ORVIETO – Il consiglio comunale approva all’unanimità la mozione presentata dalla lista civica di minoranza sulla questione casa di riposo San Giuseppe. La questione è stata oggetto di ripetute discussioni sia in sede di commissione consigliare che in sede di consiglio Comunale, formulando anche una bozza di accordo di programma fra la Regione Lazio, il Comune di Acquapendente, l’Ipab casa di riposo per la gestione dei servizi socio-sanitari della RSA di Acquapendente.
Segue comunicato.
“Con la nostra nota – sottolinea il consigliere Aldo Bedini – del 12 febbraio 2016 abbiamo richiesto la convocazione di questo consiglio in seduta aperta chiedendo di approvare la documentazione di denuncia della grave situazione gestionale ancora esistente, conseguente alla responsabilità omissiva da parte della Regione Lazio e causa di grave rischio assistenziale per i pazienti ricoverati e fonte di enorme danno erariale. La questione è stata oggetto di un nostro continuo e costante impegno non appena siamo stati eletti a seguito delle elezioni amministrative del Maggio 2011. Abbiamo formulato in tempi brevi al Sindaco una nostra proposta complessiva aperta alla discussione, sulla quale chiedere il coinvolgimento della Regione Lazio “.
Da una situazione deficitaria di circa 100.000 euro iniziali, siamo ad oggi ad una situazione di deficit superiore alle 700.000 euro. Non riteniamo ripetere qui tutte le volte che abbiamo sollevato l’argomento. Riteniamo sufficiente citare la nostra lettera del 10 Ottobre 2015 con la quale chiedevamo al sindaco concrete notizie al riguardo, atteso che la questione aveva assunto rilevanza sia sotto un profilo di potenziale danno erariale, sia sotto un profilo di mancato rispetto delle vigenti normative in tema di gestione delle case di riposo. Avevamo inoltre, predisposto una bozza di lettera diretta alle competenti autorità (procura della Repubblica, procura Regionale della Corte dei Conti, Nas, presidente Regione Lazio, sindaco di Acquapendente e commissario Ipab), di cui univamo copia in via del tutto riservata, avvertendo che sarebbe stata inoltrata in carenza di informazioni concrete e di proposte di attuazione immediata.
Con una successiva nostra lettera del 10 gennaio 2016, facendo riferimento alle assicurazioni che il sindaco aveva dato in consiglio Comunale, ma in carenza di ogni benché minima risoluzione della grave situazione informavamo che, a distanza di tempo, la situazione ci risultava essere la seguente: “La Regione non ha fatto un bel niente; La gestione commissariale è scaduta e non è stata rinnovata ragion per cui l’Ente è in balia di se stesso “. Il sindaco onde evitare la sospensione dei servizi agli anziani ricoverati compresi la mensa, il riscaldamento, l’energia elettrica e l’assistenza con rischi di salute e la pubblica-privata incolumità era stato costretto ad emettere una ordinanza il 7 Dicembre 2015 con il quale il Comune aveva assunto in proprio le funzioni, per evitare l’interruzione dei servizi socio-sanitari agli ospiti della casa di riposo. “Le difficoltà economiche e di tipo strutturale – sottolinea il sindaco Alberto Bambini – non sono mai state risolte nel tempo anche per la tipologia di utenza. Le problematiche esistenti, sono connesse alla mancata riforma delle Ipab da parte della Regione Lazio. Inoltre il superamento dell’Ipab verso la residenza sanitaria assistita ha avuto un iter complesso ancora non concluso ed in questa fase i posti RSA (peraltro ridotti a 40 rispetto ai 60 preventivati) non risultano economicamente sostenibili sia da parte della Regione Lazio e sia dai Comuni. Per quanto riguarda gli aspetti gestionali vi sono problemi anche legati alle difficoltà economiche ed ai ritardi nei pagamenti. Sono stato costretto quindi a procedere a ordinanza al fine di non interrompere i servizi assistenziali ”.