di Roberto Meffi, vice presidente consiglio comunale di Orvieto
La recente “fiammata” e discussione intorno al tema dell’ipotesi di ulteriore ampliamento della discarica di Le Crete ha evidenziato alcuni aspetti che possiamo definire cruciali per capire la vicenda orvietana.
1. Il PD locale quando litiga spesso lo fa sulla pelle dei cittadini e devo constatare che quello che ha recentemente scritto Valentino Filippetti è un fatto, mentre quello che sostiene il segretario Andrea Scopetti è altra cosa. Poiché se le sono cantate e “suonate” prendendo a pretesto l’ulteriore ampliamento dell’impianto esistente, provando a fare maggioranza e opposizione e regolando attraverso questo scontro le questioni interne.
2. La Regione e i Comuni hanno ottenuto qualche risultato per tacitare le legittime proteste dei cittadini e delle varie forse politiche? (Ad oggi non pervenute le posizioni delle varie Associazioni di Categoria).
No! anche qui hanno incrociato le spade, ( da capire con quanta convinzione) sapendo bene che tutti i diritti reali conseguiti da Sao e la programmazione regionale che in tanti fanno finta di non conoscere, indica uno sviluppo abbastanza scontato che non prevede la chiusura del sito, altrimenti perché è stato autorizzato il nuovo biodigestore , alimentato con l’umido della differenziata la cui provenienza speriamo sia solo del nostro Ambito.
E dunque:
L’impianto Le Crete è un sito industriale e come tale va trattato. I cittadini devono essere puntualmente informati e correttamente resi edotti dei processi che governano questo tipo di impianti complessi!
Bisogna che il Sindaco risponda su quanto dovuto dall’imprenditore e i suoi predecessori relativamente al 2% del fatturato derivante dall’impianto di biogas esistente, che dovevano essere restituiti alla comunità orvietana attraverso interventi compensativi.
E infine siccome l’ulteriore ampliamento del secondo calanco permetterà di sviluppare circa cento milioni di fatturato, come può il Comune di Orvieto rientrare nella partita, secondo le leggi vigenti, con un ruolo non di solo spettatore?
Quali e quanti benefici potrebbero avere i cittadini e le imprese sulle tariffe dei servizi e sugli investimenti? Anche perché le quote dei costi per le famiglie e le imprese sono diventate insostenibili e non si vedono gli incentivi per la raccolta differenziata, ad esempio, ad essi si chiedono i sacrifici mentre gli utili vanno solo alle aziende dei servizi.
Premesso che l’ipotesi dell’ulteriore ampliamento è un fatto grave nei confronti del nostro Territorio, dove dobbiamo fare tutti insieme ogni azione per scongiurare tale ipotesi, cosa che si sta giustamente facendo, si rende però anche necessario capire se l’impianto ha delle potenzialità ulteriori, perché non organizzare quindi ad Orvieto un confronto che coinvolga un livello nazionale , internazionale e la presenza della Presidente Marini , così da permettere a tutti di capire se vi sono dinamiche di prospettiva per il nostro territorio.
Credo che a queste riflessione occorra rispondere il prima possibile , altrimenti si rischia di fare solo chiacchiere portate via dal vento.