In occasione dell’anniversario della morte dello scrittore Gianni Rodari (Omegna, 23 ottobre 1920 – Roma, 14 aprile 1980) il M5S orvietano propone di rilanciarne l’eredità culturale.
di Lucia Vergaglia
Da troppi anni trascurati e quasi dimenticati il prestigioso “Premio alla fantasia Gianni Rodari – Città di Orvieto” e l’omonimo Centro Studi, di cui è socio fondatore il nostro Comune, tornano all’attenzione in un atto di indirizzo politico che ne chiede il rilancio nel 46 anniversario dalla morte del grandissimo, indimenticato, scrittore che ci lasciò il 14 di aprile del 1980.
Con l’ultimo omaggio nel ciclo di iniziative “La Testa per pensare” nel 2010 sono stati annunciati grandi cambiamenti dall’allora assessore Cristina Calcagni, da poco insediata; si parlava di digitalizzazione e diffusione dell’immenso archivio con un’apertura alla cittadinanza, tuttavia nulla di concreto sembra essere successo. Nessuna traccia misurabile di iniziative e, incredibilmente, persino il sito internet del Centro Studi “centrostudirodariorvieto.it” è stato lasciato inutilmente scadere perdendo i collegamenti che puntavano verso quell’archivio informatico attraverso i motori di ricerca ed il web.
Un vero peccato questa mancanza di cura delle cose cittadine, l’ennesimo spreco considerato che un nome di dominio, cioè l’indirizzo web del Centro Studi, rappresenta un bene immateriale dal valore elevato ma dal costo limitatissimo, ad un cittadino costerebbe soltanto un pugno Euro all’anno.
«E’ necessario non disperdere quanto si è fatto negli anni e riannodare quest’eredità preziosa allo sviluppo ed al futuro della città e delle stesse aree interne. Al Consiglio abbiamo chiesto, cito testualmente, di “ichiarare l’importanza di tale Centro e tale Premio quale “eredità storica moderna”. Su questa premessa il vero e proprio atto di indirizzo rivolto a Sindaco e Giunta per rilanciare le attività del Centro Studi Gianni Rodari ed il “Premio alla fantasia Gianni Rodari – Città di Orvieto” che, ribadiamolo, è un premio cittadino e da lustro a tutti noi, non solo a chi lo riceve. Infine costituisce in osservatorio la I Commissione Consiliare “Conferenza dei Capigruppo” a cui comunicare le iniziative e le attività dell’Amministrazione in ordine al Premio ed al Centro in oggetto, come passo necessario per responsabilizzare le forze politiche, tutte, a non lasciare nuovamente nel dimenticatoio Gianni Rodari.
Ovviamente sappiamo che un singolo atto formale non basta, ci vuole l’attenzione curiosa della politica, l’interesse responsabile del mondo della cultura e la partecipazione attiva e tignosa della cittadinanza senza le quali l’azione di proposta o di denuncia delle forze di opposizione come la nostra potrebbe ricevere una risposta puramente di facciata, e questo oggi bisogna ammetterlo. Tuttavia siamo ottimisti: veniamo da un periodo triste, senza acuti, in cui, e i cittadini questo lo sanno bene, si è perso tanto ed oggi, grazie anche ad Aree Interne, qualche soldino sta tornando e sono tante le iniziative che sarà possibile recuperare. Vogliamo credere che il Premio Gianni Rodari possa essere una di queste e lavoreremo per realizzare le condizioni per cui ciò sia possibile.»