di Valentino Saccà
ORVIETO Prosegue il nostro viaggio “A tu per tu con …”. Questa settimana è la volta dei parrucchieri che, alla domanda “Come vedi la tua città”?, hanno detto la loro. Un mestiere, questo, che, per certi versi, svolge anche una funzione sociale, offrendo un punto di incontro e di scambio colloquiale in cui si crea anche un confronto fra le diverse classi sociali e fasce di età. “Purtroppo Orvieto sta diventando una piazza molto difficile – commenta Sara Triffici dell’omonimo negozio a Orvieto scalo – oltre ad esserci una mentalità un po’ chiusa non viene organizzato nulla per vivacizzare la città e creare un maggior giro di lavoro, la vedo una città morente. Ma questo non mi impedisce di amare il mio lavoro dove il sorriso dei clienti soddisfatti ripaga di tutte le fatiche”.
Proseguendo sempre per le vie dello Scalo, Laura Menichetti, parrucchiera con oltre trent’anni di esperienza, sembra pensarla più o meno allo stesso mondo sostenendo che “Orvieto dovrebbe essere maggiormente valorizzata e non lasciata così allo sbando. Manca di iniziative e questo vale per tutto il comprensorio”, aggiunge.
Ovviamente a complicare le cose, non ci sono solo i problemi dell’essere piccola città di Provincia, ma anche le criticità di un intero sistema “made in Italy”. “La gente è cambiata negli ultimi anni – spiega ancora Menichetti – anche se il rapporto con i miei clienti è stato ed è sempre positivo questa è un’evidenza da segnalare”. Il sano contatto quotidiano con la gente, infatti, è il primo dovere di chi svolge questo mestiere. E loro lo sanno bene.
“Il parrucchiere è quasi uno psicologo in quanto deve saper parlare ma anche ascoltare la gente e soprattutto gente di diversa estrazione sociale con un livello culturale diverso”, commentano da Hair Model di Ciconia di Luca Stella e Maurizio Frizza. “Il nostro lavoro – aggiungono – si è modificato in tempi di crisi e qui nel comprensorio orvietano forse è ancora più difficile, ma l’importante è avere passione ed essere soddisfatti e mai trasformare il proprio lavoro in routine”. Infine abbiamo sentito il parere di Marcello Meffi, parrucchiere al centro storico.
“Negli ultimi anni il lavoro ad Orvieto rupe – denuncia – è calato per via dello svuotarsi di abitanti dal centro storico, poi il problema dei parcheggi complica ulteriormente le cose, ma la voglia e la passione non manca ed è bello riuscire a soddisfare le esigenze di clienti”.
“Il nostro lavoro – aggiunge – si è modificato anche per via delle scuole professionali che costano tanto e dalle quali i ragazzi non escono sempre con una formazione adeguata come accadeva invece una volta quando si imparava a bottega”.
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