ORVIETO – La Regione può vendere l’ex ospedale di piazza Duomo. Stabilita in via definitiva la proprietà, niente più prelazioni per il Comune di Orvieto, regolate (o quasi) le questioni economiche in sospeso. E’ questo il senso delle modifiche all’accordo di programma del 2007 approvate giovedì dal Consiglio comunale: 9 favorevoli per la maggioranza con Sel che non ha partecipato al voto, 5 contrari in minoranza con Concina che non ha partecipato al voto.
Il sindaco Giuseppe Germani nelll’illustrare l’atto ha voluto sottolineare come, anche al di là delle rassicurazoni in tal senso della presidente Marini, al Comune resti saldamente in mano il controllo sulla sua destinazione d’uso.
Come? “Controllando la destinazione urbanistica – ha detto Germani – dicendo no alle speculazioni urbanistiche, no al commerciale”. Ed è questo uno dei due aspetti su cui si è impuntata l’opposizione. In particolare Roberta Tardani (Forza Italia) che ha presentato una pregiudiziale (poi respinta) perché l’accordo venisse integrato con le destinazioni d’uso.
L’altro aspetto controverso che l’accordo non risolve del tutto è effettivamente quello economico. Il Comune di Orvieto deve alla Usl un milione e 100mila euro per i canoni non pagati (2009 – 2012), contemporaneamente però ha speso 950mila euro per lavori sullo stesso immobile. L’obiettivo era evidentemente fare “pari e patta”, come si dice in gergo. La Asl però ha riconosciuto solo una piccola parte di questa cifra, ovvero 80mila riferiti ai soli lavori autorizzati.
Insomma, il Comune di Orvieto avrebbe fatto 870mila euro di lavori mai autorizzati su un bene non suo. Ora la Usl verificherà se riconoscerne altri, di lavori. In ogni caso, il Comune di Orvieto dovrà saldare il proprio debito entro il 2015. Mentre la Asl, fatte le dovute verifiche, rifonderà il Comune eventualmente dopo la vendita del bene e comunque non oltre il 2017. Ma è ragionevole pensare che si tratti ormai di soldi persi. Come ha sottolineato il consigliere Andrea Sacripanti (FdI).
Quanto alle destinazioni il sindaco si era espresso anche prima della seduta consiliare nel corso dell’incontro pubblico sulla sanità alla presenza della Marini. “La destinazione verrà discussa con l’intero territorio orvietano – erano state le sue parole – Due i punti fermi che il progetto sia sostenibile economicamente e che dia risposte per lo sviluppo del centro storico”. Da sempre, come noto, l’idea è quella di realizzarvi un albergo di lusso, vista la prestigiosa collocazione dell’immobile e la mancanza di posti letto ad Orvieto con tale standard qualitativo.(S.T.)