ORVIETO – Luciano Porcari è tornato in libertà vigilata. E’ la clamorosa decisione del gip del tribunale di Viterbo, Eugenio Turco che ieri mattina, dopo un’ora di dibattimento e altrettanto tempo trascorso in camera in consiglio, ha convalidato l’arresto del 75enne, scarcerato ed evaso martedì dall’obbligo di firma a cui è sottosto a Terni, dopo aver scontato 21 anni di carcere per l’omicidio della moglie Roberta Zanetti.
Il giudice ha convalidato l’arresto, ma a sorpresa ha respinto la richiesta della custodia cautelare in carcere formulata dal pm Franco Pacifici. Secondo il giudice, non ci sarebbero elementi sufficienti a giustificare la detenzione.
Nel corso dell’udienza Porcari ha più volte ribadito che il suo fermo intento è quello di rivedere la figlia. E sembtra disposto ad arrivare al suo obiettivo in qualsiasi modo non a caso Porcari, nelle ore in cui faceva perdere le proprie tracce, ha telefonato ai carabinieri di Castel Viscardo dicendo di essere disposto a tutto per rivedere la ragazza e che, a questo fine, si sarebbe presentato anche con un kalashnikov, se fosse stato necessario.
Ma non è bastato. Per il giudice, a rigore di legge, anche in virtù del comportamento modello che Porcari ha avuto in carcere non ci sarebbe pericolo di reiterazione del reato. Agli enormi sforzi messi in campo per la cattura del 75enne, dovrà inevitabilmente seguire adesso un altrettanto importante sforzo di vigilanza, nei limiti del possibile, per garantire la sicurezza alle persone più o meno direttamente coinvolte.
Porcari dopo poco meno 24 ore di latitanza è stato rintracciato e arrestato mercoledì pomeriggio intorno alle 17,15 a Bolsena. Dove voleva trascorrere due notti al bed and breakfast “Il Vesconte” registrandosi con un passaporto senza foto e dove si era qualificato col titolo di Principe Porcari. Il titolare ha capito subito che c’era quanlcosa di strano e non ha esistato a contattare la Questura. Che fosse nel Lazio le forze dell’ordine dispiegate per il suo ritrovamento lo sapevano già perchè seguivano le celle che venivano agganciate dal suo cellulare. Era nel Lazio e non a Rimini come aveva cercato di far credere ai carabinieri in una telefonata di depistaggio. Luciano Porcari è stato arrestato dai carabinieri della compagnia di Orvieto poco dopo nei pressi del bed & breakfast nel cuore di Bolsena e trasferito in una delle camere di sicurezza della compagnia carabinieri di Montefiascone.
Da Terni si era spostato con mezzi pubblici e taxi, travisando le sue fattezze, note benchè invecchiate di 20 anni, con un cappellino e dei grandi occhiali da sole da donna. Per quanto riguarda, invece, il reato di evasione il giudice ha evidenziato la sua incompatibilità nel procedere al giudizio rinviando gli atti al tribunale di Terni dove è stato materialmente commesso il reato.