Qualche giorno fa Giuseppe Greco, pensionato residente in Orvieto in via dei Frassini, ha scritto una lettera al sindaco in merito ai lavori che in questi giorni si stanno facendo lungo il torrente Carcaione per la sistemazione dell’area a seguito dell’alluvione con conseguente abbattimento di alcuni alberi. Il Sig.Greco, nella sua missiva, sottolinea come, proprio durante questi lavori, abbia sentito delle particolari vibrazioni all’interno del suo appartamento adiacente al Torrente, chiedendo, quindi, una verifica a tale fenomeno. Sull’argomento, in particolare sul taglio degli alberi, interviene anche Gianni Cardinali.
Ecco il testo della lettera di Cardinali corredato da alcune foto:
L’amico Giuseppe Greco, già Dirigente scolastico residente a Ciconia, ha denunciato un misfatto perpetrato a carico del torrentello Carcaione, modesto affluente del Chiani a sua volta affluente del Paglia. Scavi e tagli di alberi, anche piuttosto vecchi e preziosi, in periodo non autorizzato anche per il fatto che possono esserci nidi con uccelli in cova, soprattutto con questo inverno e primavera piuttosto caldi. Insomma l’ennesima azione irrazionale di questi enti che per sopravvivere hanno bisogno delle alluvioni per poi cercare soldi con i quali si fanno questi tipi di interventi.
Da anziano che segue questi processi da una cinquantina di anni sono tutt’altro che sorpreso, tanto è vero che, ormai da tempo, sta suonando la grancassa della “mitigazione del rischio” a proposito del “pericolosissimo” Paglia. Intorno al cui capezzale sono cominciate le opere tipo Carcaione, fatte di argini, cementificazioni di argini esistenti, colpevolizzazioni degli alberi e così via come sempre in attesa della prossima alluvione che, a causa di tutti questi argini, e soprattutto per lo sbarramento determinato per la costruzione del nuovo ponte, oltre alla nuova occupazione di porzione di letto determinata dalla complanare che, nel 2012, ancora non era stata costruita.
Questa è la cornice del quadro il cui contenuto si chiama edilizia concordata (ho avuto occasione di scriverne immediatamente dopo l’alluvione insieme ad un “A FUTURA MEMORIA”) fondata su un costume molto semplice: io faccio un favore a te e tu, alle prossime elezioni, mi voterai e farai votare i tuoi familiari e i tuoi amici.
Nel meridione il meccanismo è lo stesso solo che non si fa l’edilizia concordata, nel senso che si attua immediatamente l’abuso edilizio, cioè si fa tutto senza autorizzazione. Intorno al Carcaione è avvenuto questo con regolari autorizzazioni del Comune e l’ente di bonifica è chiamato ad intervenire per i pericoli che possono sopravvenire a causa di questi comportamenti.
Quelli come me, che si sono battuti per modificare questi costumi ignobili verso un territorio meraviglioso, hanno perso la guerra, perché di una guerra si è trattato! Facciamoci caso: dopo anni ed anni che si dibatte il problema dei rifiuti con le discariche orvietane, ora c’è un movimento trasversale ed apparentemente sostenuto per evitare la terza discarica o l’ampliamento della seconda!! Ci fosse uno, dico uno, che avesse mai speso una parola per il pericolo costituito dalla diga degli argini per il nuovo ponte vera importante concausa dell’alluvione che devastò parte dello scalo.