di Valentino Saccà
ORVIETO- Dopo San Michele Arcangelo, il basamento antisismico dell’Enea sarà applicato anche alle altre sculture dell’Opera del Duomo. A questo, molto presto, si potrebbe arrivare dopo l’intesa, firmata circa quattro anni fa, tra l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e l’Opsm che ha per oggetto lo studio della vulnerabilità in caso di terremoto della cattedrale orvietana. Il piano di conservazione e tutela riguarda, infatti, principalmente, la salvaguardia anti-terremoto attraverso la dotazione di basamenti antisismici utilizzati anche presso il museo Archeologico di Reggio Calabria per i Bronzi di Riace.
“In questo progetto pilota tra Enea e Opera del Duomo, il basamento è stato utilizzato per la statua di S. Michele Arcangelo – commenta Francesco Venturi presidente dell’Opera del Duomo – un tempo esposta sulla facciata esterna della cattedrale ed ora musealizzata da circa due anni presso il Museo dell’Opera”.
Un meccanismo apparentemente semplice ma in grado, di fatto, grazie all’utilizzo di sfere rotanti su cui poggia il basamento antisismico, di far oscillare, in caso di terremoto, solo il basamento mantenendo stabile la statua soprastante, evitandone la caduta e la conseguente rottura. “L’utilizzo di questo sistema antisismico – annuncia Venturi – verrà in futuro applicato anche ad altre sculture dell’Opera del Duomo di Orvieto, sempre in collaborazione con il gruppo Enea, una collaborazione continua e in grado di salvaguardare attraverso le nuove tecnologie impiegate il nostro prezioso patrimonio artistico-culturale”.
Ben si inserirebbe in questo progetto, la vecchia intenzione di riportare le statue dei dodici Apostoli in Duomo (realizzate su commissione dell’Opera del Duomo tra il 1556 e il 1722) dopo che lo hanno ornato a partire dal XVI secolo fino ai primi del Novecento quando furono epurate dal Duomo nel corso dei ‘restauri’ di ideologia purista. Successivamente le statue furono trasportate nel salone a piano terra di palazzo Soliano e gradualmente caddero nell’oblio. Nel 2006, poi, con l’evento “Le Stanze delle Meraviglie”, l’Apostolato e l’Annunciazione sono stati esposti al pubblico nella sede decentrata del Modo presso la chiesa di Sant’Agostino, dove si trovano attualmente.