Riceviamo dall’Associazione “Comitato Cittadino di Critica Propositiva (C.C.C.P.)”
Nel settembre 2014 è nata ed è stata presentata alla città l’associazione “Comitato Cittadino di Critica Propositiva (C.C.C.P.)”, con l’intento di fornire stimolo ed “assistenza” alla cittadinanza ed all’amministrazione comunale nel risolvere i maggiori problemi di Orvieto.
Dopo più di 18 (diciotto) mesi in cui abbiamo presentato proposte concrete in vari ambiti nel continuo tentativo di stimolare il sindaco e gli amministratori della città ad agire ed a prendere decisioni, dobbiamo prendere atto che i nostri sforzi non hanno prodotto ad alcun effetto pratico e che, purtroppo, abbiamo poca speranza che questo possa produrlo per il futuro.
In questo periodo ci siamo chiesti più volte quali potessero essere le motivazioni di questo totale immobilismo e di seguito ne annotiamo alcune. Ogni scelta comporta il rischio si scontentare un po’ di amici e questo, per chi punta al rinnovo del mandato ricevuto, è un rischio che induce a non prendere decisioni. I dirigenti e i funzionari comunali sembrano non essere stimolati, non valorizzati nelle loro competenze alla risoluzione dei problemi della città anche perché impegnati a gestire il dissesto finanziario della città causato da politiche dissennate del passato e questo non consente iniziative che comportino previsioni di spesa.
Il Buon governo della Città risulta bloccato ed a tratti inesistente e questo è dovuto tra l’altro, alla assenza di un progetto organico da seguire, alla mancanza di lavoro di squadra ed alla difesa ad oltranza di piccoli interessi di parte.
I problemi della città, evidenziati nell’assemblea di presentazione dell’associazione, alla presenza delle autorità, che in questo periodo sono stati sottoposti all’attenzione del primo cittadino e dell’amministrazione sono:
Discarica
In occasione della nostra presentazione il sindaco ha ribadito l’opposizione dell’amministrazione al progetto del terzo calanco ed una riflessione sull’ampliamento del secondo. Malgrado ciò la Regione Umbria ha scelto e sta imponendo, dato il mancato riavvio degli inceneritori presenti nella Regione, l’ampliamento della discarica.
Ad oggi non è chiaro quale sia è la posizione dell’amministrazione comunale ed al di là dei soliti argomenti giustificativi non vediamo ancora atti concreti atti a bloccare le iniziative che consentiranno alle autorità Regionali di proseguire nel loro intento. Nel frattempo, proprio in questi giorni è stato costruito, in barba a qualsiasi studio di impatto ambientale, un prefabbricato “mostro“ nell’area della discarica, visibile dalle mura di Orvieto e dalle strade di accesso alla città, a dimostrazione che per produrre gli scempi i tempi sono molto più rapidi di quelli necessari per realizzare dei buoni progetti.
Utilizzo della Caserma Piave
Durante l’anno appena trascorso il comitato, nella persona di Giovanni Stella ha incontrato la persona che, su invito dell’amministrazione, si sta occupando del progetto “Campus”. La sintesi delle informazioni ricevute ha consentito di verificare che il progetto è ancora nella sua fase embrionale e che le Università contattate non hanno ancora dato la loro disponibilità e, a quanto ci risulta, non sono state invitate a valutare ed elaborare un progetto neppure nella sua fase di studio e questo nonostante i molteplici annunci fatti durante la campagna elettorale del 2014.
Utilizzo dell’ex Ospedale S. Maria della Stella
L’immobile di proprietà della Regione fa parte di un giro di aree ed immobili che il Comune, in base ad un accordo per la realizzazione del “palazzo della salute” nei locali della ex mensa caserma Piave, ha sottoscritto con la Regione nel 2008. Questa realizzazione oltre a completare un polo servizi nella città permetterebbe la liberazione dell’immobile di via Postierla (sede Asl in Orvieto centro) da utilizzare per altre utili destinazioni. Dopo più di tre anni ancora si sta ancora aspettando il bando di gara pubblica per la vendita dell’ex ospedale, bando annunziato più volte in questi anni. Intanto la struttura macera, così come le possibilità di utilizzarla come uno dei volani economici della città.
Banco Alimentare
Come noto la profonda crisi economica ha creato sostanziali difficoltà alle famiglie, anche quelle di Orvieto, con una ricerca affannosa di cibo, vestiario e denaro. A Orvieto, così come in molti posti dell’Umbria e dell’Italia, ci sono numerose iniziative che, in forma assolutamente volontaria, cercano di far fronte alle richieste da parte delle famiglie anche attraverso il ricorso a convenzioni con il Comune che dovrebbe, almeno, coordinare e sostenere gli aiuti procurati. Da più di sei mesi il C.C.C.P, facendosi portavoce del Banco Alimentare, ha più volte sollecitato il Comune di Orvieto a sottoscrivere una convenzione con il Banco stesso ed a mettere a disposizione locali adatti per immagazzinare e conservare i cibi raccolti durante la “Colletta Alimentare” che si effettua, a livello nazionale, l’ultimo sabato del messe di Novembre. L’amministrazione, ad oggi, non è stata in grado di fornire adeguate risposte a tali istanze.
Turismo e decoro della Città
Numerose iniziative sono state promosse per affrontare in modo organico e sistematico questi argomenti, cruciali da un punto di vista economico, per la Città di Orvieto.
Tutte le proposte sembrano cadute nel nulla, l’unico punto, da noi segnalato, sul quale si sta evidenziando finalmente una maggiore sensibilità, è all’abolizione dell’accattonaggio stradale professionista anche se limitato nelle forme più visibili. Ben poca cosa rispetto alle nostre aspettative, alle nostre proposte ed alle reali necessità della Città al fine di poter migliorare, crescere e competere.
Dopo questa sintetica rappresentazione credo sia comprensibile a tutti il senso di delusione e di sfiducia che il C.C.C.P. ha maturato nei confronti del sindaco e dell’amministrazione, delusione e sfiducia da non confondere con la rassegnazione, infatti il C.C.C.P. in futuro continuerà con la sua azione di stimolo al aindaco ed all’amministrazione in forma ancora più pressante, coinvolgendo tutta la cittadinanza ed in modo che ogni cittadino possa essere sempre più consapevole ed a conoscenza di quello che avviene e non essere solamente chiamato ogni cinque anni, nel periodo delle elezioni, ad ascoltare favole e sogni per poi precipitare di nuovo nel nulla quotidiano provocato , senza distinzione, da amministrazioni di sinistra o destra.