nota della maggioranza consiliare del Comune di Vitorchiano
“Il consigliere di minoranza Fabbri, che peraltro davamo tutti per disperso viste le numerose assenze in consiglio comunale (assenze da cui si palesa la scarsa volontà a svolgere il proprio mandato), ha provato a dare segni di vita con alcune dichiarazione mezzo stampa.
Secondo Fabbri qualcuno lo avrebbe mal consigliato, 4 anni or sono, di aspettare un po’ prima di sfoggiare le sue ‘grandi capacità amministrative che avrebbero forse spiazzato tutti’. Passati quattro anni “a prendere ordini” da qualcun altro (non sappiamo ancora in cambio di cosa), recando peraltro gravi danni di immagine al nostro territorio, prima ringrazia un cittadino per un palo della distribuzione Enel spostato dal gestore, poi annuncia che la strada Sodarella sarà probabilmente ‘allargata’ (magari demolendo case già esistenti), poi elargisce consigli alla Pro vincia di Viterbo su come mantenere una strada di sua competenza. Inoltre, tanto per farsi mancare nulla, parla di opere di urbanizzazione fatte forse male (opere, in particolare relative alla rete fognaria, che dimentica siano state eseguite oltre 10 anni fa) e infine suggerisce di installare qualche ulteriore lampione di pubblica illuminazione nella stradina secondaria (sebbene comunale) che conduce a casa sua. Un intervento ottimo e lungimirante…
In realtà il consigliere di minoranza non cita, in malafede, le cose fatte, condivise e spesso discusse anche in consiglio comunale. Visto che parla di problematiche di oltre 10 anni fa, dovrebbe parlare anche di quante cose, in 10 anni (e in particolare negli ultimi 4), siano state realizzate per la sicurezza stradale: le nuove strade asfaltate, il rifacimento della segnaletica (orizzontale e verticale), l’integrazione dell’illuminazione pubblica con oltre 50 nuovi supporti, la riattivazione delle telecamere e i posti d i blocco in notturna eseguiti dal corpo dei vigili, solo per citare i principali. Siamo certi della buona fede del consigliere di minoranza Fabbri, ma gli suggeriamo di non ascoltare troppo i suoi ‘padroni’ politici e di non omettere dal raccontare quel che qualcun altro reputa scomodo.”