di Valentino Saccà
ORVIETO Da una parte la burocrazia che rallenta, dall’altra i genitori che incalzano e si infuriano perché da sei anni i propri figli aspettano di ritornare nelle proprie aule. Quelle della Scuola Ippolito Scalza di Ciconia, in ristrutturazione da tempo per l’adeguamento alle norme antisismiche e la cui riapertura è prevista per settembre 2018. Alunni e docenti sono ormai rassegnati ospiti dell’Istituto ex Geometri che pare non sia una delle migliori sistemazioni tra infiltrazioni d’acqua, calcinacci e mancanza di norme di sicurezza per handicappati.
Se ne è parlato nell’incontro pubblico di giovedì sera presso la struttura ex Geometri insieme alle problematiche relative alla lunga tempistica e alla sicurezza dell’immobile che attualmente ospita i bambini. Presenti alla conferenza il vice sindaco e assessore all’istruzione pubblica Cristina Croce, il preside professor Mario Gaudino, la vice preside professoressa Patrizia Forbicioni, le docenti professoressa Giulia Barattolo e professoressa Paola Polimeni e gli ingegneri Floriano Custolino, Francesco Longhi e Roberto Sacco.
“Questa conferenza spero abbia il successo che merita – ha aperto la conferenza il preside Mario Gaudino – e dia una spinta per poter tornare al più presto nella sede storica, tornando così a promuovere le attività scolastiche di un tempo, perché la sede di Ippolito Scalza è sempre stata un fiore all’occhiello”. Tante attività che i bambini portavano avanti nella vecchia sede, infatti, sono improponibili all’ex geometri.
“In questi 6 anni – sottolinea la professoressa Polimeni – sono tanti gli spazi che abbiamo perso e le attività a cui abbiamo dovuto rinunciare. Nella vecchia sede avevamo un laboratorio di cucina, uno di ceramiche, il laboratorio di teatro, l’aula di informatica, l’aula di musica, la biblioteca, tutti spazi e materiali di lavoro che nel passaggio abbiamo perso”.
Oltre ad esserci problemi logistici come infiltrazioni di acqua dal tetto, calcinacci e poi in caso di alunni disabili, dato che le aule sono tutte al secondo piano, non esistono norme adeguate di sicurezza in caso di incendio o sisma.
E riguardo ai tempi per ritornare nella scuola storica, il periodo previsto è settembre 2018. “Questa attesa – aggiunge la professoressa Barattolo – se si era palesata come una guerra lampo ora sembra diventare una guerra di trincea. Questa sede in cui siamo ospiti sta diventando a lungo termine, sono state fatte richieste urgenti per garantire gli spazi idonei sia agli studenti che agli insegnanti. In questo lungo periodo, inoltre, ho constatato anomalie e criticità all’interno di questa sede”. Anomalie che, pero, non inficerebbero la sicurezza della strutura.
“Questo edificio dove la scuola media è ospite da 6 anni è sicuro – spiega in proposito l’ingegnere Floriano Custolino – in quanto esiste un certificato di agibilità che lo attesta. I tempi lunghi sono dovuti, purtroppo, a una certa filiera burocratica ma è in atto un co-finanziamento di 670.000 euro con la Regione. La tempistica si allunga non certo perchè l’amministrazione è assente, ma appunto come dicevo le dilatazioni sono dovute a procedure di carattere burocratico. L’amministrazione c’è e si sta muovendo, infatti è in atto un altro finanziamento di 900.000 euro in più verranno devoluti altri 300.000 per l’efficentamento e tra 2 anni, quindi nel settembre 2018 i lavori previsti dal piano dovrebbero essere terminati”.
Ampie ed ulteriori rassicurazioni sono arrivate anche dalla vicesindaco Cristina Croce. “Capisco le delusioni delle persone che si misurano quotidianamente con le problematiche legate a questa sede scolastica. Oggi però esistono le soluzioni tecniche anche come finanziamenti e capisco che è stato fatto ritardo sui tempi di lavorazione, ma alla riapertura avremo una scuola nuova e moderna”.