di Valentino Saccà
ORVIETO “Ogni riqualificazione è un bene ma deve essere applicata con logica e discernimento. Sicuramente in questo caso potrà migliorare l’immagine ma non il flusso di lavoro”. Lapidario il commento del responsabile del “Kristal Hotel” sul progetto Porta d’Orvieto che dovrebbe – almeno sulla carta – riqualificare l’ingresso della città.
Un progetto – del valore di mezzo milione di euro (di cui 200.000 euro finanziate Fondazioni Casse di Risparmio dell’Umbria) di cui si parla da anni ma che solo in questi giorni è stato ufficialmente presentato ad operatori economici e residenti di via Angelo Costanzi.
“In trenta anni, piuttosto,– hanno aggiunto dal Kristal – nessuna Giunta ha mai risolto il problema del rumore prodotto dalla vicina ferrovia prevedendo la semplice applicazione di pannelli per l’assorbimento acustico”.
In realtà, uno dei punti all’interno del nuovo disegno della Porta, prevede l’installazione, lungo il lato della linea ferroviaria “lenta” di via Angelo Costanzi, di elementi metallici di finitura per una parziale schermatura del muro di contenimento in cemento armato su una lunghezza di circa 90 metri e con altezza variabile, allo scopo di mitigare il degrado visivo.
Ma, di fatto, l’impatto acustico sembrerebbe non essere stato minimamente contemplato. Non meno negativo è stato il commento della proprietaria della pizzeria al taglio “Doppio zero” che, senza commentare troppo, si è espressa etichettandolo come “un grandissimo errore”. La necessità di ripristinare non solo l’aspetto estetico della porta d’ingresso alla città del Duomo ma anche quello della sicurezza, è sorta in seguito all’alluvione del 2012 che aveva particolarmente compromesso la zona mettendo in ginocchio residenti e operatori.
Un progetto ottimistico, dunque, che mira anche a dare nuova speranza a chi, da quel tragico evento, ha perso gran parte della propria vita. Ottimismo che non è stato celato da alcuni operatori. “Sono molto fiduciosa – ha commentato la responsabile di Cia abbigliamento – credo che questo disegno possa significare anche un incremento turistico per la città”. Lo stesso vale per la titolare del negozio “Acqua e sapone” che si esprime in termini di positività, pronosticando un flusso ancora maggiore a quello attuale da parte dei potenziali clienti. E’ bene sottolineare che il progetto è ancora in fase preliminare e di tempo per abituarsi all’idea, anche i più critici, lo hanno a iosa.
Nel dettaglio, è prevista una serie di opere finalizzate a riqualificare il tratto compreso tra via Monteluco (casello A1) e via Monte Peglia (rotatoria del centro abitato di Orvieto scalo) attraverso interventi funzionali e organizzativi, ambientali/architettonici e informatico/informativi di accoglienza turistica al fine di armonizzare nel suo complesso una adeguata immagine di efficienza organizzativa che debbono percepire i cittadini e soprattutto i turisti in visita nella nostra città e nel comprensorio. Insomma, di carne sul fuoco ce n’è tanta ma sembrerebbe proprio che non tutti i commercianti della zona siano desiderosi di partecipare a questo banchetto. Lasciamo al tempo l’ardua sentenza.