di Valentino Saccà
ORVIETO – Siamo nel mese di marzo e nonostante gli abbondanti piovaschi la primavera è già nell’aria, per questo motivo abbiamo deciso di occuparci, in questo fine settimana, della categoria dei gelatai.
Un buon gelato è un peccato di gola che si perdona sempre specie durante una buona passeggiata all’interno della bucolica cornice cittadina di Orvieto.
Pasqualetti del Duomo gioca da sempre un po’ il ruolo di alfiere, se non addirittura di re, all’interno della categoria dei gelatai di Orvieto e partiamo proprio da Ernesto Pelliccia, titolare dell’attività.
“La città di Orvieto la vedo bene, nel senso che è una cittadina medievale con un certo flusso turistico, che forse dovrebbe venire incentivato un po’ di più ma al 90% va bene, c’è un’alta qualità della vita”. “ E’ un mestiere di grande soddisfazione – continua Pelliccia – il gelato sembrerebbe una cosa banale ma in realtà è un prodotto importante, è bellissimo vedere un bambino felice con un gelato in mano.
Ricordo i miei figli le prime volte che entravano nel laboratorio a vedere la trasformazione della frutta in gelato erano rapiti quasi come fosse qualcosa di fiabesco, spesso abbiamo anche delle scolaresche in visita al nostro laboratorio e la reazione dei bambini è bellissima”.
“Le difficoltà di questo lavoro – conclude Pelliccia – per quanto mi riguarda sono solo di tipo logistico a causa della struttura medievale della città per il trasporto del prodotto”.
Passiamo ora ad un marchio molto più recente della produzione gelatiera orvietana, intendiamo L’Officina del gelato che nel giro di pochi anni è diventato un vero punto di aggregazione e ritrovo per tutti gli amanti del gelato, vantando anche l’unicità ad Orvieto di produrre gelati della tradizione siciliana.
Il proprietario Tommaso Parodi si esprime così: “Dopo l’esperienza di Roma, Orvieto è una realtà positiva come risposta commerciale e rispetto ad una grande città possiede il vantaggio, essendo piccola, di offrire dei maggiori contatti umani e una vita più a misura d’uomo”.
“Per me è una grande conquista – prosegue Tommaso Parodi – creare un buon rapporto con la clientela e le soddisfazioni sono tante. La difficoltà per me è quella di mantenere un livello qualitativo sempre alto per quanto riguarda le materie prime come la frutta, che molte volte è difficoltoso reperire”.
Ecco invece il punto di vista di Elisa Nicolini della gelateria La Musa, famosa per una grande creatività nel creare nuovi sapori.
“A Orvieto incrementerei il traffico locale nel tratto che mi comprende a livello commerciale, sono in proporzione più i turisti che gli autoctoni i potenziali clienti”.
“ Sono molto contenta – dice la Nicolini – per quanto riguarda una certa clientela affezzionata che apprezza il nostro lavoro e risulta sempre soddisfatta del servizio dato. Per mia fortuna difficoltà grosse non ce ne sono”.