Dai Gruppi Consiliari PD – PAA – SEL
La lunga discussione del Consiglio Comunale di ieri è stata una delle discussioni più importanti e più significative di questi primi due anni di Governo della Città. E non lo è stata soltanto perché i temi delle politiche ambientali ed energetiche di questo territorio sono ormai punti caldi del dibattito politico, ma lo è stata sopratutto perché ieri, dai banchi del Consiglio Comunale di Orvieto, è partita una voce unanime che chiede una risposta organica al tema della gestione dei rifiuti.
Una risposta che tenga conto di una comunità locale che ha dimostrato, in maniera straordinaria, di saper fare massa critica mobilitandosi a tutela di una città e del suo territorio, e di una classe dirigente che ha dimostrato compattamente di poter guardare oltre l’ostacolo con la volontà di superarlo attraverso una programmazione importante e per il bene di tutti.
Questo è il senso della mozione che PD, PAA e SEL hanno sottoposto ieri al voto del Consiglio: ricollocare la discussione sul sito orvietano nell’ambito del sistema regionale di raccolta, smaltimento e trasformazione dei rifiuti, per avviare un percorso che, lungi dal subire imposizioni, ci conduca a compartecipare da protagonisti alle scelte.
Le richieste della mozione presentata dalla Maggioranza di Governo, e che ha trovato il favore ed il voto dei gruppi di opposizione, sono quelle di chi non si limita a ribadire una posizione ma che fa di questa il presupposto imprescindibile per un’azione di governo dove sono le soluzioni alternative e programmatiche a far scongiurare l’emergenza.
Il lungo dibattito di ieri ha segnato con chiarezza il fine che dobbiamo perseguire, tutti: quello di contribuire al miglioramento complessivo del sistema e di ottenere, nel rispetto di tutte le garanzie di sicurezza e di tutela delle condizioni ambientali, il massimo dei vantaggi per le comunità del territorio dal punto di vista anche economico ed occupazionale.
Sulla scorta di atti amministrativi che questo Consiglio ha prodotto sul tema dei rifiuti, la Regione dovrà necessariamente instaurare un confronto ed una collaborazione costruttiva con Orvieto, per oggi e per domani, nell’ottica della transizione verso un’economia circolare.
Questo il percorso che il Sindaco Germani ha già avviato, negli incontri con gli organismi provinciali della maggioranza di coalizione, e nel tavolo comune instaurato con i sindaci dell’area interna; un percorso che il voto di ieri ha dimostrato di supportare con forza.
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Nello specifico le richieste che nella mozione, presentata dal Consigliere Paolo Maurizio Talanti per conto della maggioranza, impegnano il Sindaco e la Giunta a:
· Attivarsi per istituire, ai sensi dell’art. 21 del Regolamento Comunale, una commissione speciale di studio sulla materia ambiente e rifiuti funzionale ad un’analisi approfondita del tema e dei suoi sviluppi;
· Incrementare i livelli di recupero di materia attraverso i servizi di raccolta differenziata con l’obiettivo di migliorare in termini non solo quantitativi ma anche qualitativi i materiali raccolti;
· Promuovere, all’interno dell’AURI, un progetto di gestione dei rifiuti che preveda un sistema dello smaltimento in discarica concepito esclusivamente come momento residuale;
· Chiedere alla Regione dell’Umbria di fornire in modo formale tutte le garanzie che il sito di Orvieto non venga trattato come lo strumento di risoluzione di problemi che altrove non si possono o non si vogliono risolvere; che esso sia al contrario valorizzato come impianto tecnologicamente e strutturalmente avanzato di smaltimento e di lavorazione dei rifiuti d’ambito nel quadro di una politica dei rifiuti che tenda al limite dei rifiuti zero e garantisca sia la lavorazione della frazione umida che della frazione secca (che oggi va in discarica);
· Riconoscere, come irrinunciabile, una sana collaborazione tra la Regione Umbria e la comunità locale, la centralità di Orvieto e dell’Orvietano nella programmazione regionale dei rifiuti;
· Promuovere investimenti in impiantistica innovativa e sistemi tecnologicamente avanzati, con l’implementazione di strutture innovative, specifici ed adeguati alla lavorazione e al recupero della frazione secca, utili sia sul piano economico e occupazionale che su quello ambientale.