ORVIETO – Il Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici, obiettivi, ha visitato questa mattinata ad Orvieto, presso l’area di Campo della Fiera – chiamata dagli Etruschi “il luogo celeste” – i lavori della 16^ campagna di scavo condotta, su concessione ministeriale, dall’Università di Perugia sotto la direzione dalla Prof.ssa Simonetta Stopponi che vede all’opera numerosi studenti italiani e stranieri.
Giuliano Volpe – archeologo e accademico, già Rettore dell’Università di Foggia – ha visitato l’ampia area di scavo che, in questi lunghi anni di ricerca archeologica ha fornito notizie storico-scientifiche e reperti di grandissimo interesse che documentano l’importanza storica del sito di Campo della Fiera che, dal sesto secolo a.C. fu sede del santuario federale etrusco, poi ristrutturato in epoca romana e che continuò a vivere in epoca cristiana e medievale (la funzione di luogo sacro perdurò per circa 2000 anni).
Il Presidente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali e Paesaggistici ha mostrato grande interesse per i risultati degli scavi che, negli anni precedenti hanno messo in luce edifici sacri etruschi, depositi votivi con frammenti di statue, ceramiche greche offerte al santuario, mosaici romani e tombe cristiane. Ma anche resti del convento e del chiostro della chiesa di San Pietro in vetere, l’unica esistente presso il Ponte del Sole dove avvenne l’incontro tra il Papa e il Corporale portato da Bolsena, miracolo fondante del credo cristiano.
“Questo luogo – ha detto il Prof. Giuliano Volpe – riveste una straordinaria importanza storico-archeologica in quanto sito ricco di stratificazione unica e luogo di incontro fra le popolazioni, molto importante per i commerci e gli scambi. Le campagne di scavo di Campo della Fiera sono importanti oltre che per la ricerca archeologica in quanto tale, anche per la significativa attività di formazione che vi si svolge e, ci auguriamo, soprattutto per la futura fruizione. E’ questa, infatti, la sfida che abbiamo di fronte, con l’obiettivo della valorizzazione. Un sito come questo merita l’attenzione del Ministero e di tutte le Istituzioni del territorio e dei privati perché raccoglie tutte le caratteristiche peculiari di un sito da valorizzare, che merita di diventare un vero parco archeologico. Cosa che certamente il Ministero intende fare con i prossimi interventi di finanziamento attualmente allo studio”.
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La nuova campagna di scavo 2015 a Campo della Fiera di Orveito, come è noto, approfondisce le indagini nel grande tempio etrusco posto alla quota più alta dell’area, nella zona circostante l’edificio sacro etrusco di VI secolo a.C., nel secondo complesso termale di epoca romana, nella domus romana ubicata al di sotto del refettorio medievale connesso alla chiesa di San Pietro in vetere.