In questi giorni è stato reso noto il PEG 2015 della giunta Germani (il PEG è il documento che dettaglia tutte le voci di uscita e di entrata del Comune). Questo è, oltretutto, il primo vero documento politico programmatico realizzato dopo la Giunta Concina.
Subito si nota il ritorno ai vecchi metodi di cui il Sindaco è “figlio”: spendere sulla base di entrate “creative” o su uscite senza che queste impegnino la spesa, come sembrano evidenziare le pieghe del bilancio 2015, questo permetterà di chiudere questo esercizio finanziario con un avanzo di oltre 500.000 euro ma a danno del futuro prossimo della Città, poiché tale somma oggi sarebbe necessaria per agganciare la ripresa turistica di tutti i territori limitrofi e non verrà spesa in compenso tra qualche anno salteranno fuori dai cassetti le fatture “da pagare”.
Dal lato delle entrate:
- si prevedono versamenti da parte degli altri comuni per il progetto aree interne per circa euro 13.000 che dovranno essere ben monitorati visto che i bilanci ereditati nel 2009 erano pieni di residui relativi a promesse di versamenti mai incassati che poi sono diventati crediti inesigibili e quindi ricoperti con le tasse di tutti gli orvietani.
- Si crea una nuova voce di entrata con proventi a carico delle Imprese per violazioni del codice della strada per euro 50.000
- Si cancella qualsiasi entrata per finanziare Umbria Jazz
- Si aumentano per oltre 200.000 euro gli incassi da parcheggi (le nuove tariffe in vigore da lunedì scorso hanno reso la Città deserta di orvietani, per ora ancora ci sono i turisti ma poi ??? tutti gli operatori commerciali del centro hanno ben ragione a lamentarsi di questi nuovi ultimi aumenti dato che, basta fare una “vasca” per il corso, per rendersi conto che gli orvietani delle c.d.“terre assoggettate” non salgono più ad Orvieto.
- Spariscono la maggior parte delle entrate per manifestazioni culturali e sportive
- Aumenta il canone per installazione insegne ma, basta aggirarsi per gli uffici del Comune di Orvieto per rendersi conto facilmente di come l’Amministrazione che da giugno ha licenziato l’INPA non si sia per nulla organizzata.
Dal lato delle uscite:
- Si appostano circa euro 170.000 circa per stipendi e spese della Giunta
- Si riduce di circa euro 30.000 le spese per il carburante degli scuolabus
- Si introducono 25.000 per il progetto UNESCO
- Si diminuisce, arbitrariamente di 1/3, la quota associativa alla Comunità montana per oltre euro 15.000 (che prevede un versamento in base al numero di cittadini per comune)
- Si caricano circa 200.000 euro come somma per l’indennità di risultato dei Dirigenti Comunali
- Si tagliano di oltre 50.000 euro le spese per le manutenzioni delle strade e dei giardini
- Si taglia, rispetto allo standard degli anni precedenti, la stima di consumo di energia elettrica e gas per oltre 40.000 euro
- Si porta a 30.000 euro la spesa per consulenze e prestazioni tecniche esterne
- Ritornano le spese per tenere aperti i locali dell’ex tribunale per circa euro 60.000
- Ritorna la quota annuale per il centro studi di euro 10.000
- Vengono dimezzate le spese per manifestazioni culturali
- Si azzera il contributo per Umbria Jazz
- Vengono tagliate le spese di promozione turistica per euro 40.000
- L’impegno per il pagamento dell’energia elettrica della pubblica illuminazione viene decurtata di oltre il 20%
- Spariscono le spese di gestione dei parcheggi coperti e di manutenzione delle scale mobili
- Si prevedono altri 112.000 euro (al di fuori della convenzione Cosp) per lo spazzamento del centro urbano
- Si riducono di quasi il 40% le spese per attività assistenziali
Tutti questi tagli necessari per il mantenimento della “politica”, “uccidono” definitivamente lo stato sociale e l’economia turistica della Città; inoltrele previsioni “errate” potrebbero creare, in un prossimo futuro, dei debiti che si riaccumuleranno negli anni e che poi qualcun’altro dovrà sanare con le tasse degli orvietani e a discapito di qualsiasi prospettiva economica.
Come già, purtroppo, è successo !
Non si può più perdere tempo; è giunto il momento che l’opposizione svolga il suo ruolo di controllore e metta sull’avviso la Corte dei Conti.