ORVIETO – Muore a 38 anni dopo aver dato alla luce una bambina. La tragedia si è consumata all’ospedale di Orvieto tra la sera di venerdì e la mattina di sabato. La donna, vittima di una grave emorragia interna, non ce l’ha fatta, mentre la piccola a cui è stato dato il nome di Maddalena è stata trasferita al Santa Maria della Misericordia di Perugia nel reparto di terapia intensiva neonatale. Elisa Lardani, 37 anni, già madre di altri tre bambini, si era recata per partorire al Santa Maria della Stella di Orvieto. Venerdì sera il parto naturale, complicato da un evento del tutto inaspettato durante il travaglio. Secondo le prime ricostruzioni la 38enne orvietana avrebbe avuto dei problemi di coagulazione del sangue che avrebbero provocato l’improvvisa emorragia interna.
Subito è scattata la richiesta di sangue a cui la gente ha risposto accorrendo numerosa all’ospedale di Orvieto. Una corsa vana. Vane le trasfusioni, vano il piano di trasferimento predisposto dai sanitari con l’intervento di un’elimaulanza attrezzata del 118 che avrebbe dovuto portare la giovane mamma a Siena.
Il trasferimento non c’è mai stato, perchè inutili sono stati tutti i tentativi dei medici di stabilizzare la paziente, condizione indispensabile per ipotizzarne lo spostamento. Le condizioni della giovane sono evolute in rapido peggioramento fino all’arresto cardiaco, fatale nonostante i tentativi di rianimarla. Elisa Lardani è deceduta in ospedale intorno alle 14 di ieri, mentre la bambina resta tuttora ricoverata a Perugia.
I medici lo spiegano come “un evento del tutto improvviso e imprevedibile a carico della coagulazione del sangue (Coagulazione Intravascolare Disseminata) comparso, con gravissime emorragie, in sala travaglio immediatamente prima del parto”.
“Gli interventi a carattere medico e chirurgico posti in essere in urgenza da più specialisti, sia in sala operatoria che in rianimazione, hanno consentito il mantenimento in vita della paziente nell’immediato – spiega il direttore del presidio Ermete Gallo – A nulla sono valse, invece, tutte le successive e prolungate cure cui la stessa è stata sottoposta presso il locale reparto di Rianimazione volte al tentativo del conseguimento di un grado di stabilizzazione dei parametri vitali tale da poter rendere ipotizzabile un trasferimento, con mezzo idoneo, in una struttura ospedaliera di alta specialità in grado di effettuare il trattamento di plasmaferesi, ultima opzione terapeutica da mettere in campo, anche se con scarse possibilità di successo vista la tipologia e l’entità della patologia in atto”.
Cordoglio giunge dal nosocomio di Orvieto e da tutta la comunità orvietana. Al marito Luca, ai figli, alla madre Anna e al padre Giacomo, al fratello Alessandro, ad Emanuela e ai nipotini l’abbraccio della redazione di OrvietoSi e dell’editore Elzevira.
Ciao Elisa, il tuo dolce sorriso ci illuminerà sempre, certi che “siamo nati e non moriremo mai più”.
I funerali saranno celebrati domani alle 15 in Cattedrale.
Di seguito il comunicato diffuso dal direttore sanitario dell’ospedale di Orvieto dr Ermete Gallo.
È deceduta in ospedale nelle primissime ore del pomeriggio una giovane donna di 38 anni a seguito di un evento del tutto improvviso e imprevedibile a carico della coagulazione del sangue (Coagulazione Intravascolare Disseminata) comparso, con gravissime emorragie, in sala travaglio immediatamente prima del parto.
Il tempestivo intervento dell’equipe sanitaria ha consentito di far nascere in tempi rapidissimi la bambina che, dopo le prime cure, è stata trasferita d’urgenza all’Azienda Ospedaliera di Perugia ove è tutt’ora degente.
Gli interventi a carattere medico e chirurgico posti in essere in urgenza da più specialisti, sia in sala operatoria che in rianimazione, hanno consentito il mantenimento in vita della paziente nell’immediato.
A nulla sono valse, invece, tutte le successive e prolungate cure cui la stessa è stata sottoposta presso il locale reparto di Rianimazione volte al tentativo del conseguimento di un grado di stabilizzazione dei parametri vitali tale da poter rendere ipotizzabile un trasferimento, con mezzo idoneo, in una struttura ospedaliera di alta specialità in grado di effettuare il trattamento di plasmaferesi, ultima opzione terapeutica da mettere in campo, anche se con scarse possibilità di successo vista la tipologia e l’entità della patologia in atto.
Il suddetto trasferimento non è stato reso possibile, nonostante la presenza in loco dell’eliambulanza attrezzata del 118 fatta nel frattempo pervenire tramite la C.O. 118 Umbria, dalla mancata stabilizzazione delle condizioni cliniche che, al contrario, sono evolute in rapido peggioramento fino ad arresto cardiaco, risultato fatale nonostante il lungo tentativo di rianimazione nel reparto suddetto.
Nell’esprimere profondo cordoglio alla famiglia, si porgono sentiti ringraziamenti alla Polizia Stradale per la efficace e puntuale collaborazione prestata.