ORVIETO – Il Consiglio Comunale ha approvato (12 favorevoli, 1 contrario: Vergaglia) la mozione presentata dai Consiglieri: Paolo Maurizio Talanti, Martina Mescolini, Maria Flavia Timperi, Andrea Taddei, Angelo Pettinacci e Donatella Belcapo (gruppo PD) che impegna l’Amministrazione Comunale ad attivare il percorso utile a stipulare un modello di polizza assicurativa collettiva per i cittadini di Orvieto, sul modello di quelle già fatte in numerosi comuni, diretta alle vittime di furti, scippi, spaccate e rapine garantendo tutto l’aiuto e il supporto necessario ai singoli, alle famiglie e agli anziani.
Illustrando la proposta, il primo firmatario Paolo Maurizio Talanti ha premesso “l’assoluta centralità dei temi della legalità e della sicurezza che impone da parte delle Amministrazioni, l’adozione di misure rivolte alla tutela dei cittadini sia in termini di prevenzione sia nelle conseguenze del ‘dopo furto’”, aggiungendo che “le attività illegali alterano la competizione ed il mercato e costituiscono un costo aggiuntivo per le comunità ed i territori ove esse allignano. Inoltre, tutti i territori sono connotati da un livello di sicurezza (oggettiva e percepita) e di legalità in rapporto con i profili di coesione sociale e di “capitale sociale”, ma anche in relazione alle ‘opportunità criminali’. Laddove i livelli sono negativi (insicurezza) si generano costi per: l’apparato pubblico (ordine pubblico, polizia, giustizia, tutela delle vittime, corruzione, evasione fiscale, ecc..) mentre il privato, sia esso semplice cittadino che operatore economico subisce danni e costi per servizi di tutela, difese passive, assicurazione, alterazione della libera concorrenza, mancata fruibilità del territorio nello spazio e nel tempo. Viceversa, laddove tali livelli sono positivi (Sicurezza) c’è un vantaggio allo sviluppo socio – economico dato dal clima più favorevole”.
Talanti ha aggiunto quindi che “quando un territorio è sicuro si fanno investimenti e le famiglie vivono meglio. Con la recente mozione di Sacripanti ci siamo concentrati sulla prevenzione del crimine. Stavolta esaminiamo i costi e come Ente di prossimità siamo chiamati a stare vicini ai cittadini. Nel senso che il Comune deve poter mettere a sistema tutti gli interventi nel campo della sicurezza e promuovere nuove iniziative per rispondere, nell’ambito delle sue competenze e con i mezzi di cui dispone, al diritto dei cittadini di abitare in una città sicura, decorosa, vitale e quindi vivibile. Dopo il caso di Concordia Sagittaria (VE) numerose amministrazioni comunali in Italia stanno promuovendo assicurazioni collettive per i propri cittadini ad un prezzo simbolico che vanno a coprire i danni dovuti a scippi, furti, spaccate e rapine. Le polizze di comunità che non sono certo alternative a quelle private. Questo tipo di intervento non intende sostituire l’indispensabile attività di prevenzione del crimine da parte delle Forze dell’Ordine, ma garantire l’aiuto e la vicinanza alle persone che hanno subito danni materiali o traumi, cercando di alleviare quelle problematiche che di solito conseguono un evento criminoso”.
“Molti Comuni del Veneto – ha concluso – hanno promosso la polizza assicurativa collettiva tra i propri abitanti siglando un accordo non oneroso con una compagnia assicurativa o con il broker del comune per una ‘copertura assicurativa di comunità’. Il costo per chi intende sottoscrivere la polizza è generalmente di 10 euro all’anno per famiglia che vengono assicurati i beni di proprietà dei componenti dei nuclei familiari nel comune contraente sino a un massimo di 1.500 euro per assicurato e che i guasti provocati dai ladri o da atti vandalici sono coperti per 5 mila euro (mille per sinistro.
Dibattito:
Cons. Lucia Vergaglia (M5S): “una tematica che tratta delle situazioni di fragilità. Il tipo di formula proposto è ancora generico e fuorviante. La scelta dell’assicurazione avviene con un bando? Ho l’impressione che sia un impegno finanziario che torna a gravare sulle tasche dei cittadini. Questo tipo di servizio non può essere affidato ai privati. C’è un ammutinamento del pubblico che mette tutto in carico al privato: adesso anche la sicurezza. Questo tipo di provvedimenti è tipicamente della destra, sono esterrefatta che venga dalla sinistra. La premessa è una cosa, il dispositivo è altra cosa. Sono dell’idea di votare contro ma attendo lumi sulla proposta”.
Cons. Andrea Sacripanti (Fratelli d’Italia /Allenanza Nazionale): “sono d’accordo nelle premesse e nelle intenzione non perché sono di destra. Non confondiamo l’aspetto delle repressione e prevenzione che è in capo alle Forze dell’Ordine. Il presupposto in questo caso sono i costi degli episodi criminosi, con un risarcimento del danno sociale. E’ opportuno specificare chi è il soggetto contraente della polizza che non può che essere una compagnia assicurativa che a monte dovrà accettare delle regole. La scelta della compagnia avverrà sulla basse di un bando o di un avviso a manifestare interesse? Ovviamente la gestione nella scelta dell’eventuale contraente dovrà essere trasparente. Potremmo rimandare a un momento successivo una sorta di schema regolamentare”.
Cons. Alessandro Vignoli (Per andare avanti): “non trovo contraddittorietà nella mozione che appare logica nelle premesse e nella sintesi propositiva. L’unico strumento per garantire il privato è la stipula di una assicurazione. Favorevoli”.
Cons. Roberta Tardani (Forza Italia): “sono favorevole anche se sui criteri di selezione della compagnia assicuratrice. Proporrei di presentare un emendamento per precisarli in sede di commissione”.
Presidente Angelo Pettinacci (PD): “come Consiglio possiamo impegnarci di gestirla in sede di commissioni”.
Cons. Martina Mescolini (PD): “la mozione non è di destra o di sinistra ma sancisce un impegno pubblico a lavorare insieme al privato per stare dalla parte delle esigenze dei cittadini”.
Presidente Angelo Pettinacci: “concordo sul fatto che una cosa è la prevenzione altra cosa è l’ex post. Il fatto importante è la polizza collettiva – peraltro esistono prodotti standard a livello nazionale – che ha forza proprio perché è condivisa. Staremo attenti a verificare l’offerta migliore. Ragionandoci in commissione emergeranno meglio le regole che intenderemo fissare. Magari ripresenteremo l’atto in Consiglio”.
Replica Talanti: “mi impegno con Tardani e tutto il Consiglio a trattare in commissione le indicazioni sui criteri più opportuni e convenienti per i cittadini. Ovviamente la polizza è facoltativa non coercitiva. Il concetto di superare attraverso la polizza collettiva il privilegio individuale dell’assicurazione è una buona pratica. Ribadisco l’impegno a trovare soluzioni migliorative in commissione”.
Vergaglia: “questo è l’anticamera della polizia privata. Una concezione che io respingo perché la trovo svilente. E’ il rimandare ad un privato la nostra sicurezza. Capisco che è una logica ‘renziana’ ed il pubblico diventa una sorta di vivaio delle esigenze private. E’ una scatola vuota il cui senso per me è da rigettare. Sono contraria”.
Sacripanti: “non esistono delle coperture pubbliche assicurative che risarciscono i privati, però si possono mettere in moto delle forme assicurative per alleviare le sofferenze. C’è una finalità sociale di pubblico interesse dunque. Il comparto assicurativo resta privato, ma il Comune può intervenire per trovare formule agevolate. Non facciamo transitare quindi messaggi distorsivi della delibera. Quanto affermato da Vergaglia può valere per altri aspetti”.
Pettinacci: “la polizza collettiva serve per scontare prezzi minori”.
Per dichiarazioni di voto, Timperi: “pensavo che nella filosofia del M5S la proposta potesse essere accolta. Nessuno mette in discussione il ruolo delle Forze dell’Ordine, questa è una aspirazione risarcitoria non una assicurazione sulla sicurezza”.
Olimpieri: “sono favorevole all’atto. Mi sorprende solo che per una pratica come questa siano intervenuti quasi tutti i consiglieri del gruppo PD che invece non sono intervenuti nelle precedenti pratiche sul bilancio”.
(fonte ufficio stampa comunale)