ORVIETO Si è chiusa la decima edizione del Festival Internazionale Arte e Fede che ha simbolicamente aperto il Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco. L’8 dicembre, infatti, mentre il Pontefice apriva a Roma la Porta Santa, ad Orvieto l’arte sacra dei Madonnari ha chiuso il sipario sulla manifestazione che, anche quest’anno, ha portato nella due città del Duomo e del Miracolo Eucaristico una serie di appuntamenti, tutti incentrati attorno al binomio Arte e Fede.
Anche il tema scelto quest’anno “Leggere i segni dei tempi: il Presente della Misericordia”, pensato con diversi mesi di anticipo rispetto all’attualità di questi giorni, si è rivelato precursore e premonitore dei segni e delle parole di Papa Francesco: “Questo Anno Straordinario è anch’esso dono di grazia. Entrare per quella Porta significa scoprire la profondità della misericordia del Padre che tutti accoglie e ad ognuno va incontro personalmente. E’ Lui che ci cerca! E’ Lui che ci viene incontro! Sarà un Anno in cui crescere nella convinzione della misericordia”.
Dodici gli appuntamenti che dal 28 novembre all’8 dicembre hanno raccontato, testimoniato e trasmesso esperienze e cultura, offrendo momenti di riflessione per nutrire i cuori di tutti coloro che il Festival lo hanno vissuto in prima persona.
Basti pensare al concerto-meditazione del Coro della Diocesi di Roma con l’Orchestra Fideles et Amati, diretti da Mons. Marco Frisina, che ha aperto la X Edizione del Festival, per arrivare alle toccanti catechesi e testimonianze di Padre Enzo Bianchi, religioso e saggista tra i principali esponenti di spiritualità cristiana a livello internazionale e di Chiara Amirante, scrittrice e fondatrice della Comunità “Nuovi Orizzonti”, consultrice del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione.
Per proseguire poi con Refugees, spettacolo di grande attualità con Claudia Koll, a sottolineare una evidente continuità con il gesto di apertura del Giubileo nel cuore dell’Africa da dove partono la gran parte dei viaggi della speranza dei rifugiati in fuga da guerre e crisi umanitarie. Continuando con l’artista Catherine Prescott, ritrattista americana di fama internazionale, che con la sua digressione sui volti e sull’interiorità dell’uomo nell’arte ha tracciato un percorso “Alla ricerca del Volto della Misericordia”. Passando per Corrado Augias, giornalista e scrittore, capace di spaziare dai recenti avvenimenti terroristici di Parigi al complesso scenario storico-politico de “Le ultime 18 ore di Gesù” con il suo recente libro.
Infine, a sottolineare l’impegno socio-culturale e l’interesse a tematiche trasversali di forte attualità, il Festival quest’anno si è arricchito di una mini rassegna cinematografica, “Al Cinema: Leggere i segni dei tempi” con la visione di pellicole d’autore come “Due giorni, una notte” dei fratelli Dardenne e “Il Sale della Terra” di J. R. Salgado e Wim Wenders, oltre al film rivelazione “SanBa” di Valentina Belli (Kinesis Film), risultato di un progetto di recupero culturale del quartiere di San Basilio a Roma. A chiudere la rassegna il nuovissimo Film “Chiamatemi Francesco” di Daniele Luchetti, presso il Cinema Corso, a sottolineare ancora un tempo di misericordia nel segno di Bergoglio, il Papa delle periferie.
A concludere il Festival, Mater Misericordiae, l’arte popolare del Centro Artisti Madonnari di Curtatone che ha impresso sulle vie del centro la tenerezza di Dio nei soggetti del Buon Pastore, del Ritorno del Figliol Prodigo e della Natività, curando anche un laboratorio creativo di disegno e letture per bambini in collaborazione con la Libreria dei Sette.
“Dal 2005 ad oggi abbiamo tessuto con creatività e impegno un Festival sulla vocazione culturale delle città di Orvieto e Bolsena – ha commentato il direttore artistico Alessandro Lardani – con la consapevolezza di aver creato un evento di livello nazionale. Tutti i nostri ospiti e gran parte del pubblico ci hanno dichiarato come il Festival sia uno strumento di rara bellezza che dimostra una maturità culturale e una capacità di accoglienza unica nel suo genere in Italia. Orgogliosi di questo, mi auguro che Arte e Fede continui ad esser sostenuto con maggiore progettualità dalle Istituzioni e collocato al posto che merita – sia nella collocazione temporale, sia nel palinsesto delle politiche culturali – per crescere nel decennio a venire ed essere al servizio della comunità, dei cittadini e dell’uomo del nostro tempo”.
Il Festival è stato organizzato e promosso dall’Associazione Culturale Iubilarte, in stretta collaborazione con la Diocesi di Orvieto-Todi e il Capitolo della Basilica Cattedrale di Orvieto, con il sostegno dell’Opera del Duomo di Orvieto e della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, del Comune di Orvieto e del Comune di Bolsena, della Basilica di Santa Cristina, della Fondazione Ente dello Spettacolo, di Crediumbria Credito Cooperativo, di Vittoria Assicurazioni, dell’Università di Gordon College e con il patrocinio dell’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della CEI, della Provincia di Terni e della Regione dell’Umbria.