Come è noto venerdì due ottobre, alle ore 10 presso la zona industriale della Colonnetta, dove sono sepolte le ceneri, si svolgerà una conferenza stampa indetta dalla sottoscritta e dai portavoce regionali, parlamentari ed europei del MoVimento 5 Stelle. A tale proposito il gruppo consiliare M5S Orvieto intende sottolineare alcune questioni.
«Come mai una consigliera orvietana deve puntare il dito sul territorio di Fabro? A vario titolo è già successo, soprattutto in relazione alla procedura per la realizzazione di una centrale a Biomasse su Fabro, quando la sottoscritta è stata coinvolta per discuterne dai comitati e dalla stampa.
I motivi sono tanti, il primo è che allo stato attuale non c’è altra rappresentanza del M5S nell’area dei comuni contigui a Fabro, perchè sono tante le aziende e le personalità orvietane, inclusi ex amministratori della città come ex sindaci ed assessori, coinvolte in ordine a presunti od accertati rischi ambientali, inoltre perchè la realizzanda politica di unione dei servizi e la prospettiva potenziale di comunione comunale per l’accesso ai finanziamenti europei ed “Aree Interne” è nell’agenda istituzionale di entrambi i Comuni e del M5S orvietano sin dal primo giorno nel giugno 2014 in ordine alle politiche di area vasta.
La Conferenza stampa avrà luogo in quell’area per insediamenti produttivi dove ci sono quei 22 lotti per una superficie complessiva mq. 47.995 notoriamente afferente al Consorzio Crescendo, ai tempi costituito con un capitale sociale di soli circa 400 mila euro.
Gli storici amministratori del Crescendo sono volti noti qui ad Orvieto, penso all’ex assessore comunale Marco Marino ed al consigliere regionale uscente Fausto Galanello, e ci chiediamo quanto siano stati informati delle questioni d’inquinamento a Colonnette. Il Consorzio, ora pesantemente indebitato e commissariato dalla regione, è stato il punto di riferimento dell’assegnazione commerciale di quei lotti ad aziende che oggi potrebbero legittimamente chiedere esosi danni qualora avessimo ragione nel ritenere che l’area sia effettivamente contaminata, siamo attrezzati a simili eventualità? C’è una copertura assicurativa? Fu pensata ai tempi?
Intanto. in vista della realizzazione di una centrale a biomasse il Sindaco Terzino ha chiamato l’Arpa per fargli fare il monitoraggio dell’aria ma, nel mentre, in questi lunghi anni, a noi non risulta che alcuna amministrazione od ente si è mai assunta la responsabilità di far analizzare invece il sito stesso.
Personalmente, mi sono già dovuta pubblicamente confrontare con Cimicchi, l’ex sindaco di Orvieto, attualmente promotore dell’impianto e le tante questioni pregiudiziali, quali la necessità di procedure di valutazione d’impatto ambientale, non semplici autorizzazioni, che diano risposte approfondite ai cittadini e sulla sicurezza dall’inquinamento.
Sono dunque molteplici e cruciali gli aspetti che vedono il M5S orvietano, dagli attivisti alla sottoscritta portavoce, già profondamente coinvolti in questa fosca vicenda.
Il nostro obbiettivo di trasparenza, rispetto delle regole più stringenti, senza le facili scappatoie di procedure semplificate Pas e delle successive sanatorie è saldo, ma è comunque secondario rispetto alla messa in sicurezza del sito, all’opportuna bonifica che, quella si, porterebbe economia, lavoro e crescita del territorio. Infine, importantissimo, l’accertamento delle responsabilità.
Tocca a noi farlo, fino ad ora non c’è stato nessun altro, ed a questa responsabilità non ci sottraiamo»
Lucia Vergaglia, M5S Orvieto, area vasta orvietana
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