ORVIETO – Il sindaco, Giuseppe Germani ha riassunto al Consiglio Comunale lo stato di avanzamento dell’iter procedurale dello strumento “Aree Interne”. Di seguito l’intervento integrale:
“Le Aree Interne rappresentano una parte ampia del Paese – circa tre quinti del territorio e poco meno di un quarto della popolazione – assai diversificata al proprio interno, distante da grandi centri di agglomerazione e di servizio e con traiettorie di sviluppo instabili ma tuttavia dotata di risorse che mancano alle aree centrali, con problemi demografici ma anche fortemente policentrica e con forte potenziale di attrazione.
Per il potenziale di sviluppo inutilizzato di queste aree e per i costi sociali che una cura appropriata e continua potrebbe evitare, il loro destino non è solo interesse dei residenti ma è interesse nazionale. Sta qui la ragione della Strategia nazionale per le aree interne lanciata dal Piano Nazionale di Riforma dell’Italia e dall’Accordo di Partenariato concluso con la Commissione Europea.
La Strategia per le aree interne si prefigge di fermare e invertire nel prossimo decennio il trend demografico negativo di queste aree attraverso una duplice azione: promozione del mercato e ripristino di cittadinanza. Da un lato si vuole sospingere lo sviluppo locale, intensivo ed estensivo, nei punti di forza di questi territori: agroalimentare, cultura e saper fare, turismo, energia. Dall’altro, si vuole riequilibrare l’offerta dei servizi di base: scuola, salute, mobilità e rete digitale, innanzitutto. Le risorse finanziarie per intervenire vengono dai fondi comunitari gestiti dalle Regioni (principalmente FEASR ma anche da FESR/FSE) per l’intervento sul mercato, e da risorse espressamente destinate dalle Leggi di Stabilità 2014 e 2015, per l’intervento sulla cittadinanza”.
“L’area Interna dell’Orvietano ha completato la fase istruttoria sul territorio ‘Diagnosi d’Area’ ed ha definito la Bozza di Strategia che contiene l’idea guida per lo sviluppo ed il rilancio del territorio ‘Un approccio integrato alla filiera della conoscenza’. Nel frattempo, si stanno creando interazioni positive e sinergie con il Contratto di Fiume già avviato, contribuendo a migliorare la governance locale e intervenendo su settori paralleli alla Strategia Aree Interne, quali la qualità delle acque, la sicurezza idrogeologica e la conservazione della natura.
La sfida, diventa quella di creare una matrice progettuale collettiva intorno alla filiera della conoscenza ed un conseguente visione di sviluppo locale, che integri più assi strategici tra di loro (turismo, artigianato, agricoltura, innovazione tecnologica), frenare l’abbandono del territorio, dare occupazione, migliorare la vivibilità, la sicurezza ambientale, l’efficienza dei sistemi della mobilità, dell’istruzione e dei servizi socio-sanitari, l’accesso all’ICT.
Entro la fine di agosto ed i primi di settembre si sono realizzati tre laboratori partecipati il 27 ad Orvieto, il 28 a Città della Pieve ed il 31 a Guardea, per perfezionare la proposta e redigere un Preliminare alla definizione della strategia indicando le priorità di intervento.
Sottoposte a verifica le idee dell’area, in base alla coerenza con le strategie nazionali e regionali, si iniziano a tradurre le idee-guida in risultati attesi, azioni e tempi per conseguirli, con una prima valutazione di massima del riparto delle risorse disponibili. Il documento viene discusso e affinato attraverso occasioni di confronto con il Ministero e la Regione”.
“Sulla base del documento preliminare così prodotto inizia la fase centrale di animazione e coprogettazione degli interventi. Si amplia, anche con il supporto degli esperti del Comitato e della Regione, la parte di scouting dei soggetti che possono portare un contributo alle linee di azione identificate e il coinvolgimento sul territorio dei soggetti rilevanti negli ambiti prioritari; si procede con l’armonizzazione delle idee all’interno della “filiera cognitiva”; si verificano, attraverso l’immissione di competenze specifiche e il confronto con altre esperienze, la validità dei percorsi individuati; si precisano e si ingegnerizzano i progetti; si definiscono i criteri di valutazione condivisi, fino ad arrivare all’individuazione dei risultati attesi e degli indicatori con cui misurarli, dei tempi previsti per raggiungerli, e dei fabbisogni finanziari per singolo intervento e azione. Esito di questa fase sarà la produzione della “Strategia di area” che sarà presentata il 30 settembre.
La Strategia di area viene sottoposta all’approvazione del Comitato nazionale aree interne (dove sono rappresentati tutti Ministeri interessati) e della Regione. Da qui, inizia la fase di preparazione dell’Accordo di Programma Quadro”.