ORVIETO – Prima ad Allerona e poi ad Orvieto presso la sala del consiglio comunale alla presenza dei rappresentanti delle istituzioni locali (il Sindaco Sauro Basili ad Allerona e Il Sindaco Giuseppe Germani e il Presidente del Consiglio Comunale Angelo Pettinacci ad Orvieto) si sono svolte le relazioni degli autori e dei testimonials intervenuti.
La prestigiosa presenza dello storico e scrittore veneziano RICCARDO CALIMANI ha impreziosito i due eventi portando la discussione sulle caratteristiche peculiari dell’ambiente veneziano in cui si era mosso il concittadino Muzio Cappelletti nella seconda metà del ‘500.
Considerando inoltre che in questo anno ricorre il “cinquecentenario” della creazione del GHETTO DI VENEZIA” (1516-2016) la testimonianza di RICCARDO CALIMANI è stata particolarmente interessante.
Gli intellettuali orvietani intervenuti, Franco Raimondo Barbabella, Alberto Satolli e Romualdo Luzi, hanno contribuito a sottolineare alcuni aspetti della storia del nostro personaggio e hanno portato ulteriori elementi storicamente rilevanti che hanno arricchito la ricerca con spunti e stimoli nuovi.
In particolare Satolli ha parlato dell’utilizzo delle risorse del Collegio Cappelletti finalizzate alla realizzazione di importantissime stampe sulla città di Orvieto, aggiungendo interessanti riflessioni sulla gestione dei lasciti alla Diocesi e alla Pubblica Amministrazione.
Romualdo Luzi (storico farnesiano) ha contestualizzato il ruolo svolto da Muzio Cappelletti nell’ambito della “epopea” della famiglia Farnese, in Italia e in Europa.
Alla fine di questo lavoro si può dire che alla “ombra” rappresentata dal nostro personaggio si è data abbastanza luce, mettendo in evidenza il ruolo preminente nel contesto veneziano, europeo e del vicino Levante del tempo.
In particolare la capacità e la volontà di “incidere” sulla storia locale con azioni da mecenate, da Principe illuminato, ha colpito i tanti orvietani che non ne conoscevano neanche l’esistenza.
Il Convento, il Seminario, la via a Lui intitolata, perfettamente perpendicolare alla chiesa del Buon Gesù dove ancora oggi stanno le “Clarisse” sono meno anonime in un contesto dove la secolarizzazione appare inesorabile.
Infine la intitolazione a Muzio Cappelletti dell’Istituto Comprensivo Scolastico di Allerona permetterà di far si che non se ne perda mai più la memoria che, come si sa, è una specie di fiume carsico che a volte scompare per poi riemergere nei modi e nelle forme più impensati.
Se avessimo voluto cedere al sensazionalismo avremmo potuto “giocare” sui prestiti che il commerciante orvietano faceva al Comune, ottenendone la cittadinanza onoraria in cambio di uno sconto sugli interessi.
Forse nonostante siano passati cinquecento anni il mondo non è cambiato poi così tanto. Non sta a noi giudicare se questo sia un bene oppure un male, così è! e così ci è apparsa, Allerona, Orvieto e Venezia, attraverso il percorso di un’ombra che piano, piano è venuta alla luce!