ORVIETO – Dopo l’approvazione da parte dell’Esecutivo, anche il Consiglio Comunale ha approvato (15 favorevoli: gruppi di maggioranza e minoranza; 1 astenuto: Sacripanti) la bozza di convenzione tra i Comuni dell’Orvietano: Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto, Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove e Penna in Teverina, relativa alla gestione del progetto “Aree Interne” di cui Orvieto è Ente capofila.
Come è noto, le “Aree Interne” sono porzioni di territorio distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità), ma ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di processi secolari di antropizzazione (circa un quarto della popolazione italiana vive in queste aree, in una porzione di territorio che supera il sessanta per cento di quello totale e che è organizzata in oltre quattromila Comuni).
Una parte rilevante delle Aree Interne ha subito gradualmente, dal secondo dopoguerra, un processo di marginalizzazione segnato in particolare dal calo della popolazione, riduzione dell’occupazione e dell’utilizzo del territorio.
In questa parte del Paese esiste un forte potenziale di sviluppo che la Comunità Europea intende promuovere utilizzando fondi finalizzati a tale scopo e disponibili per tutte le regioni del paese per il settennio 2014-2020 combinati con la previsione di risorse dedicate nella legge di stabilità.
La finalità del progetto, pertanto, è quella della crescita ed inclusione sociale, l’una funzionale all’altra. Riassunte in un unico obiettivo che diventa il riferimento della strategia, ovvero: inversione e miglioramento delle tendenze demografiche (riduzione dell’emigrazione da queste aree; attrazione di nuovi residenti; ripresa delle nascite).
Tali risultati, in particolare, la ripresa demografica e l’utilizzo del territorio, assieme a specifici progetti mirati sono anche la condizione per arginare e invertire nelle Aree interne il dissesto idro-geologico e il degrado del capitale culturale e paesaggistico.
Le azioni e gli obiettivi sono così riassumibili:
• Obiettivi della Strategia Aree interne
– Azioni: Adeguamento dell’offerta di servizi essenziali; Progetti di sviluppo locale
– Obiettivi intermedi: Aumento del benessere pro-capite dei residenti; Aumento dell’occupazione; Riutilizzazione del capitale territoriale; Riduzione dei costi sociali della de-antropizzazione; Rafforzamento dei fattori di sviluppo locale.
• Obiettivo finale
– Sviluppo locale intensivo/estensivo
– Inversione dei trend demografici
La progettazione per lo sviluppo delle Aree interne, si muove contemporaneamente su due direttrici, una inerente i diritti di “cittadinanza”: sanità istruzione e formazione professionale e mobilità e l’altra i “progetti di sviluppo locale”, vero e proprio, fondamentale strumento per lo sviluppo economico del territorio. Mentre gli ambiti di intervento all’interno dei quali devono ricadere i progetti sono: tutela attiva del territorio/sostenibilità ambientale; valorizzazione del capitale naturale/culturale e del turismo; valorizzazione dei sistemi agro-alimentari; attivazione di filiere delle energie rinnovabili; saper fare e artigianato.
In Umbria, l’Amministrazione regionale ha individuato tre Aree Interne di cui una è costituita dal territorio “Sud ovest Orvietano” scelta coma area pilota, ne fanno parte i già citati Enti Locali che convergono nel riconoscere che è assolutamente necessario porre in atto un’azione comune e condivisa di servizi funzionali alla sostenibilità di lungo periodo della strategia, tale da allineare pienamente la loro azione ordinaria con i progetti di sviluppo locale.
Per raggiungere tale obiettivo, e nel rispetto della Strategia nazionale per le Aree interne, viene utilizzato lo strumento della Convenzione tra Enti Locali prevista dal Decreto Legislativo 267/2000.
La convenzione, attiva per un periodo di cinque anni (prorogabili) fra i Comuni di: Città della Pieve, Monteleone di Orvieto, Montegabbione, Parrano, San Venanzo, Ficulle, Fabro, Allerona, Castel Viscardo, Castel Giorgio, Orvieto (capifila), Porano, Baschi, Montecchio, Guardea, Alviano, Lugnano in Teverina, Attigliano, Giove, Penna in Teverina, individua specificatamente obiettivi, termini di durata dell’accordo, forme di consultazione, strumenti operativi e oneri finanziari reciproci e l’impegno ad individuare almeno due funzioni da svolgere in forma associata.
L’organismo permanente di coordinamento è l’Assemblea dei Sindaci di ogni Comune (rappresentata dal Sindaco o suo delegato) che avrà il compito oltre che di raccordo con l’Amministrazione di appartenenza, di porre in essere e coordinare un piano strategico di azioni di sviluppo locale, in linea con gli obiettivi posti. L’Assemblea dei Sindaci può eleggere un Comitato Ristretto per supportare l’assemblea stessa nella predisposizione delle azioni operative necessarie all’attuazione del piano strategico.
Il Comune capofila mette a disposizione il funzionario dell’Ufficio Cultura per il coordinamento amministrativo e i propri uffici per l’espletamento delle pratiche necessarie; mentre gli Uffici di ogni Comune aderente garantiscono l’apporto amministrativo e tecnico necessario alla predisposizione e alla realizzazione dei programmi di lavoro.
Uno degli strumenti per raggiungere gli obiettivi e porre in essere le azioni è costituito dalla formazione di un gruppo di consulenza che affianca gli uffici dei Comuni interessati con competenze specifiche, dando atto che non si dispone delle professionalità necessarie nell’organico dell’Ente. Il lavoro del gruppo prevede: nella prima fase, il raccordo tecnico tra i diversi Comuni e la ricerca sul campo delle effettive condizioni e potenzialità dell’area in contatto con gli attori reali e interessati per elaborare soluzioni operative che saranno recepite nel preliminare da presentare entro il mese di maggio; e nella seconda fase, la redazione di un progetto complesso, coerente e calibrato al raggiungimento degli obiettivi intermedi e finali che si deve tradurre in un Accordo di Programma Quadro tra Area, Regione e Ministero, da presentare entro il 30 settembre 2015..
Tale progetto dovrà essere sostenuto con i fondi nazionali e regionali in particolar modo i fondi europei già citati, oltre a fondi propri di bilancio dei singoli Comuni
Per attivare l’azione congiunta da porre in essere, affidare l’incarico di consulenza e garantire lo start up necessario, ogni Comune prevede una tantum come quota di partecipazione da parametrare in base al numero degli abitanti e precisamente: € 0.320 per abitante, alla data del 31 dicembre 2013 che la Regione si è impegnata a rimborsare ai Comuni quanto anticipato all’atto dell’avvio della progettazione.
In base alla convenzione, i Comuni aderenti dovranno adotteranno tutte le azioni necessarie a raggiungere l’obiettivo dello svolgimento in forma associata di almeno due tra le funzioni fondamentali individuate dalla normativa.
_______________________
Illustrando la convenzione, il Sindaco, Giuseppe Germani ha parlato di: “atto importante per questa Amministrazione e per il territorio perché si inizia il cammino ufficiale. L’Orvietano è ‘area pilota’ dei 20 Comuni facenti campo all’area interna. Con questo atto si completa la prima fase di definizione dell’Area Interna fatta con gli altri comuni, frattanto la Regione Umbria ha individuato le risorse da mettere a disposizione per questo strumento: si tratta di 12 milioni di euro stanziati per far partire l’area pilota, di cui 8 mln della Regione sui progetti di sviluppo e circa 4 mln dello Stato derivanti dalla legge di stabilità 2014. 20 mila euro saranno necessari per far partire la progettazione del quadro strategico generale. Entro aprile/maggio avremo un altra scadenza importante e per il 30 settembre dovremo avere individuato le linee di indirizzo generali delle Aree Interne, ovvero aver definito i macro-progetti ed essere in grado di presentare al Ministero il nostro progetto di Area Vasta. Su questo aspetto è determinante la collaborazione tra tutti i soggetti pubblico-privati e le associazioni. Con le imprese dovremo fare un lavoro importante”.
Cons. Roberta Tardani (Forza Italia): con una mozione d’ordine ha chiesto di “verificare se a Castelviscardo sia stata approvata una bozza di convenzione diversa, ovvero se l’atto in approvazione dovesse essere emendato o presentata una risoluzione”.
Sindaco, Giuseppe Germani: “se ci sarà qualche modifica l’atto si riporterà in Consiglio Comunale”.
Cons. Antonio Concina (Gruppo Misto): “mi rallegro con il Sindaco per vedere coronati tanti sforzi. Soddisfazione del Sindaco e di tutti i consiglieri per l’avvio di un progetto che dovrebbe portare linfa alla nostra economia in sofferenza. Spero che il clima si rassereni e che su questo progetto le battaglie di retroguardia lascino il tempo che trovano. C’è molto da fare per progetti utilissimi alla nostra città. Tanti i progetti ereditati dalla precedente amministrazione che sono in attesa di essere portati a compimento. Noi siamo a disposizione per combattere una battaglia insieme e mi riferisco ai seguenti progetti:
– Casello Nord per l’area industriale oggi ventata maggiormente più attraente (nuovo insediamento Vetrya e nuova ubicazione della Protezione Civile). L’atteggiamento dei decisori sarebbe favorevole. Raccomando al Sindaco che entro il 15 luglio va trasmessa alla Società Autostrade la sensazione che il punto della viabilità secondaria può essere inserito nell’Area Interna;
– Completamento della Complanare.
– Turismo va fatto con azioni concrete (ex Ospedale) con una visione concreta e fattuale. Siamo tutti disponibili a lavorare insieme perché ‘Aree Interne’ sia davvero una occasione per lavorare seriamente mettendo da parte gli isterismi”.
Cons. Andrea Sacripanti (Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale): “la delibera per l’attivazione della Aree Interne presenta oltre alle luci anche delle ombre. Significativo sicuramente il fatto che il nostro territorio possa beneficiarne per raggiungere questi obiettivi e che molti Comuni si siano riuniti per raggiungere l’obiettivo. Tuttavia sono perplesso su un punto della premessa, laddove si afferma che ‘le Aree Interne sono porzioni di territorio distanti dai centri di offerta di servizi essenziali (istruzione, salute e mobilità)’, perché in questo modo diamo atto che noi siamo in un territorio marginalizzato. Non possiamo accettare che Orvieto venga classificato come uno dei territori marginalizzati, semmai si dovrebbe dire chi ha costretto Orvieto a questa condizione. Mi riferisco alle responsabilità e al fallimento della nostra Regione e di tutta la classe dirigente che ha guidato questa città. Non concordo con questa immagine di noi che è poco gradevole oltre che non rispondente alla realtà. Sono consapevole dell’importanza della delibera che voterò, ma dobbiamo emendare il primo punto della premessa che attesta la resa di Orvieto”.
Cons. Vergaglia (M5S): “l’atto in approvazione è il frutto di un lungo lavoro, di cui questa Amministrazione ne beneficia. Rispetto alle considerazioni di Sacripanti, mi chiedo perché dovrebbero darci dei soldi se non siamo in una situazione di sottosviluppo? Sinceramente io non trovo particolarmente mortificante questa definizione. Orvieto è capofila, ma alcune realtà territoriali potrebbero avere questa caratteristica che Orvieto non ha, e quindi non va disconosciuto. Sull’incarico di consulenza esterno sarebbe auspicabile che si avesse una specifica dei criteri di affidamento delle consulenze e verificare perché nei vari Comuni mancano queste professionalità. Ritengo che questo debba essere un terreno molto rigido”.
Cons. Roberta Tardani (Forza Italia): “capisco il dispiacere di Sacripanti sul fatto che siamo indicati come Aree Interne, ma è perché il documento stilato dal Ministero per la programmazione economica e la coesione sociale indica requisiti che ci appartengono. Questa è una occasione per una riflessione su come sia stata gestita fino ad oggi la politica della nostra area. Ripartire da trasporti, sanità, scuola, come questo strumento consente, significa rivedere processi politico-amministrativi. Ciò che mi preoccupa è la parte dei progetti dello sviluppo locale. Mi riferisco alla questione sul risparmio energetico e di sviluppo locale dove, nei Comuni circostanti, stiamo assistendo a delle fughe in avanti sulle energie rinnovabili. Perché non attendere lo strumento dei progetti di sviluppo locale delle Aree Interne? Perché anticiparli? Facciamo attenzione affinché queste sulle Aree Interne non restino solo delle parole. Non abbiamo problemi ad approvare la convenzione. Auguriamoci buona fortuna nel diventare un’area che rende attive tutte le sue risorse”.
Cons. Tiziano Rosati (SEL): “a me preme completare la citazione sulla premessa della delibera: ‘le Aree Interne’ sono ricche di importanti risorse ambientali e culturali e fortemente diversificate per natura e a seguito di processi secolari di antropizzazione (circa un quarto della popolazione italiana vive in queste aree, in una porzione di territorio che supera il sessanta per cento di quello totale e che è organizzata in oltre quattromila Comuni). Ben venga allora che anche Orvieto diventi capifila di questa area”.
Cons. Roberto Meffi (Forza Italia): “il punto in discussione è sicuramente importante per la città e per il nostro territorio, è l’inizio di un percorso che sta a noi concretizzare con azioni che gli diano gambe. L’Istituzione deve dare all’imprenditoria locale gli input necessari per fare un salto in avanti. La posta in gioco non è appannaggio di questo o quel politico e di questo o quello schieramento, quindi dobbiamo guardare oltre e al percorso che accompagna questi progetti”.
Cons. Andrea Taddei (PD): “penso che Sacripanti abbia letto bene la delibera, ma ritengo che la sua posizione sia pretenziosa poiché è innegabile che la popolazione sta invecchiando, che la parte trasporti va migliorata, che la sanità va rivista alla luce degli accordi interregionali con il Lazio. Quindi dobbiamo essere coerenti e preoccuparci dei rischi che correremmo se non venissimo classificati nelle aree interne. Dobbiamo sfruttare quindi questa opportunità per far sì che il territorio faccia un passo in avanti. Quanto ai costi da parte dei Comuni per l’avvio di una prima progettazione attingendo a dei bandi per figure professionali, si tratta solo di un anticipo che sarà restituito interamente dalla Regione entro settembre (i comuni piccoli hanno personale ridotto al minimo). Se i progetti sono scritti bene, credibili e sostenibili saranno attenzionati. La questione delle energie rinnovabili è vero che ha subito dei travagli, ma lo stesso Sindaco Germani ha chiesto di fermare tutto per ricomprenderlo in un discorso di Area Vasta. Nessuno può permettersi infatti di ignorare il nuovo scenario delle Aree Interne. Importante è anche capire come si svilupperà il progetto delle Aree Interne (proprio oggi è stata distribuita una prima bozza per un primo progetto di macro area) che presuppone, appunto, una chiara strategia di Area Interna rispetto A cosa vogliamo puntare. La convenzione è per rispondere alle linee guida del Ministero”.
Cons. Angelo Pettinacci (PD): “condivido quanto affermato dal Consigliere Concina ma mi preme dire che come PD è dal febbraio 2013 che, abbiamo avviato un percorso con i Comuni che ora sono dentro l’Area Vasta. Allora siamo stati presi per visionari ma adesso i primi segni di questo lavoro si intravedo. La premessa della delibera è la condizione ‘sine qua non’. La premessa, peraltro, è una questione comune anche ad altre aree interne d’Europa. Osservando la cartina dei territori è maggiormente evidente. Se 3/5 del territorio nazionale sono catalogate Area Interne è da evidenziare che la nostra è una delle prime 16 che partirà a livello nazionale e la prima che partirà in Umbria, l’occasione dunque non può essere svilita e va colta al volo. Lo dico per evitare che altri ci passino avanti sebbene arrivino dopo. E’ indubbiamente un volano per far ripartire il nostro territorio”.
Replica Sindaco: “la delibera individua la soglia per la quale possiamo predisporre un bando pubblico che uscirà nei prossimi giorni rivolto a soggetti che fanno esclusivamente progettazione per bandi europei. Anche su questo aspetto ci sarà la massima partecipazione. Al Consigliere Concina confermo che i temi che ha presentato sono tutti attenzionati dall’Amministrazione, le tre priorità da lui evidenziate sono già tutte indicate”.
Dichiarazioni di voto, Sacripanti: “come cittadino sono indignato del fatto che si dia di Orvieto una immagine di area degradata e sottosviluppata. Siete mai andati a guardare quanto la Regione abbia sterzato su questo territorio? Oggi è la stessa Regione che, a due mesi dal voto, ci promette 12 milioni (la stessa che non ha mosso un dito per la chiusura del Tribunale). La politica è credibilità! Non servono spot elettorali. La delibera è fumosa. Io voglio dare il mio voto a cose non fumose. Mi astengo”.
Concina: “raccolgo l’appassionato grido di dolore di Sacripanti. Una cosa è la politica, altra cosa è la concretezza. Io conosco bene l’atteggiamento della Regione in questi ultimi cinque anni è stata presente nella nostra città, ma questa ormai è storia. Stiamo approvando un progetto nazionale a cui tutti abbiamo dato qualcosa. Voto a favore”.
Vergaglia: “la partecipazione è certo auspicabile ma poi servono decisioni rapide. Entrando nel concreto chiedo al Sindaco di dedicarsi ai tre progetti di cui ha accennato. Rassicurata sulla formazione del bando pubblico per il gruppo di consulenza. Solo che sulla questione energetica, materia quella dell’esistenza e tipologia di impianti, non va affatto sottovalutata si è sfumato molto. Alcune pecche del provvedimento spero derivino dalla ristrettezza dei tempi”.
Tardani: “daremo il nostro contributo in sede di partecipazione. Vorrei però precisare che la sanità è competenza specifica della Regione che è chiamata a mantenere il livello dei servizi anche con fondi propri. La questione trasporti è urgente e va affrontata oggi. Questo è il futuro, però vogliamo affidarci alla buona fede dell’Amministrazione quindi guardiamo ai problemi che abbiamo oggi”.
Vignoli: “favorevoli perché riteniamo valida opportunità delle Aree Interne per mettere le mani su progetti di qualità che, per via delle risorse comunali troppo limitate, finora sono state accantonate. La raccomandazione è quella di guardare la progettualità in termini di territorio”.
Taddei: “favorevoli. Aree Interne non è un progetto della Regione né solo del MISE, ma della Comunità Europea. Fare progetti europei implica chiarezza sulla rendicontazione. In passato siamo stati marginali ed emarginati anche perché la proposta era quella che era. Dobbiamo riequilibrare quella tendenza. Dobbiamo sicuramente avere una visione prospettica. Il passaggio sulle rinnovabili è oggetto dei tavoli dedicati”.
(fonte ufficio stampa Comune di Orvieto)