Gent.mo Direttore,
sono un genitore, uno come tanti altri, che suo malgrado si trova ad affrontare insieme ai propri figli il percorso educativo e formativo forse più fondante della loro crescita: la scuola.
Capita così che un venerdì pomeriggio, dopo aver iscritto i propri figli alla scuola secondaria di primo grado, previa scelta del modulo orario, ci si ritrovi nel diario una fotocopia tagliata a metà di un foglio A4 con la richiesta di rispondere ad un sondaggio per la preferenza rispetto al suddetto modulo orario. C’è anche il quorum, 66,66% e lo slogan: sabato libero. Poco importa che scritto con un carattere pressoché illeggibile vi sia apposto “ i 10 minuti decurtati da ogni ora di lezione saranno recuperati andando a scuola 5 o 8 sabati senza specificare quali e quante materie saranno recuperate. Poco importa se con questo ipotetico modulo orario i ragazzi dovranno preparare per il giorno dopo sei materie anziché cinque e nella stessa giornata dovranno sovrapporsi più verifiche; poco importa se alle 8.00 dovranno già essere seduti in classe per uscirne alle 13.50 con una sola pausa: tanto poi i genitori protesteranno perché i compiti sono troppi e perché gli insegnanti mettono troppe verifiche nella stessa giornata e raccoglieranno le firme.
No, ciò che importa è stare a casa il sabato e sottovalutare il fatto che la Scuola è un’Istituzione con le sue regole, anche se partecipata; oramai serpeggia l’alito che i genitori possano entrarvi a gamba tesa, plasmarla alle proprie esigenze e, con volontà impositiva, farsela come pare loro.
Credo che proporre un simile sondaggio a fine maggio, dopo avere iscritto i propri figli, sia estremamente scorretto, ed alla fine, al povero genitore che crede prima di tutto nell’azione didattica della scuola, tocca solo di subire o di trasferire.
Cordiali saluti.
Lettera firmata