di Valentino Saccà
ORVIETO – La problematica legata alla raccolta differenziata nel centro storico connessa a quella dello smaltimento rifiuti presso la discarica le Crete, sta generando un vero cortocircuito di opinioni. Ieri mattina, ad intervenire sull’argomento, anche Lucio Riccetti di Italia Nostra. Rispetto alla tematica ormai nota a tutti e ad alcuni concetti chiave che è praticamente impossibile espungere, Riccetti ha enucleato in modo chiaro e sintetico dei punti salienti per dare un quadro generale ma al contempo aggiornato sulla problematica.
“Quelle che si sono verificate – spiega Riccetti – sono solamente prese di posizione senza che la Regione abbia prodotto la documentazione atta a dire no all’ampliamento del secondo calanco. La politica dei rifiuti è una politica regionale e nel caso specifico riguarda due punti principali, da un lato la raccolta differenziata e dall’altro l’ampliamento della discarica, ma in tutto ciò c’è ambiguità perché manca una documentazione certa”.
“Le discariche – aggiunge – sono ormai in uno stato di emergenza e secondo la Regione la quota massima di smaltimento è limitata al 5% in riferimento alla volumetria, mentre noi smaltiamo ancora presso le Crete il 20%. Non dimentichiamo poi la questione del paesaggio ovvero l’impatto antiurbanistico che ha la discarica sul paesaggio orvietano e i comuni interessati alla discarica non possono opporsi, perché l’ampliamento del secondo calanco deve essere bocciato sia dai comuni che dalla Regione”.
Il presidente di Italia Nostra ricorda poi l’articolo-inchiesta di Pino Ciociola sull’Avvenire del 1° marzo. “E’ chiaro – ha commentato – che sia un documento di importanza strategica e pare assurdo che praticamente nessuno ha pensato di occuparsene”.
Argomento quantomai calzante, la raccolta differenziata per cui, secondo Riccetti, andrebbe piuttosto cambiata la modalità con cui viene eseguita. “Bisogna essere in grado di riconoscere lo sforzo dei cittadini riguardo ai costi di cessione dei rifiuti a loro carico – spiega – in quanto sulla Rupe abbiamo già raggiunto un buon 70% di cittadinanza che ha applicato la raccolta differenziata. Ma la cosa sbagliata – rimarca – è che provoca un impatto antiestetico sul centro storico, con cassonetti addossati a monumenti storici. Bisogna quindi avere maggior attenzione e rispetto all’urbanistica del centro storico e dato che Orvieto è una città turistica sarebbe opportuno dare una disponibilità di raccolta differenziata anche al turista, sempre nel rispetto dell’ambiente e della sua storicità”.
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