di Massimo Gnagnarini
Per la terza volta, nel volgere di poche settimane, il consiglio comunale è impegnato a discutere sui conti del Comune e sulle buone prospettive che ne derivano compresa l’adozione, entro il mese di giugno p.v., di un Atto miliare quale quello della rimodulazione del Piano decennale e conseguente uscita anticipata dallo stato di pre dissesto nel quale, Orvieto sarebbe dovuta rimanere fino all’anno 2023.
Oggi presentiamo all’attenzione del Consiglio comunale il bilancio di previsione 2016-2018 insieme al quale debutta, per la prima volta, il cosiddetto documento unico di programmazione (DUP).
Prima di entrare nel merito del Bilancio di previsione e del DUP, è utile ricostruire il quadro completo della manovra finanziaria comunale di quest’anno che, oggettivamente , segna una svolta nei nostri conti pubblici generando migliori prospettive politiche ed economiche destinate a riversarsi a favore di tutta la città.
Tre sono i pilastri che hanno caratterizzato la manovra:
1. La riduzione delle tasse
Il 30 aprile scorso il consiglio comunale, con ampia maggioranza di voti che ha ricompreso anche quello favorevole espresso dal gruppo del M5S, ha approvato gli aggiornamenti delle tariffe e delle aliquote dei tributi determinando una sostanziale riduzione annua delle tasse comunali per oltre 2,5 Mln di euro pari a un -15% della pressione fiscale totale che gravava sulle famiglie e sulle attività produttive della nostra città.
2. L’azzeramento del deficit
L’11 maggio scorso il consiglio comunale, con ampia maggioranza di voti che ha ricompreso anche quello di astensione espresso dal gruppo del M5S, ha approvato il rendiconto 2015 che ha certificato il sostanziale raggiungimento dell’azzeramento dell’odiato deficit che, per almeno un decennio, aveva compromesso l’attività dell’Ente e offuscato la sua immagine accostando Orvieto all’idea di dissesto, fallimento e rassegnazione.
3. Il bilancio di previsione 2016-2018 con il rilancio degli investimenti
Oggi, 20 maggio , il consiglio comunale è chiamato a completare la manovra con il rilancio degli investimenti che caratterizzano il Bilancio 2016-2018 così come sommariamente descritti dalla slide che segue e il cui valore finanziario , come si evince dai dati riportati nella Nota Integrativa allegata al bilancio, corrisponde a un incremento del +400% rispetto agli analoghi valori del biennio precedente.
Si tratta di opere e acquisti di beni strumentali finanziati dal Comune sia con mezzi propri sia con trasferimenti regionali a specifica destinazione. Particolare riguardo è stato riservato alle scuole d’infanzia e dell’obbligo con interventi di adeguamento e messa in sicurezza nonché l’acquisto di nuovi scuolabus che, a iniziare da quest’anno, sostituiranno l’intero e ormai obsoleto parco macchine.
Seguono gli interventi di manutenzione straordinaria su vari beni patrimoniali e l’ampliamento e la sistemazione dei cimiteri sia quello monumentale del capoluogo sia quelli siti in altre importanti frazioni.
Nondimeno si interviene su alcuni impianti sportivi e, nel campo della cultura, con l’allestimento stabile del nuovo centro multimediale sulla ceramica artistica che va ad aggiungersi alla già straordinaria offerta culturale della città. Ma il vero fulcro intorno al quale sono stati implementati spesa e nuovi progetti è quello del settore turistico ovvero l’ammodernamento dei sistemi e dei servizi di accoglienza e mobilità. Oltre al progetto, ormai prossimo alla fase esecutiva, di riqualificazione urbana di Via Angelo Costanzi ovvero del tratto che unisce il casello dell’A1 con il Terminal di Piazza della Pace sono in fase di allestimento finale sia il nuovo sistema di segnaletica turistica pedonale, sia l’omogenizzazione dei sistemi elettronici di ingresso e pagamento dei parcheggi insilati che ne consentirà la gestione integrata e l’uso di un’univoca carta sconto per gli utenti residenti.
Contestualmente è prevista la dotazione di sistemi automatici di controllo e pagamento della sosta presso il parcheggio di Piazza della Pace dove, peraltro, confluiscono circa 6000 bus turistici all’anno e dove è già in corso un profondo e funzionale restyling in collaborazione con l’azienda privata concessionaria di alcuni servizi.
Bisogna aggiungere, per completezza, le risorse destinare alle cosiddette manutenzioni ordinarie della città. Una parte rilevante delle quali sono svolte in house attraverso il nostro Centro Servizi Manutentivi che quest’anno può disporre di maggiori stanziamenti consentendo una migliore programmazione dei lavori e un più incisivo riscontro degli interventi svolti.
Il DUP
Prima di ogni esame e confronto sui contenuti relativi a questa prima stesura del Dup occorre precisare che questa Amministrazione si è approcciata ad esso con una metodologia che è l’esatto opposto di quanto nel passato veniva presentato in roboanti piani quinquennali che spesso finivano più realisticamente ad essere percepiti come una sorta di meri libretti dei sogni.
Ciò che di più differenzia il DUP dai documenti programmatori del passato è la sua natura eminentemente finanziaria ovvero in esso vengono distribuite le risorse di cui realmente si dispone e non quelle di cui si spera di poter disporre in un futuro per quanto prossimo sia.
Per questa ragione il legislatore ha previsto sia il DUP sia le Note Integrative al DUP. In altre parole oggi va in approvazione un documento aperto la cui definizione e trasformazione avverrà in progress con cadenza annuale scontando e ricomprendendo così le modificazioni che repentinamente accadono in un quadro sociale ed economico complesso e in continua evoluzione.
Oltre i fondamenti programmatici dell’Amministrazione che costituiscono parte integrante della sezione strategica del DUP dove sono state integralmente trascritte e che definiscono l’idea di città che abbiamo in mente , non abbiamo voluto, ne potevamo, in ragione delle regole con cui il DUP deve essere redatto , inserire nel dettaglio alcune delle istruttorie che abbiamo in corso quali quelle che riguardano la valorizzazione della caserma, le aree interne, i contratti di fiume piuttosto che la gestione della funicolare, il concorso Orvieto patrimonio dell’Unesco, ecc… Infatti il grado di avanzamento di queste istruttorie già avviate non consente, ad oggi, la loro trasposizione in termini finanziari e quindi di impegno di spesa o di accertamento di entrata che rappresentano elementi essenziali per un corretto e puntuale inserimento di questi cespiti nella parte operativa del DUP. Da questa premessa metodologica sul DUP occorre partire se non si vuol cadere in false o pretestuose interpretazioni su ciò che manca o non è inserito, su quel che si poteva mettere o togliere.
Il conclusione il DUP che vi presentiamo è la fotografia di ciò che esiste oggi in termini finanziari e non corrisponde, in quanto non le esaurisce tutte, le cose e gli interventi richiamati nelle nostre linee programmatiche. Ogni volta che l’azione di governo progredisce trasformando le linee programmatiche in progetti incardinabili finanziariamente ai bilanci dell’Ente sarà possibile e corretto ricomprenderli nella parte cosiddetta operativa del DUP.
Il nuovo scenario cittadino
Credo si possa affermare che , date le iniziali condizioni economiche terribilmente negative che per un decennio avevano dominato il quadro locale, in pochi sarebbero stati disposti, fino a qualche mese fa, a scommettere su quella che mi azzarderei a definire l’inizio di una nuova primavera finanziaria del Comune di Orvieto.
La vera novità è che non avevamo scelta. Qui non c’è più lo stato pantalone o la regione matrigna a pagare i debiti o a trasferire qui la ricchezza prodotta altrove, qui o trovi il modo giusto di estrarre ricchezza e ridistribuirla da ciò che abbiamo e possediamo oppure finanziariamente saremmo dei morti che camminano. Grazie al cielo Orvieto possiede molto e la sua messa a reddito è già iniziata.
Da questa consapevolezza siamo partiti per costruire da subito una diversa politica di bilancio che si è incentrata su nuove entrate strutturali quali la tassa di soggiorno, la differenziazione delle tariffe dei parcheggi per i non residenti e una più puntuale gestione dei nostri beni culturali. In altre parole il Comune di Orvieto dispone ora, strutturalmente, di circa un milione di euro in più all’anno senza aver messo le mani nelle tasche degli orvietani.
Quel che pagano di più i turisti viene ad essere riversato per 1/3 in abbattimento delle tasse agli orvietani, per 1/3 in maggiori fondi destinati alle manutenzioni ordinarie della città, per 1/3 in copertura degli oneri di nuovi investimenti. Tuttavia la leva comunale da sola non basta, occorre una rinnovata voglia di investire e di scommettere sul futuro della città da parte di tutti.
Ai nostri imprenditori dico che sono finiti i tempi delle rendite finanziarie. Ne le banche nè la proprietà garantiscono più il futuro. Dobbiamo renderci conto di una cosa… che viviamo in un mondo complicato dove da soli o in ordine sparso si perde. Di brutto. Si può provare a competere solo se tutti i soggetti portatori di interessi collaborano e remano nella stessa direzione. Questo vale ovviamente per chi amministra, ma vale ancora di più per i cittadini e le categorie produttive.