di Massimo Gnagnarini
Quello del 2015 è stato il miglior risultato di amministrazione di sempre conseguito dal Comune di Orvieto e ha generando, al netto degli accantonamenti e dei fondi vincolati, un saldo positivo al 31/12/2015 pari a 6.613.179,67 euro.
Questi soldi, avanzati dalla Gestione e rideterminati secondo i principi e le nuove regole della contabilità armonizzata, non possiamo però spenderli perchè rimangono a parziale copertura degli accantonamenti e dei fondi vincolati che per legge abbiamo dovuto costituire per un totale che ammonta a 14.563.121 euro.
Questo valore, a Rendiconto 2015 già depositato, è stato oggetto di un approfondimento migliorativo condotto presso la Corte dei Conti dal cui esito è scaturito l’emendamento presentato dal Sindaco con il quale, avvalendoci di una peculiare e specifica normativa di legge, abbiamo potuto ridurre il valore totale degli accantonamenti a 10.636.184 euro. Pertanto la somma algebrica tra il valore di segno positivo dell’avanzo di gestione conseguito e quello di segno negativo degli accantonamenti e fondi vincolati ha prodotto un saldo di – 4.023.005 euro. Occorre precisare, inoltre, che questo saldo non indica la misura del deficit ancora da ripianare, poiche’ esso ricomprende l’extra deficit scaturito a seguito del riaccertamento straordinario dei residui e la cui copertura è già stata assicurata con il rientro graduale in rate 30 rate annuali costanti da iscrivere in bilancio. Pertanto al netto della suddetta iscrizione il deficit ancora da ripianare al 31/12/2015 è di -837.260 euro.
Scusandomi dei troppi, ma inevitabili, riferimenti tecnicistici spero che questa premessa possa contribuire a chiarire alcuni concetti basilari di un aggiornato e nuovo quadro finanziario del Comune in modo di poter entrare con cognizione nel vivo dell’argomento principe, ovvero quello dei progressi compiuti sul fronte del risanamento, e quindi del come e del perchè l’ eccellente risultato di gestione ottenuto vada a ribaltarsi con grande efficacia e positività sugli obbiettivi fissati dal piano pluriennale di rientro dal deficit adottato dall’ Amministrazione nel 2014 consentendo, in definitiva, un radicale accorciamento dei tempi di permanenza del Comune di Orvieto dallo scomodo e poco gratificante stato di predissesto.
SLIDE N. 1
La slide fotografa la situazione finanziaria del Comune di Orvieto che segna un disavanzo di amministrazione al 31/12/2015 pari a – 4.023.005. Tuttavia in questo saldo è ricompresa la quota residua di extra deficit generato dal riaccertamento straordinario dei residui le cui modalità di recupero sono stabilite dal DL 118/2011 che ne consente il ripiano in 30 rate costanti annuali da iscrivere sui futuri bilanci di esercizio così come il consiglio comunale aveva già disposto con propria delibera n. 56 del 2015.
Pertanto considerando il disavanzo di amministrazione al 31/12/2015 in un’ottica di verifica dei saldi progressivi di abbattimento del deficit e di conseguente rimodulazione del Piano Pluriennale il saldo residuo del deficit ancora da abbattere scende a – 837.236 euro e a seguito della prossima iscrizione in bilancio 2016 della III^ rata prevista dal Piano, si porterà a soli – 387.268 euro.
In altre parole entro il prossimo mese di giugno, termine previsto dalla recente legge di stabilità che autorizza i Comuni in procedura di Predissesto alla modifica dei propri Piani di risanamento, procederemo alla rimodulazione del nostro Piano tenendo conto di quanto sopra con l’obbiettivo di raggiungere il pareggio entro l’esercizio del 2016 avviando contestualmente la procedura di uscita definitiva del Comune di Orvieto dallo stato di predissesto finanziario.
Nella speranza di aver reso più chiaro il percorso tecnico contabile adottato per il conseguimento dei risultati qui presentati è utile spiegare come sono state reperite le risorse utilizzate e anche il perchè si è voluto tenacemente perseguire tale obbiettivo.
Hanno concorso al risanamento finanziario anticipato del Comune i seguenti tre macroaggregati di risparmio:
- 2.211.725 euro la I^, II^ e III^ rata del Piano decennale iscritte rispettivamente in bilancio nel 2014, 2015 e 2016.
- 1.750.000 euro il maggior margine di abbattimento del deficit formatosi per effetto delle risorse rinvenienti da avanzo di gestione.
- 3.926.937 euro la copertura dell’accantonamento del FCDE ( Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità ) con la disponibilità del FDL (Fondo di Liquidità) di cui l’emendamento al Rendiconto presentato dal Sindaco Germani.
Pertanto si può facilmente comprendere come l’unico importo che avremmo potuto, ma solo in astratto, sottrarre all’obbiettivo di abbattimento progressivo del deficit è quello di 1.750.000 euro rinvenienti dall’avanzo di gestione che trova puntuale riscontro nella relazione tecnica inviata quest’anno all’attenzione della Corte dei Conti in occasione dell’ultima verifica effettuata sullo stato di avanzamento del Piano Pluriennale di abbattimento del deficit.
D’altra parte occorre considerare che , a spesa invariata, questo surplus è derivato da maggiori accertamenti di entrate realizzatesi a fronte di previsioni iniziali più prudenziali, nonché da incassi straordinari perfezionatesi solo successivamente all’approvazione del bilancio di previsione 2015.
A puro titolo indicativo si ricordano gli oltre 800.000 euro di recupero evasione ICI e IMU dovuti da E.ON e liquidateci dalla multinazionale, lo scorso anno, in unica soluzione, nonché l’impennata verificatasi con gli incassi da servizi a domanda individuale come i parcheggi piuttosto che gli incassi del Pozzo di San Patrizio e degli altri nostri beni culturali che sono stati in parte frutto della rimodulazione delle tariffe per i non residenti e in parte frutto dell’aumento significativo dei flussi turistici.
Maggiori entrate , alcune delle quali strutturali ciò ripetibili ogni anno, che sono scaturite, riteniamo noi, da una azzeccata politica di bilancio i cui frutti, però, non sarebbe stato saggio impegnare preventivamente in nuove spese ancor prima di avere la certezza che realmente si fossero realizzate come, poi, effettivamente si sono realizzate. In altre parole non abbiamo potuto ne voluto vendere il fieno prima di averlo messo in cascina. Fin qui le modalità con le quali siamo pervenuti ai risultati lusinghieri appena descritti, vorrei però sottolineare le ragioni per le quali, così ostinatamente, abbiamo voluto perseguire questi risultati.
A questo proposito suggerisco agli esponenti dell’Opposizione , alcuni dei quali in questi giorni hanno anticipato le loro critiche sul fronte della gestione finanziaria, di approfondire con maggiore serenità e lungimiranza il tema dell’utilità di un’uscita anticipata dallo stato di predissesto in cui versa l’Ente e di considerare questa opzione come la condizione imprescindibile per affrontare e risolvere con concretezza ciò che loro stessi hanno auspicato per una vicinanza sempre maggiore del Comune alle esigenze di quei cittadini e delle loro attività che si trovano in maggiore difficoltà economica.
Bisogna ricordare che ogni agevolazione che si può prevedere e introdurre sui tributi , sulle tariffe per le mense e i trasporti scolastici , l’ampliamento del numero e della qualità dei servizi a disposizione di tutta la comunità , la stessa sostenibilità dello stato sociale sussidiario si possono introdurre e garantiscono solo attraverso il più rapido superamento di tutti i vincoli e i divieti che ostacolano ogni passo verso questa direzione e che sono indissolubilmente legati alla permanenza del Comune in uno stato di predissesto e per tutta la sua durata.
Di questo quadro realisticamente difficile in cui siamo stati chiamati ad operare, tutti dovremmo dimostrarne la piena consapevolezza e condividere lo sforzo che è stato necessario per modificarlo.
Sia ben chiaro che qui non stiamo a giocare alla partita di chi è più bravo con i numeri, qui per rimettere in carreggiata i conti del Comune, ci siamo assunti il compito di applicare sul campo tutte le restrizioni e limitazioni che prima erano solo semplici voci o cosa da fare segnate su un pezzo di carta. Ma soprattutto abbiamo scelto coraggiosamente di invertire una politica di risanamento del bilancio che non puntasse più esclusivamente sulla limitazione della spesa , ma che andasse nelle più virtuosa e produttiva direzione dell’incremento delle entrate.
Una chiave di successo che non ha toccato le tasche degli orvietani, ma quelle dei numerosi turisti che vengono accolti, e sempre in numero maggiore, dalla nostra città nella consapevolezza che il mantenimento di Orvieto per quel che è, per come la conosciamo e per quel che rappresenta nel mondo non è cosa che possa ricadere unicamente sulle spalle dei suoi poco più di 20.000 abitanti.
Non di meno vanno riconosciuti gli sforzi pregressi compiuti, con alterni risultati in verità, dalla passata amministrazione perlomeno in direzione della stabilizzazione del dissesto contribuendo così, tutti insieme, a ricollocare la nostra città a quel rango superiore che gli appartiene dopo esser stata umiliata , bloccata e derisa per anni in conseguenza di errori e noncuranze del passato.
Dell’ odissea finanziaria trascorsa dal nostro Comune nell’ultimo decennio possiamo averne una plastica rappresentazione osservando la slide n. 2 dalla quale si evince come solo negli ultimi due anni si sia prodotto un effettivo e radicale risanamento delle finanze comunali senza peraltro ricorrere ad altre alienazioni di patrimonio pubblico, mentre, nel periodo precedente, alla sostanziale immobilità dei valori negativi di deficit del bilancio si erano aggiunte considerevoli vendite di beni i cui proventi sono finiti per lo più a copertura di spesa.
SLIDE N. 2
L’auspicio a conclusione di questa relazione è che da questo dibattito, pur nella critica puntuale, ne possa scaturire una occasione per una generale presa d’atto, se non della soluzione finale, almeno degli oggettivi progressi compiuti che sarà utile per dare un segnale forte e positivo ai nostri concittadini e ai nostri operatori economici preferibilmente scevro da inutili minuzzaglie e battibecchi di rito.
Un segnale diverso, dunque, che Orvieto si aspetta da tutta la sua classe dirigente e che da troppo tempo attende invano ovvero la conferma che la città possiede le risorse e la forza non solo per risanare , come ha risanato, i conti del suo Municipio , ma che conserva intatte anche tutte le potenzialità necessarie a rilanciare la sua nuova stagione di sviluppo economico.
Soluzioni e iniziative da mettere in campo che tutti intuiamo e che solo in minima parte stanno nelle mani di chi siede in questo consiglio comunale, ma che principalmente stanno nella testa e nella operosità di tutti gli orvietani attivi che qui, noi, più modestamente abbiamo il dovere di incoraggiare e rassicurare garantendo un quadro certo di regole e di ritrovate prospettive.