Venerdì 2 ottobre alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Acquapendente si terrà un incontro informativo sulla geotermia, ed in particolare sui pericoli derivanti dalla costruzione di impianti geotermici sull’Altopiano dell’Alfina.
L’incontro, dal titolo “Perché no alla geotermia”, è organizzato dall’Amministrazione Comunale di Acquapendente insieme alle forze politiche della città ed ai comitati del territorio.
Le centrali geotermiche previste presentano numerose problematiche: sono speculazioni economiche (società private ricevono altissimi incentivi pubblici, che incidono oltre il 20% sulle bollette che paghiamo); non producono energia pulita (i fluidi geotermici contengono acido solfidrico, mercurio, arsenico, radon, CO2, boro, ammoniaca e rischiano di inquinare le falde idriche, attraverso i pozzi di perforazione che scendono oltre i 4 km di profondità); non sono fonti sostenibili né rinnovabili (i pozzi d’estrazione possono ridurre il 70% della loro portata in 10 anni, per poi esaurirsi completamente. Nuove perforazioni sono necessarie e i vecchi pozzi vengono abbandonati); sono rischiose (estrazione e reiniezione ad alte pressioni di questi fluidi aumentano il rischio di terremoti e l’abbassamento dei terreni, causando una riduzione delle risorse idriche: ad esempio l’acquifero del Fiora si è abbassato dagli anni ’70 di oltre 200 m); non servono (l’energia prodotta da fonti rinnovabili è già sufficiente. Queste centrali, automatizzate e gestite da pochi addetti specializzati, non creano occupazione).
Le Regioni Umbria, Lazio e Toscana rilasciano decine di permessi per esplorazioni geotermiche fino a 4 km di profondità, senza considerare che il rispetto dell’ambiente, dell’archeologia, dell’agricoltura, dell’artigianato e del turismo sono le nostre risorse e le fondamenta della nostra cultura.