Perugia abbiamo un problema.
All’ennesimo colpo di mano estivo su parcheggi, tariffe e mobilità la cittadinanza ci è abituata, resta delusa, frustrata, magari qualcuno da anche in escandescenze, ma tutto sommato ce lo si aspettava. Quello che non ci si aspettava erano le scuse che sono state una pezza peggiore del buco. Dall’amministrazione da un lato si è detto che non sono mai entrati tanti soldi dai parcheggi a pagamento del Comune e che quindi era necessario crearne di nuovi, anche nel rispetto di quanto avrebbe, a loro avviso, chiesto la cittadinanza nel QSV, cioè nel tavolo partecipativo tutt’ora in corso, per cui dalla Giunta, strano ma vero, hanno deliberato con urgenza di rimuovere le strisce bianche per i residenti e riposizionarle lontano, negli edifici già dichiarati inagibili dell’ex caserma Piave.
Uno stravolgimento del patto partecipativo con i cittadini previsto per i centri storici dalla legge regionale 12 del 2008, i cui contenuti, non ancora portati in sintesi nei tavoli tecnici sono stati “interpretati” o meglio travisati e distillati per infliggere un duro colpo alla fiducia dei cittadini negli strumenti e nei processi partecipativi. Un atto gravissimo ed arrogante per il quale ci vediamo costretti a ricorrere alla sede regionale innanzitutto con una “Lettera Aperta” alla presidente Marini, che ha fatto in campagna elettorale della democrazia e della partecipazione una propria bandiera, in quanto figura istituzionale di garanzia di tutti i cittadini della Regione.
Alla Cortese Attenzione del
Presidente Regione Umbria
Dott.ssa Catiuscia Marinie p.c.
P.O.P. Programmazione e pianificazione dei centri storici
Letizia BruschiOggetto: Il travisamento del QSV nella città di Orvieto ed i profili di eccesso di potere e falsa applicazione di legge nei recenti dispositivi autorizzativi in ordine alla mobilità, ai parcheggi ed alle tariffe nel centro storico orvietano.
Egregia Presidente,
L’art. 62 della legge regionale 21 gennaio 2015, n. 1 “Testo unico governo del territorio e materie correlate” recepisce le disposizioni dell’art. 4 della l.r. 12/2008 che istituisce il Quadro Strategico di Valorizzazione del centro storico e stabilisce che i Comuni con popolazione superiore a diecimila abitanti o con il centro storico di estensione superiore a quattordici ettari di superficie territoriale redigano il Quadro Strategico di Valorizzazione (QSV). Durante la redazione di tale piano aggiornato, tra il termine delle rituali sessioni di partecipazione con dibattito e l’atteso e previsto istituirsi dei tavoli tematici, con una disinvolta e, soprattutto, spregiudicata interpretazione di quanto parzialmente emerso dal processo ancora incompleto, l’Assessore alla mobilità Andrea Vincenti del Comune di Orvieto ha inteso presentare una delibera “urgente” della giunta tutta, la numero 159 del 2015, in un incontro riservato il giorno 23 luglio ultimo scorso ad una selezionata e ristretta parte delle opposizioni (non la scrivente), ed il giorno 24 alla stampa cittadina. Tale deliberazione, era stata approvata e resa esecutiva però due settimane prima, il giorno 10 luglio, e conteneva dettami articolati in relazione alla mobilità, ai parcheggi ed alle tariffe nel centro storico orvietano, la cui urgenza, non altrimenti motivata, appare essere la sola messa a bilancio di nuovi introiti previsionali.Tale impulso amministrativo stravolge di fatto il senso e la lettera della legge istituente i Quadri Strategici di Valorizzazione e lascia emergere tra la cittadinanza lo sconforto ed il senso d’inutilità della partecipazione alle iniziative come il QSV che, testualmente, vengono descritte oggi come quelle che “tanto poi fanno quello che vogliono”. Stiamo parlando di cittadini dei quali Ella si è resa garante nel senso più ampio del termine nelle recenti elezioni regionali, ed in particolare di quella sempre più risicata parte della popolazione che ha avuto fiducia nelle istituzioni ed ha inteso contribuire a vario titolo alla vita cittadina tramite gli strumenti ed i processi previsti dalla legge regionale 12 del 2008.
Al di la delle critiche di merito al contenuto deliberato il 10 luglio, che codesta opposizione porterà concretamente avanti nelle sedi appropriate e nella propria azione politica, ciò che evidenziamo da un lato è la necessità che si levi la Sua voce a tutela della cittadinanza, tutta, i cui diritti (a nostro avviso) sono stati lesi e dall’altro è il forte profilo di eccesso di potere e di falsa applicazione di legge emerso in questo atto che, se non ritirato in autotutela, espone a pesanti censure un Comune già legato alle verifiche per lo stato di pre dissesto e per il quale, in anticipo su potenziali interventi di altre autorità, reputiamo valga la pena tentare di chiedere il Suo intervento, anche quale parere pro veritate, in ordine alla natura partecipativa non derogabile del QSV.
Tanto chiediamo nel pieno e fattuale rispetto della normativa, della gerarchia istituzionale e dei principi di leale collaborazioni tra istituzioni.
Augurando buon lavoro porgiamo i nostri saluti
Lucia Vergaglia, gruppo consiliare M5S
Città di Orvieto