ORVIETO – Si sono riuniti ieri al centro di fontanelle di Barbano i sindaci aderenti all’area interna (funzione associata di Protezione Civile) per definirne il funzionamento operativo. Come è noto, ne fanno parte, oltre al Comune di Orvieto (capofila della gestione associata) i Comuni di: Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina, tutti ricompresi nell’Area Interna Sud Ovest Orvietano individuata dalla Regione Umbria e rientranti nella strategia che, per il loro rilancio, prevede un complesso di azioni di fondamentale rilievo nell’ambito della politica regionale 2014/2020.
La conferenza dei sindaci, presieduta dal sindaco del Comune capofila e composta dai sindaci dei Comuni aderenti, è organo di indirizzo e si pronuncia su tutte le questioni e le problematiche di competenza che dovessero insorgere nella gestione della delega; nomina gli organi previsti per la gestione della funzione associata di protezione civile; esamina le questioni di interesse comune e verifica la rispondenza dell’azione dell’ufficio ai programmi delle rispettive amministrazioni; infine, esamina l’andamento della gestione associata, allo scopo di verificarne l’efficienza, l’efficacia e l’economicità.
In praticolare, nella riunione di ieri, i sindaci hanno deciso:
– la costituzione della struttura di Coordinamento formata dai sindaci di Città della Pieve, Castel Viscardo, Monteleone di Orvieto, Baschi, Lugnano in Teverina, Guardea, Provincia di Terni con il responsabile del Servizio di Protezione Civile e l’attuale responsabile della Protezione Civile dell’Orvietano;
– la ricognizione puntuale dei Piani di protezione civile dei venti Comuni associati;
– la ricognizione della dotazione di mezzi, attrezzature e personale a disposizione dei vari Comuni nella funzione di protezione civile;
– la definizione di un regolamento e di procedure per l’uso di mezzi e attrezzature dei singoli Comuni in regime di funzione associata;
– la definizione di una procedura condivisa di allertamento tra i Comuni in caso di calamità
– la convocazione di una Assemblea dei gruppi o delle associazioni del volontariato di protezione civile presenti nei venti comuni associati.