ORVIETO – Preventivo 2015. L’atteso bilancio sarà licenziato dalla Giunta entro la settimana, fissata la seduta per la discussione: la data è quella del 27 luglio.
Confermati gli impegni sui tributi già annunciati a maggio (e confermati recentemente ai sindacati), invariati i costi per i servizi a domanda individuale e per l’assistenza agli anziani. Sono le prime indiscrezioni che trapelano sul documento di programmazione economica che ha tardato a vedere la luce per diversi ordini di motivi, non ultimo il decreto enti locali uscito solo una decina di giorni fa.
Nello specifico, il quadro sarà più chiaro con le carte a disposizione. Tuttavia dalle marco cifre che trapelano, pare che l’amministrazione comunale abbia dovuto far fronte a oltre un milione e 700mila euro di risorse in meno rispetto al 2014. Un milione in meno deriva direttamente dal taglio dei finanziamenti statali, il resto si consuma per metà a colpi di 100mila euro in varie voci di bilancio e per metà per i piani di risanamento pluriennali. C’è, infatti, da mettere in conto 120mila euro per la rata che si scongela quest’anno del muto Te.Ma., 100mila euro per il ripristino dei fondi del salario accessorio dei dipendenti e 110mila euro in più di ammortamento trentennale del mutuo con la Cassa Depositi e Prestiti per i 7,5 milioni cui è stato fatto ricorso a suo tempo. Poi ci sono le rate, quella da 109mila euro per il piano di risanamento impostato a giugno seguito dell’extradeficit generato dal riaccertamento dei residui, a cui si aggiunge la rata del piano principale di risanamento decennale dei conti. Rata che quest’anno cresce di 300mila euro: da 701mila 603 euro (2014) a un milione 59mila euro (2015). La rata tornerà a calare significativamente nei prossimi anni per tornare a raggiungere il milione di euro all’anno negli ultimi quattro anni del piano dal 2020 al 2023.
Dove l’amministrazione ha preso tali cifre? Non sono chiari i dettagli. La cosa certa è che, per prima cosa, è stato fatto ricorso all’avanzo di amministrazione 2014 che ammonta complessivamente a un milione 37mila euro.
Sulle cifre l’assessore comunale al Bilancio, Massimo Gnagnarini non si sbottona. Più propenso a dare indicazioni sulle politiche di bilancio che non sul bilancio stesso. “Abbiamo fatto quadrare i conti, ma non è questo che ci appassiona – afferma Gnagnarini -. Quello che veramente ci appassiona è di abbondonare (e in questo senso stiamo procedendo) il metodo recessivo che da troppo tempo caratterizza l’approccio nazionale e locale ai temi economici. Un approccio che ad Orvieto – continua l’assessore – era diventato l’alibi perfetto per l’immobilismo di chi pensava di governare senza assumersi la responsabilità del fallimento. Il vero risanamento finanziario dell’ente – conclude Gnagnarini – può passare attraverso una politica di bilancio che valorizzi le entrate proprie del Comune. Pertanto, oltre al rigore della spesa è anche necessario un rigore delle entrate”.
Ma per le novità in tema di entrate occorrerà evidentemente aspettare i documenti dettagliati del bilancio. I consiglieri lo riceveranno presumibilmente nel week end nel rispetto dei 15 giorni di anticipo cui hanno diritto per prenderne visione prima della seduta del consiglio comunale. (S.T.)