Con sentenza del 30 giugno scorso, la Sezione XIII del Tribunale Civile di Roma, Giudice Annalisa Chiarezza, ha condannato Roma Capitale – già Comune di Roma – a rifondere all’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 2 (già ASL n. 4 di Terni) la somma di € 899.159,12 (oltre gli interessi) a titolo risarcitorio per i danni subiti dal mancato godimento dei frutti relativi all’immobile di Piazza Nicosia, lascito della Contessa Sabina De Solis in favore degli anziani di Orvieto.
In sede di giudizio, il Tribunale di Roma ha accolto la richiesta della USL Umbria 2, difesa dall’Avv. Manlio Morcella del Foro di Terni, avanzata a far data dal settembre 1999 relativamente ai danni patiti per non aver potuto trarre benefici dall’immobile di piazza Nicosia, a causa dello stato di degrado manutentivo in cui l’immobile era stato trovato quando, nel 2004, fu lasciato in favore della Asl che, a Roma Capitale, ha contestato anche il ritardo in cui venne disposta la cancellazione della trascrizione, il danno dovuto alla mancata cancellazione della trascrizione dell’atto di ricognizione dei beni poiché, di fatto aveva reso n commerciabile l’immobile; formalità adempiuta solo nel dicembre 2010, nonostante la sentenza del Tribunale di Roma del settembre 1999 avesse dichiarato la piena proprietà dell’immobile all’Asl (sentenza confermata prima dalla Corte d’Appello e poi dalla Corte di Cassazione).
Ad annunciare i contenuti della sentenza nel corso di una conferenza stampa svoltasi ieri mattina in Comune, sono stati il Sindaco di Orvieto, Giuseppe Germani e il Direttore Generale dell’Usl, Sandro Fratini.
Per entrambi si tratta di un risultato molto positivo a cui sono connesse le politiche future in favore della popolazione anziana del Comune di Orvieto.
LA VICENDA
La vicenda del Lascito De Solis / Palazzo Nicosia, infatti, è legata al tema generale delle politiche per gli anziani, tanto che è stata più volte al centro dell’attività di Istituzioni ed Associazioni (“Associazione Maria Cristina Piccolomini Febei”).
A maggio del 2006, dopo oltre 15 anni di contenzioso fra la ASL n. 4 di Terni e il Comune di Roma per la proprietà dell’edificio, la Corte di Cassazione con sentenza definitiva stabilì la proprietà dell’immobile in capo all’ASL di Terni.
Nello stesso anno, in occasione di un Consiglio Comunale “aperto” alle rappresentanze delle istituzioni regionali, provinciali, delle associazioni cittadine vennero approvate le linee di indirizzo dell’Amministrazione Comunale di Orvieto per le politiche in favore degli anziani.
Inoltre, relativamente alle risorse patrimoniali da investire a tale scopo, l’allora Assessore regionale alle Politiche Sociali affermò che i proventi della valorizzazione del lascito De Solis di Palazzo Nicosia, sarebbero stati destinati ad interventi per la popolazione anziana del territorio.
Nel 2008, l’impegno a rispettare il legato testamentario dettato dalla donatrice – Contessa Sabina De Solis – venne iscritto nel triennale dell’ASL n. 4 in vista del nuovo Piano Sanitario Regionale.
Tra febbraio e aprile del 2010 la questione fu oggetto di nuove iniziative del Consiglio Comunale: una comunicazione dell’allora Assessore alla Sanità e Servizi Sociali e una mozione del gruppo PD – approvata all’unanimità – che impegnava l’Amministrazione Comunale “ad intraprendere ogni azione tesa al rispetto del vincolo testamentario del lascito De Solis e a sostenere presso la Regione Umbria e la ASL n. 4 la necessità di rispondere in modo adeguato alle istanze crescenti di interventi per gli anziani che riguardano il territorio di Orvieto”.
Sempre nel 2010 in occasione della sottoscrizione del Protocollo d’Intesa tra il Comune di Orvieto e il Comune di Roma, l’allora Sindaco capitolino annunciò la “restituzione al Comune di Orvieto del debito di 2 milioni e 600 mila euro per gli affitti percepiti di palazzo Nicosia di proprietà del Comune di Orvieto (lascito De Solis), oggi di competenza dell’Asl n. 4 di Terni).
Nel 2014, all’inizio del proprio mandato, il Sindaco Giuseppe Germani ha più volte ribadito l’esigenza di “chiudere presto e bene la partita del patrimonio immobiliare dell’attuale USL Umbria2, relativo ad Orvieto, a partire dal lascito De Solis per il quale va intrapresa la strada di una soluzione rapida e definitiva”.
Fino al dibattito intorno all’Accordo di Programma tra Regione Umbria, Comune di Orvieto e Azienda USL Umbria 2 per la strategia di valorizzazione del Presidio Ospedaliero dismesso e di altri beni immobili presenti nel Comune di Orvieto del 2015 approvato dal Consiglio Comunale a modifica di quello sottoscritto nel luglio 2007.
LE DICHIARAZIONI E LE PROSPETTIVE
Per il Sindaco, Giuseppe Germani “con questa sentenza arriva ad una prima significativa soluzione un altro pezzo importante per la nostra città: il lascito De Solis che dopo tanti anni di battaglie legali ora può produrre effetti verso quanti ne erano i beneficiari, cioè gli anziani. Una lunga battaglia che ha prodotto anche alcuni danni al bene stesso, ma che nei prossimi anni potrà essere messo a valore. Nel prossimo periodo lavoreremo insieme alle istituzioni preposte a che i proventi arrivino agli anziani”.
Anche per il Direttore Generale dell’Usl, Sandro Fratini “la sentenza è un punto fermo. Palazzo Nicosia, l’Ospedale vecchio e la caserma costituiscono il patrimonio immobiliare della città di Orvieto. Per palazzo Nicosia come USL abbiamo sostenuto una battaglia strenua. Il bene non era mai stato messo a rendita, anzi nel corso del tempo è stato anche danneggiato, tanto che dopo reiterate denunce abbiamo dovuto metterlo sotto vigilanza armata. Abbiamo vinto la causa con il Comune di Roma che ci pagherà circa 900 mila Euro. Quindi la causa adesso è stata definita, così come l’importo. Come USL abbiamo messo in piedi un processo che dovrebbe rappresentare la fine della vicenda e permettere di mettere a reddito l’immobile che non abbiamo mai voluto alienare, bensì mettere a reddito fisso finalizzato. A settembre riusciremo a fare il bando di gestione. Abbiamo delle manifestazioni di interesse che passeranno attraverso il bando pubblico”.
“La USL è inteso evitare l’alienazione del palazzo di Piazza Nicosia scegliendo la sua messa a reddito – ha detto Roberto Americioni, Direttore Amministrativo dell’Azienda Unità Sanitaria Locale Umbria 2 – nell’ambito del quadro normativo abbiamo cercato una soluzione che potesse valorizzare il bene senza venderlo. Lo strumento individuato è la ‘Concessione di valorizzazione’. Attualmente stiamo definendo la perizia ed il bando di gara che andrà a ricercare nel mercato chi, per mestiere mette a reddito immobili di valore. Stiamo cercando di individuare un soggetto che si faccia carico della situazione complessiva dell’immobile, come l’occupazione abusiva di appartamenti. Quello della mancanza di regole è uno dei motivi per il quale il Comune di Roma è stato condannato; pur se la situazione è stata sempre monitorata e dopo aver effettuato varie opere di ripristino ed affrontato vecchi contenziosi, l’ultima iniziativa che abbiamo assunto è quella della vigilanza armata sull’immobile. Di questo insieme di questioni dovrebbe farsi carico il concessionario. La formula di gestione, la cui procedura molto complessa, partirà entro questo anno. Come USL stiamo anche individuando la destinazione d’uso del bene. Siamo fiduciosi perché l’immobile e la sua collocazione lo consentono”.
Rispondendo ad un duplice quesito del rappresentante di Cittadinanzattiva, Gianni Mencarelli, ovvero quando sarà attivata la guardiattiva per la diagnostica RX al Pronto Soccorso e perché la USL continui a mantenere la scelta dell’ex caserma anziché recuperare il vecchio Ospedale per la realizzazione del Palazzo della Salute, il Direttore Generale della USL Umbria 2 ha risposto: “la guardiattiva della radiologia esiste solo a Perugia e Terni e non sarà prevista per Orvieto e per altri ospedali analoghi. Inoltre, le urgenze di laboratorio sono gestite dalla tecnologia, infatti, ogni radiologo ha la possibilità di accedere in tempo reale alle immagini effettuate per una emergenza da qualsiasi punto egli si trovi. Considerando che oggi per la medicina servono risposte diverse, la collocazione del vecchio ospedale, per quanto bella in piazza del Duomo, pone però troppi vincoli e non permette una opportuna organizzazione ambulatoriale proprio per la posizione che ha. La soluzione della caserma è una scelta più oculata per organizzare al meglio la Casa della Salute. Anche per l’Ospedale vecchio la Regione sta accelerando, serve un bando in cui si diano delle risposte. Per palazzo Nicosia si parla di cifre consistenti da realizzare, ebbene: riuscire a partire con la gestione di quell’immobile permetterà di partire con dei servizi sanitari innovativi”.
Dal canto suo il Sindaco ha aggiunto che “per la partita relativa al patrimonio abbiamo atteso l’insediamento della nuova Giunta regionale. Molto presto apriremo un dibattito pubblico al termine del quale prenderemo le necessarie decisioni. Ovviamente l’obiettivo è quello di perseguire il maggior reddito possibile. Sull’ex Ospedale e sulla Caserma spero di avere presto delle novità, stiamo lavorando alla definizione dei bandi che una volta fatti ci devono dare la certezza della percorribilità. Stiamo lavorando anche intorno all’area dell’ex Ospedale per verificare la viabilità della città”.