ORVIETO – Il Comune di Orvieto riconosce il prodotto gastronomico “oca” quale prodotto tipico locale, caratterizzante la manifestazione denominata “Sagra dell’Oca” che si svolge annualmente nella frazione di Corbara.
Ciò in attuazione della Legge Regionale 2/2015 “Disciplina delle sagre, delle feste popolari e dell’esercizio dell’attività temporanea di somministrazione di alimenti e bevande” e successive disposizioni attuative e nelle more dell’approvazione di un eventuale nuovo regolamento specifico in materia.
Come è noto, la disciplina prevede, tra l’altro, l’assegnazione dell’attestazione di “Sagra dell’Umbria” per le sagre riferite a prodotti tipici locali, preparazioni o lavorazioni caratterizzanti le sagre stesse, non inseriti negli elenchi della recente L.R. 2/2015; ovvero: l’organizzatore presenta in allegato alla domanda di inserimento della manifestazione nel Calendario regionale, una relazione descrittiva dei prodotti offerti, delle caratteristiche che ne definiscono la rappresentatività culturale o identitaria rispetto al territorio.
Nell’elenco dei prodotti tipici agroalimentari della Regione Umbria non è stata inserita “l’oca” che trae le sue origini dall’antica usanza di cucinare questo volatile per festeggiare la fine della trebbiatura. Terminata la raccolta del grano, infatti, i contadini si riunivano attorno alla tavola imbandita per consumare un generoso banchetto che prevedeva come piatto forte l’oca arrostita nei tradizionali forni a legna. Con l’abbandono dei metodi tradizionali di trebbiatura e l’avvento delle moderne macchine per la raccolta del grano sono scomparsi anche tutti i riti e le abitudini legati a questa attività agricola; nonostante ciò, l’oca arrosto è rimasto uno dei piatti tipici del territorio orvietano.
Di qui la decisione dell’Amministrazione Comunale di mantenere vive le tradizioni orvietane riconoscendo l’oca quale prodotto tipico locale. Tale pronunciamento sarà inoltrato alla Regione Umbria ai fini dell’inserimento nell’elenco dei prodotti tipici agroalimentari regionali.
“Nel nostro territorio – spiega l’Assessore al Commercio, Vincenzina Anna Maria Martino – l’altra sagra è quella dell’Umbrichello a Canonica, prodotto che invece è già presente nell’elenco dei prodotti agroalimentari tradizionali umbri, per questo abbiamo inteso riconoscere e valorizzare il prodotto gastronomico ‘oca’ fortemente legato alla tradizione della trebbiature nella nostra zona”.
“E’ importante sottolineare – aggiunge – che, nelle sagre e nelle feste popolari, la disciplina regionale tutela fortemente la produzione dei prodotti agroalimentari provenienti dalla filiera corta della nostra regione, il che costituisce una spinta importante per affermare i prodotti del territorio. Infatti, il 60% dei piatti e bevande proposte nel menù delle sagre deve essere riferito ai prodotti e alle lavorazioni caratterizzanti la sagra stessa. Un altro punto qualificante, inoltre, è che per ciascuna sagra è prevista una durata massima di dieci giorni”.