ORVIETO– Troppi contenitori e troppo grandi. E’ questo il leitmotiv ad accompagnare l’avvio del nuovo sistema di differenziata previsto per lunedì che sembra proprio non piacere ai cittadini costretti a far posto in casa a cinque secchi nei quali riporre le varie qualità di rifiuto.
I reclami sono tanti, troppi, tanto che è stata avviata una petizione popolare con richieste precise al sindaco per trovare una soluzione al problema. E se le proteste arrivano anche da chi può “comodamente” alloggiarli in un ripostiglio, figuriamoci per chi abita in un monolocale o in una casa piccola con conseguenze non solo per l’occhio, ma anche per il naso visto che si tratta comunque di rifiuti.
Sostanzialmente ciò che chiedono i promotori della raccolta firme, che ha già raccolto decine di conferme, è «consentire ai cittadini che non hanno la possibilità di tenere nella propria abitazione i 5 nuovi secchi per la raccolta di utilizzare i contenitori già in loro possesso o buste che acquisteranno a proprie spese per continuare ad effettuare la raccolta stessa».
E poi anche di «posizionare, in più punti nei territori dei comuni interessati, contenitori per la raccolta di quei rifiuti che non possono essere consegnati presso il centro di raccolta di Orvieto e che i cittadini potrebbero avere necessità di smaltire in giorni diversi rispetto a quelli in cui è prevista la raccolta porta a porta». Cinque i punti di raccolta delle firme: copisteria “Bellacopia”, pizzeria “Al Cordone”, libreria dei Sette, enoteca “La Loggia”, bar Febo.
Nei prossimi giorni la raccolta firme sarà avviata anche a Ciconia e Sferracavallo, Canale e Sugano. Quello della grandezza dei contenitori è comunque un problema serio per molti, la maggioranza delle famiglie, ed era stato fatto presente anche nella recente conferenza dei capigruppo.
«Cercheremo di andare incontro alle esigenze delle singole utenze che possono segnalare al Numero Verde (800 055 505) le dimensioni dei contenitori» ha spiegato il direttore di Cosp/divisione ecologia Maurizio Tonnetti. Allo stesso numero, inoltre, è possibile riferirsi per il ritiro di componenti di mobilio, materassi, elettrodomestici, materiale elettrico/elettronico, importanti quantitativi di frazione verde. Ma, dimensioni a parte, la novità più importante introdotta con il nuovo sistema riguarda il possibile abbattimento dell’imposta sui rifiuti grazie a due accorgimenti: il codice a barre che associa il contenitore all’utente e il codice RFD che consente di associare quante volte l’utente conferisce, al fine di applicare delle premialità o penalizzazioni che saranno decise dai Comuni.
«Entro 18 mesi la società ha l’obbligo di fare la tariffa puntuale per ogni cittadino, cioè la cosiddetta premialità. E’ evidente che è un cambiamento culturale e nessuno lo nega – ha commentato il sindaco Giusppe Germani – Ma non abbiamo scelta. Anche per gennaio programmiamo una iniziativa di maggiore sensibilizzare dei cittadini, a partire dalle scuole».
Intanto l’assessore al bilancio Massimo Gnagnarini, sempre in materia di rifiuti, ha annunciato di aver iniziato a lavorare su quattro tipologie di costi da abbassare: «quelli relativi ai contratti di spazzamento della città, quelli relativi al ciclo di pre-trattamento dei rifiuti prima del conferimento in discarica che da quest’anno comportano un aumento di costi pari a circa 30 euro a tonnellata, quelli relativi ai costi generali di organizzazione e funzionamento dell’ATI4 che sarà riassorbito in un unica Autorità regionale e, infine, i minori costi di conferimento in discarica per effetto del decollo della raccolta differenziata con il metodo porta a porta».
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