Come di consueto vogliamo anticipare i tempi della discussione consiliare portando quelli che, a nostro avviso, sono i punti imprescindibili di una bilancio cittadino condiviso.
Siamo consci dei vincoli di legge, di quelli del piano di predissesto orvietano e delle partite economiche impegnate fin qui dall’amministrazione, ed abbiamo seguito quanto pubblicamente anticipato dall’assessore Gnagnarini e raffrontato le informazioni che abbiamo ricevuto in via di interrogazione. Sappiamo bene che la nostra visione della città di Orvieto, in termini di servizi, sviluppo, spesa, orientamento alla crescita anche demografica e, soprattutto, in termini di partecipazione della cittadinanza è radicalmente diversa da quella espressa sin qui sia dall’amministrazione che dall’ex maggioranza tuttavia non possiamo esimerci dall’indicare alcune priorità.
Innanzitutto è imperativa la verifica interna del Comune, e delle società a vario titolo ad esso legate, per l’incidenza sui costi che hanno sul bilancio stesso quelle attività che andrebbero sotto un più stretto controllo di gestione; dalla ripartizione delle deleghe all’allocazione del personale, dalla destinazione dei proventi di parcheggi, multe, indennità e tasse di scopo alla necessaria presa in carico di responsabilità specifiche ora terziarizzate o, come nel caso del Palazzo dei Congressi, in via di terziarizzazione appare evidente la scelta di un settecentesco “laissez faire, laissez passer” che proprio non si addice alla pubblica amministrazione. In secondo luogo è fondamentale la messa a reddito di quei beni pubblici non destinati ad un uso di servizio o sociale. Messa a reddito non significa regalarli “a gratis” (o quasi) ad un gestore pur di vederli funzionare come ci si propone di fare per Palazzo dei Congressi o come si è fatto per il Belvedere. Perchè non partire dall’ex Caserma Piave?
In questi giorni si è molto parlato rivoluzionaria riforma del Catasto che, in scenari sviluppati da importanti centri studi, appare prevedere un notevole aumento delle tassazioni sulla casa tanto che la riforma è stata “congelata” dopo le proteste della cittadinanza, ma il dubbio che venga approvata d’estate o d’autunno sussiste per cui richiediamo clausole di salvaguardia e tutela nell’adeguamento catastale, nella forma che l’Amministrazione preferisce, che rendano limitato e progressivo l’impatto per le famiglie in difficoltà. E’ una minimale operazione di resilienza sociale che chiediamo all’Assessore di prendere seriamente in considerazione.
S’impone anche un richiamo forte e necessario all’Agenda Europea; infatti con la scomparsa progressiva dei trasferimenti statali scelta necessaria di ogni amministrazione normale, elemento di eccellenza delle migliori amministrazioni che provvedono anche alla formazione interna del personale per fare della capacità d’aggressione alle call internazionali, come dei bandi regionali, la punta di diamante della capacità realizzativa dell’ente stesso che opera in prima persona. Ben vengano quindi le iniziative realizzate attraverso CittàSlow od altri partner ma è il bilancio del Comune che a noi preme.
Infine segnaliamo come prioritaria la necessità che le scelte di destinazione e di spesa debbano esser partecipate dalla cittadinanza. Noi vorremmo che sia da subito un “Bilancio Partecipativo” come Parma o Porto Alegre, tuttavia comprendiamo le necessità di strutturarsi quindi chiediamo quanto meno la partenza di una sperimentazione concreta.
«E’ molto semplice. Noi chiediamo soltanto che nel bilancio preventivo vi sia controllo, messa a reddito, resilienza, fondi europei e partecipazione dei cittadini. Sappiamo molto bene che invece si preferirà il concentrarsi sulle aliquote, sui mutui e sul gioco del dare la colpa a quello di prima od a quello al governo.
Nonostante tutto vogliamo ancora credere che il Consiglio possa curare gli interessi dei cittadini invece che limitarsi a vedere l’Amministrazione tassare di più a parità di servizi o trasformare i diritti in imposizioni tariffarie che altro non sono che le solite tasse sotto mentite spoglie.» Lucia Vergaglia, Capogruppo M5S Orvieto
Aggiungiamo una precisazione: in autunno sarà discussa in parlamento la nuova tassazione della casa con potenziali nuovi aggravi in combinato disposto con la riforma del catasto. Questo probabilmente ci costringerà a ripensare parte del bilancio per cui è molto meglio usare cautela sin da subito con queste voci d’ingresso, altrimenti potremmo doverci lavorare trovandoci in condizioni di rischio in sede di consuntivo.
M5S Orvieto