Sa MeetUp Cinque Stelle Acquapendente & Alta Tuscia
ACQUAPENDENTE Il MeetUP cinque stelle Acquapendente & Alta Tuscia “spara a zero” sul sindaco Alberto Bambini in merito alla problematica acqua. “La questione Talete”, sottolineano in una dettagliata nota informativa resa nota durante il fine settimana, “appare sempre più complessa e le posizioni dei Comuni del viterbese sono sempre meno opportune. Come previsto, è iniziato il percorso di privatizzazione del servizio idrico.
Il progetto è diventato attuativo il 19 Febbraio scorso alla riunione del CDA della Talete SPA. Purtroppo il nostro Sindaco del Partito Democratico è stato uno fra i primi a demandare al CDA della Talete la ricerca di un socio privato da immettere nella Società con quota indefinita. E noi scommettiamo che sia ACEA S.PA. Tutto questo nonostante al referendum del Giugno 2016 26 milioni di italiani avessero votato a favore dell’acqua pubblica. Tutto questo nonostante le 1.300 firme dei cittadini aquesiani raccolte da Noi e protocollate il 24 Luglio 2015 in cui si chiedeva nuovamente tanto la ripubblicizzazione dell’acqua quanto al Sindaco stesso di sollecitare i presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti (Partito Democratico) affinchè si delineassero i bacini ideografici per attuare la Legge regionale N° 5 che sancisce la ripubblicizzazione dell’acqua.
Tutto questo nonostante lo stesso Sindaco avesse affermato pubblicamente, durante l’agorà del 15 Gennaio 2016, di aver consegnato le firme al Presidente Zingaretti. Ci domandiamo perché Acquapendente ha aderito alla Talete. Cosa ci ha guadagnato il nostro paese con la gestione Talete se non bollette più alte ed una pessima manutenzione delle condutture idriche- Perché, visto il fallimento di questa Società, il nostro primo cittadini firna per farci entrare in una Società privata da cui 77 Comuni del frosinate cercano di uscire per la esosità delle bollette e per la cattiva manutenzione degli impianti.
Ben altro comportamento hanno tenuto i Sindaci di altri Comuni (Grotte di Castro, San Lorenzo Nuovo, Latera, Gradoli, Fabrica di Roma, Montalto di Castro, Tuscania, Bassano in Teverina, Sutri, Bassano Romano, Orte, Cellere, Ischia di Castro, Monteromano, Vasanello, Villa San Giovanni in Tuscia, Vitorchiano e Gallese), che hanno deciso di impugnare il provvedimento Regionale che li minacciava addirittura di commissariamento se non avessero ceduto le infrastrutture idriche di proprietà comunale (il 15 Marzo verrà discusso il ricorso al Tar).
Una bolletta annuale a Fabrica di Romca ha un costo di 140 € per una famiglia di tre persone, sotto Acea il costo lieviterebbe almeno fino a 600 €. Paghiamo acqua arsenicata come se fosse acqua minerale della migliore qualità, abbiamo una cattiva manutenzione ed un pessima relazione con il gestore in caso di bisogno. Ci domandiamo perché continuare su una strada che ha già dato pessimi risultati. Non vogliamo la privatizzazione dell’acqua, perché l’acqua è un bene comune.
Siamo per una gestione comunale del servizio idrico. A Napoli l’acqua è tornata pubblica con risultati straordinari, la vogliamo pubblica anche Noi. Niente è possibile se c’è la volontà. Volere è potere, mai come ora. Nel ricordare ad Alberto Bambini che un Sindaco che rappresenti bene la sua comunità ha il dovere di tutelare i diritti dei cittadini oltre che l’acqua pubblica è un diritto, comunichiamo alla popolazione aquesiana che ci è giunta la notizia che l’autorità per gas, energia ed acqua (AEEGSI) ha multato ACEA ATO 2 di 1,5 milioni di € per pratiche scorrette nei confronti degli utenti.