di Valentino Saccà
ORVIETO – Sabato pre-pasquale e si respira aria di festa, la città è in pieno fermento religioso e le attività alberghiere sono in attesa dei turisti che passeranno le feste visitando i monumenti e le bellezze artistico-culturali della città di Orvieto. In occasione del sabato Santo abbiamo pensato di dare voce ai panificatori della zona, questi artigiani che nelle ore notturne, con passione e sacrificio, compiono uno dei miracoli alimentari più antichi e sorprendenti, dando vita all’alimento base della nostra quotidianità, il pane.
Oltre al loro punto di vista sulla città in relazione al lavoro che svolgono, i panificatori orvietani ci illustrano anche i prodotti artigianali di Pasqua che offrono i loro forni durante questo ponte di festa.
“A Orvieto i giovani sono sempre meno, mentre c’è un maggior numero di anziani – esordisce Tiziana Picchio di La nostra terra – per questo motivo mi pare che la città si stia un pochino spegnendo. Bisognerebbe attirare più gente, creare insomma una certa sinergia.
Nonostante queste difficoltà sono molto soddisfatta del mio lavoro, perchè mi piace molto e lo svolgo con passione, il cliente è soddisfatto del servizio che offriamo e penso che non ci siano grosse difficoltà, sono ottimista. Per Pasqua offriamo, oltre alle classiche pizze dolci e salate, colombe di 5-6 gusti, la pastiera e un assortimento di biscotti, tutto di produzione nostra“.
“A Orvieto il discorso turistico ha un’urgenza in particolare per quanto mi riguarda – dice Mario Basili della Galleria del pane – il biglietto dei bus non può durare 1 ora e 20 e il turista deve correre per visitare la città, il biglietto dovrebbe durare 24 ore così avrebbe modo di visitare con tutta calma anche le attività del centro storico.
Altro problema è il troppo accanimento nel distribuire le multe per via dell’annoso discorso dei parcheggi. Per la mia categoria devo dire che svolgo con soddisfazione da 54 anni il mio lavoro, anche se abbiamo subito un calo negli ultimi anni per via di leggi che favoriscono l’industria a discapito dell’artigiano.
Solo che io so quello che metto nelle mie colombe mentre nei prodotti industriali non si ha mai la piena certezza. Per Pasqua ho preparato oltre alle colombe e le pizze dolci e salate, una selezione di pani conditi di 30-40 tipi ”.
“Orvieto la vedo male, bisogna incrementare il turismo, svilupparlo tramite il comune e portare più persone sulla Rupe – esclama David Moscatelli – Poi la spazzatura per strada è una cosa assurda per me che ho un’attività alimentare, senza contare le cacche dei cani e dei piccioni, Orvieto manca di pulizia.
Del mio lavoro sono contento, ricevo sempre molti complimenti e per me ogni mattina è una sfida nuova e sempre stimolante. Per Pasqua mi sono mantenuto sul classico con una produzione artigianale di pizze dolci e salate e colombe”.
“Dal punto di vista del mio settore lavorativo, Orvieto la vedo abbastanza positiva – esordisce Antonio Bellachioma de La dolce vita – ovvio che su scala generale si potrebbe fare di più partendo proprio dal comune quale istituzione cittadina.
Comunque devo dire che del mio lavoro sono soddisfatto all’80%, ho anche vinto il concorso pizze di Pasqua 2014 nella categoria pizza al formaggio. PerPasqua offriamo una produzione propria di pizze dolci e salate, colombe e torte salate “.