Riceviamo da Rappresentanza Sindacale Aziendale FABI della Cassa di Risparmio di Orvieto e pubblichiamo.
Il nostro appello ai vertici della Fondazione CROrvieto, per essere informati su futuro della Cassa di Risparmio di Orvieto spa, non ha trovato alcun riscontro; anzi l’assordante silenzio che contorna questa vicenda ci dà sempre più certezza che, poiché chi tace acconsente, si è ormai deciso, all’interno del Palazzo di Piazza San Francesco, che le strade tra la Fondazione e SPA si debbano dividere.
Non considerare “strategica”, per la Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto, e soprattutto per il territorio di cui essa è espressione, la partecipazione nella Cassa significa definitivamente affossare qualsiasi idea di ripresa del nostro fragile tessuto eco nomico, come dimostra quello che è successo negli altri territori umbri dove altre Casse di Risparmio locali sono praticamente sparite con conseguenze negative sui rapporti con il territorio e sull’occupazione.
Non può Orvieto e tutto l’orvietano perdere la sua Banca che negli anni ha accompagnato uno sviluppo autonomo e locale delle piccole e medie imprese del territorio e che ha creato posti di lavoro.
La FABI intende lanciare un forte appello, a chi è responsabile delle nomine del Consiglio dell’Ente, dai soci della Fondazione alle Istituzioni locali a cui chiediamo un incontro urgente, a partire dal Sindaco e dal Consiglio Comunale di Orvieto, affinché tutti siano consapevolmente informati per chiedere alla Fondazione spiegazioni sulle scelte che intende prendere “…..o ha già preso?!?!?” e che loro dovrebbero conoscere in quanto soggetti qualificati e interessati.
Mollare ora la quota di minoranza potrebbe significare:
1. dare via libera ad una fusione per incorporazione della Cassa nel Gruppo della Popolare di Bari con conseguenze occupazionali, se non ben governate, catastrofiche; se si considera che circa 100 persone oggi lavorano nella sola Città di Orvieto;
2. perdere i servizi nei piccoli comuni; già fortemente ridotti dalla razionalizzazione prevista degli Uffici di Poste Italiane;
3. perdere servizi importanti per il territorio e gli enti locali; a partire dal servizio di tesoreria;
4. perdere future occasioni di lavoro per tanti giovani del comprensorio;
5. perdere 160 anni di storia, abdicando il potere esecutivo ad altri con interessi lontani centinaia di chilometri!
Tutto questo mentre sul sito della Fondazione Cassa di Risparmio di Orvieto si legge:
“……Con la formalizzazione della cessione della maggioranza alla Banca Popolare di Bari potrà proseguire il percorso di sviluppo della CRO, in quanto il progetto industriale formulato dalla Popolare assegna alla Cassa un ruolo significativo di presidio e di sviluppo nell’Italia Centrale quale banca di riferimento del Gruppo nel Centro Italia….”
Perché, ci chiediamo, questo processo di collaborazione con la Banca Popolare di Bari, che ha dato tanto al territorio, deve interrompersi qui ???