ORVIETO – Il ciclo di conferenze promosse dall’Istituto Storico Artistico Orvietano per l’anno accademico 2015/16 propone per venerdì 26 febbraio alle 17.30 presso l’auditorium di palazzo Coelli in piazza Febei l’approfondimento curato da Danilo Leone, docente di Metodologia e tecniche della ricerca archeologica (dipartimento di Studi umanistici dell’Università di Foggia), dal titolo La lunga durata di un luogo di culto: Chiesa e convento di San Pietro “in Vetere” a Orvieto.
Un’occasione per conoscere le novità emerse a margine dello scavo del Campo della Fiera, dove si è evidenziata una sconosciuta struttura medievale conventuale annessa alla chiesa di San Pietro “in Vetere”. Come è noto, sotto la direzione della professoressa Simonetta Stopponi, il sito è studiato sin dal 2000 dall’Università di Perugia con campagne di scavo condotte su concessione ministeriale, finanziate della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto. Campagne che hanno restituito numerose e sorprendenti evidenze archeologiche che avvalorano l’identificazione il luogo di Campo della Fiera con il “Fanum Voltumnae”, il celebre santuario federale degli etruschi.
Proprio durante gli scavi effettuati nel 2013 è affiorata la parete frontale della chiesa di San Pietro “in vetere” di epoca medievale, oggi completamente visibile nelle sue dimensioni (35 metri x 7 metri). Una ricerca importantissima quest’ultima che ha restituito l’unica chiesa che sorgeva nei pressi del Ponte del Sole in cui avvenne l’incontro tra papa Urbano IV e il Corporale insanguinato portato da Bolsena. Accanto all’edificio sono emersi anche i resti dell’annesso convento e le basi delle colonne del chiostro.
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