ORVIETO L’Associazione Centro di Documentazione Popolare di Orvieto e la Confederazione COBAS Orvietano presentano il libro:
“CIE E LE COMPLICITA’ DELLE ORGANIZZAZIONI UMANITARIE” di Davide Cadeddu
Edizioni Sensibili alle Foglie
ORVIETO 27 APRILE 2016 – ore 17.30
presso il Centro di Documentazione Popolare, in Via Magalotti n. 20 (a 100 m da Piazza della Repubblica)
A SEGUIRE APERITIVO CONTADINO
Estratto:
In Italia, in tredici Centri di Identificazione ed Espulsione sono recluse oggi migliaia di persone – nel 2012, 7.012 uomini e 932 donne – che hanno la sola colpa di essere migranti. Miliardi di euro vengono spesi per trattenere queste persone e poi espellerle, verso i Paesi dai quali erano faticosamente e onerosamente partite. Molti di questi soldi pubblici finiscono nelle tasche delle organizzazioni “umanitarie” che hanno accettato di gestire i CIE, ben sapendo che i dispositivi fondamentali sui quali questi non-luoghi sono costruiti sono gli stessi che hanno caratterizzato i campi di internamento storici, compresi i lager nazisti. Le frequenti manifestazioni di disagio dei reclusi nei Centri non lasciano dubbio alcuno sulle condizioni di vita al loro interno. E, d’altra parte, chiudere in gabbia delle persone che si spostano nel mondo non sembra in ogni caso una risposta accettabile. Questo libro vuole aprire una riflessione seria e non ideologica sull’istituzione CIE e invita ciascuno di noi a confrontarsi con la propria personale responsabilità riguardo alla loro esistenza.
Cie e le complicità delle organizzazioni umanitarie. Sensibili alle foglie
isbn 978-88-89883-80-8
Euro 15,00 pagine 128
L’autore:
Davide Cadeddu (1974), educatore, insegnante e formatore. Vive a Torino, dove, negli ultimi 16 anni, ha promosso e coordinato progetti socioeducativi e formativi nell’ambito del lavoro di strada, delle tossicodipendenze, dell’aggregazione giovanile, dell’accoglienza dei migranti e dei richiedenti asilo politico; ha lavorato nella formazione professionale con giovani e adulti. Attualmente lavora come educatore in una comunità per minori. Ha dato vita all’Associazione Onda Urbana e al progetto “Tana Libera Tutti”, nel quartiere torinese di Porta Palazzo.