenza della popolazione nell’area
Potenziamento e attivazione di servizi educativi per il sistema 0-6 anni; Miglioramento della didattica e ampliamento dell’offerta formativa nella scuola primaria; Abbattimento dell’isolamento dei plessi scolastici collocati nelle aree più marginali; Riduzione del turn over dei docenti; Razionalizzazione e potenziamento dell’offerta formativa orientata verso le potenzialità occupazionali locali; Potenziamento dell’alternanza scuola lavoro per la costruzione delle competenze necessarie alla formazione di profili professionali spendibili nel territorio.
• Migliorare la mobilità esterna ed il sistema della rete di mobilità interna: dalle principali polarità verso i territori più interni laddove si percepisce la condizione di marginalità
Miglioramento della mobilità da e per l’area; Miglioramento del trasporto scolastico offerto dai Comuni ai bambini della scuola dell’infanzia e della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado; Razionalizzazione ed efficientamento dei servizi di trasporto pubblico locale; Sviluppo sistemi complementari, integrativi ed alternativi al sistema trasporti stico; Promozione di reti di mobilità dolce (slow); Riqualificazione dei percorsi di viabilità secondaria.
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Il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani ha aperto l’incontro che conclude la seconda parte del percorso di “Area Interna” ricordando che il documento è stato inviato al Ministero e alla Regione che, nell’arco di alcuni giorni, dovrebbero approvarlo; quindi seguirà la firma ufficiale, che si terrà ad Orvieto nei primi giorni di giugno, alla presenza di rappresentanti del Ministro dello Sviluppo Economico, di “Aree Interne” e della Regione Umbria. Intanto, i Sindaci sono chiamati ad ulteriori incontri a cadenza settimanale finalizzati alla terza fase.
“Si deve andare avanti nella definizione dei progetti – ha precisato il Sindaco – a partire da quelli che diventano strategici. All’interno del documento c’è un’ampia visione di sviluppo coeso del territorio. Ciò è verificabile anche su altri piani, ad esempio quello dei servizi, rispetto ai quali sono molte le aspettative da parte degli interlocutori.
Dopo oltre un anno di lavoro, l’approvazione formale del documento in questa sede, verrà seguita da quelle delle rispettive Giunte Comunali e quindi, come presa d’atto, nei rispettivi Consigli Comunali. La Regione ha già visionato ed approvato il documento. Oltre che alla Regione, la griglia di progetti, è stata trasferita all’Assistenza Tecnica di “Area Vasta” per verificare una possibile strategia di fattibilità volta al raggiungimento dei risultati attesi, fermo restando che saranno i Sindaci a validare i vari progetti, dal sistema dell’albergo diffuso al Parco Archeologico, dalla mobilità elettrica alla valorizzazione delle aree in disuso, dando rilievo al ruolo dei privati che partecipino alla misura”.
Gian Luigi Maravalle sindaco di Ficulle ha suggerito che “la prossima azione sia quella di iniziare ad allocare i progetti che sono sul tavolo all’interno di ogni settore e vedere come possono integrarsi fra loro, tenendo conto che, a partire dal progetto di ‘albergo diffuso’ si possono prospettare diversi modelli sui quali serve un ulteriore confronto ed approfondimento per indicare il modello ideale”.
Marsilio Marinelli sindaco di San Venanzo ha sostenuto che “occorre favorire gli interventi aventi valenza di Area, ovvero riguardanti una fetta consistente di più Comuni”.
Maurizio Terzino, sindaco di Fabro ha affermato che “i Sindaci lavoreranno per definire i bandi adeguati ai modelli desiderati. Con il documento preliminare è stato fatto un quadro complessivo di interventi, a fronte dei quali l’obiettivo deve essere quello di intercettare tutti i bandi possibili: Patto 2000, Gal, fondi ministeri, regionali ed europei che vadano nella direzione dell’attuazione della progettazione di Area Interna. Il progetto di ‘albergo diffuso’ camminerà di pari passo al marchio d’area. Quindi dobbiamo impegnarci per completare assolutamente il quadro dei progetti. Per qualunque idea, penso ad esempio al tema della mobilità, si dovrebbe immaginare anche al ricorso ad un financing projetc complessivo per i comuni interessati”.
Alvaro Parca, sindaco di Giove: “il documento comprende tutto quello che abbiamo individuato come strategico, andranno avanti i progetti che avranno la possibilità di essere realizzati grazie all’importante il concorso dei privati. Dobbiamo perciò lavorare per incrementare gli investimenti privati”.
Angelo Larocca sindaco di Monteleone ha dichiarato: “è importante scegliere quei progetti che investono una grossa porzione dell’Area Interna e che soprattutto siano sostenibili nel medio-lungo periodo a livello operativo e gestionale, con il coinvolgimento ed il contributo fondamentale dei soggetti privati”.
Daniele Longaroni, sindaco di Castel Viscardo: “esprimo soddisfazione per l’approvazione del preliminare di strategia che ha richiesto circa due anni di lavoro, e di questo risultato ringrazio i tecnici comunali e regionali che ci hanno supportato. All’interno del documento ci sono molti aspetti fra loro coerenti. Concordo con le valutazioni dei Sindaci sui criteri e i tempi di attuazione tenendo conto del ruolo fondamentale dei privati all’interno di una sinergia con il pubblico.
Penso inoltre all’impegno a costruire, in questi anni, un percorso che sia di solidarietà tra Sindaci che utilizzano questa strategia per attuare progetti di valenza territoriale. Questa progettazione, infatti, non si esaurisce con i fondi nazionali, quindi è importante far conoscere questo progetto in tutte le sedi possibili. Ci sono progetti che, oltre ad essere coerenti con un modello di 20 comuni, hanno però una valenza ben più ampia. In questo caso le risorse per attuarli vanno condivise, al di là dei fondi strutturali, facendo sinergia pubblico-privata. Occorre comunque partire da progetti aventi valenza intercomunale”.
Fabio Roncella sindaco di Montegabbione: “chi è interessato a determinati temi li approfondirà con i tecnici. Ad esempio, il Comune di Montegabbione ha presentato un progetto di mobilità per mezzi elettrici e/o a metano al fine di attivare servizi ancora non coperti. In tal senso, si potrebbe ragionare su un parco mezzi sia ad alimentazione elettrica sia a metano, che potrebbero interessare tutta l’area. Questo modello potrebbe essere esteso a tutti i comuni; su questo tema servirebbe una sede di condivisione d’Area”.
Giuseppe Germani: “rispetto al tema specifico della mobilità bisogna capire la situazione reale dei nostri Comuni al fine di avere uno scenario chiaro, quindi valutare le varie opzioni dando input alla Regione di predisporre bandi che prevedano indicazioni conformate alle esigenze dei Comuni. Entro la fine di maggio dobbiamo fare gli ulteriori passaggi necessari. Sarebbe opportuno anche incontrare gli imprenditori per far conoscere le proposte dei Comuni di Area Interna”.
(Fonte: Comune di Orvieto)