di M5S Orvieto
Alla notizia di una visita dei bimbi delle elementari alla discarica de “Le Crete” come tanti, noi del M5S Orvieto, siamo letteralmente sobbalzati. Sono infatti recentissime le vicende tutte da approfondire delle contaminazioni da mercurio della zona ed a fronte di ciò, con le associazioni del territorio, i cittadini e la totalità delle forze politiche di opposizione, interne ed esterne al Consiglio Comunale, abbiamo immediatamente scritto una lettera ad un sindaco di Orvieto su questa gita scolastica “inopportuna” ed incomprensibile. Abbiamo chiesto innanzitutto di fermarla ed anticipato che vogliamo approfondire questa vicenda.
Come M5S Orvieto vogliamo stigmatizzare alcuni aspetti di questa vicenda davvero tristi.
Il primo è che una discarica non è, per definizione, solo un luogo fisico ma una vera e propria industria classificata come pericolosa e soggetta a precise disposizioni che puntano alla chiusura, messa in sicurezza e successiva bonifica del sito. In pratica un luogo già potenzialmente insalubre per gli adulti, ma sul quale non esistono prove che non lo sia molto di più per chi è in età pediatrica e questa valutazione sottende una superiore assunzione di responsabilità rispetto alla semplice informativa ai genitori sul fatto che è prevista una gita ma, a nostro avviso, sarebbe opportuno un vero e proprio consenso informato quasi come se volessimo mandare i ragazzi in gita in ospedale, reparto malattie infettive, dove il personale lavora ma solo essendo edotto dei pericoli, a fronte della liquidazione di una cospicua indennità di rischio ed in presenza di polizze assicurative specifiche. Questo concerne il comportamento incauto degli organizzatori.
In secondo piano considerato che le discariche sono in via di chiusura e che le tecnologie attualmente operanti non rappresentano innovazioni, ma piuttosto quanto di inquinante in tutta Europa si cerca di limitare e ridurre, viene legittimo il dubbio sulla valenza formativa di tale visita. Questo per inquadrare l’iniziativa dal punto di vista della coerenza con il ruolo e gli scopi dell’istituzione scolastica.
Inoltre vorremmo far notare che la stessa Acea, nelle sue attività di marketing, propone visite ai propri impianti alle scolaresche solo ed esclusivamente nei comparti acqua ed energia, in pratica agli impianti idroelettrici, e non si sogna di esporre nel proprio portale le visite a discariche di cui, come nel nostro caso, ha la gestione. Questo per segnalare che questa situazione orvietana rappresenta un’anomalia nei rapporti tra scuole ed enti gestori di discariche.
Ed infine vorremmo inquadrare la scelta di questa gita nelle recenti vicende della cosiddetta #BuonaScuola, il piano Renzi di modifica dell’assetto scolastico, nel quale il ruolo di prestigio e decisionale sarà essenzialmente dato in mano ai presidi, la cui posizione sarà probabilmente molto ambita e per accedere alla quale, ipotizziamo, saranno necessari tutti gli appoggi e sostegni possibili e la dimostrabile capacità di poter fare intervenire il ricco privato nella scuola pubblica. Noi percepiamo in questo avvicinamento ai possibili finanziatori quale il gestore dell’impianto di “Le Crete” e, potenzialmente, i realizzatori degli impianti di trattamento BioGas, BioMasse, BioDigestori e tutti quelli nascosti dietro la parola bio, un probabile primo tentativo di contatto tra gruppi di interesse.
E’ illecito? Probabilmente non in maniera dimostrabile. E’ etico? Senza dubbio, se queste sono le vere motivazioni, non si fa azione educativa e si carpisce la fiducia che i cittadini hanno del sistema scolastico per propri interessi quindi, in questo caso, sicuramente non appare essere un comportamento etico, specchiato e trasparente.
Allo stato non abbiamo tutte le informazioni, già chieste a tutte le parti in causa, per trarre le corrette conclusioni e ci dobbiamo limitare al giudizio politico di “figuraccia evitabile“. Chiediamo al vicesindaco Croce di approfondire in sede scolastica la vicenda e di riferire pubblicamente sulle motivazioni delle scelte effettuate, in limpida trasparenza, in modo da capire se si è trattato solo di un comportamento superficiale tale da motivare il nostro richiamo e se sia opportuno operare un incontro nelle scuole per discutere dell’argomento subito dopo le elezioni.
In ogni caso, oltre alle considerazioni effettuate assieme agli altri firmatari della “Lettera Aperta” al Sindaco Germani rileviamo ulteriori criticità riassunte qui sopra in 4 capisaldi: mancanza di cautela, scarsa utilità formativa, scelta anomala ed irrituale e profili etici, alla luce delle modifiche normative scolastiche, quantomeno opinabili. Su tutto ciò sarà necessaria trasparenza estrema.