da Etilia Stella – ex presidente del Pd Coordinamento comunale di Orvieto
La decisione di rassegnare le mie dimissioni, già maturata nei mesi scorsi per motivazioni sia personali che politiche, è venuta a coincidere nella fase attuale con una delicata situazione familiare, ulteriore elemento di incompatibilità con la mia permanenza in questo ruolo.
E’ una decisione che prendo con convinzione e serenità, avendo nei tre anni in cui ho ricoperto questo incarico sempre di più avvertito la difficoltà di conciliare le sfere della vita familiare e lavorativa con quella politica, consapevole del fatto che un impegno così alto e importante richiederebbe spazi ben più ampi di quelli di cui io posso oggettivamente disporre.
Ritengo peraltro che questa sia la cosa più giusta da fare in un momento in cui il partito ha bisogno di una rinascita e di nuove motivazioni, di ritrovare un senso comune di appartenenza e militanza, un nuovo spirito unitario per diventare un collettivo in cui si discute, anche animatamente, in maniera collegiale e aperta, ma senza rinunciare alla propria identità e riconoscendosi negli stessi obiettivi di fondo.
Tutto questo per il bene del partito e il rispetto dovuto a tutti gli iscritti, gli elettori e i simpatizzanti della città e del territorio, per rafforzare il rapporto di fiducia con l’Amministrazione Comunale che il PD ha contribuito, insieme alle altre forze dello schieramento di centrosinistra, ad insediare – segno che soltanto uniti si vince – ,per essere all’altezza delle sfide ambiziose che Orvieto si pone al fine di riconquistare il posto che merita nel contesto delle politiche regionali e nazionali.
Non voglio cedere al pessimismo nonostante, nella mia breve e complessivamente istruttiva esperienza, mi sia spesso trovata nella necessità di ricordare come il bene del partito debba venire prima di ogni interesse di parte, ogni ambizione e aspirazione dei singoli, seppur legittime e come, talvolta, sia importante esercitare, oltre al dovere e al diritto di critica, un sano spirito autocritico attraverso l’assunzione del punto di vista dell’altro. Ritengo sia questo, in generale, il modo migliore per garantire un clima di civile confronto, nel pluralismo di idee e posizioni, cosa sommamente auspicabile in un partito come il nostro che si definisce “plurale e inclusivo”.
Non si può dimenticare comunque che è nostro precipuo dovere pervenire, in un clima di massima trasparenza e nel pieno rispetto delle regole che ha sempre caratterizzato le nostre riunioni, ad una sintesi, improntata al sano principio democratico di maggioranza, superando la logica perversa dello scontro frontale, delle polemiche troppo spesso sterili e pretestuose. Sono queste le cause dell’immobilismo che ci fa perdere di vista il vero e unico obiettivo della militanza politica, quello di indicare la strada ed agire nel concreto per incidere positivamente nella società, recuperando quel rapporto vivificante con la gente che ci guarda e ci giudica, pronta a rinnovarci o meno la propria fiducia in base alla corrispondenza delle nostre azioni alle nostre idee e programmi.
Non smetterò di crederci. Auspico che il partito trovi, prima o poi, un po’ di pace e che le varie anime che lo compongono ritrovino il gusto di lavorare insieme per il bene della collettività. Io rinuncio ad ogni incarico politico, ma mi troverete sempre al vostro fianco nelle battaglie decisive per le sorti della nostra città, del territorio e dell’Italia. Rivendico con forza la mia appartenenza al Partito Democratico, forse ancora in fase di faticosa gestazione, ma che verrà alla luce se e quando riusciremo a liberarci delle incrostazioni del passato per mantenere soltanto ciò che di più vitale le tradizioni dei nostri due partiti hanno espresso.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che mi hanno aiutato e sostenuto in questo non facile compito, iscritti, militanti, membri dell’Assemblea e degli organi dirigenti. Rivolgo infine un particolare, caloroso saluto e ringraziamento ai tanti volontari, sempre generosamente “sul campo” perché mossi dai valori che fondano un grande partito di massa come il nostro, a coloro che hanno sempre dato senza mai chiedere niente per sé, un modello su cui costruire il nuovo PD.
Etilia Stella