ORVIETO – La Funicolare torna al Comune. L’amministrazione ne è già proprietaria e presto anche la gestione passerà da Umbria mobilità al Comune. Non si sa ancora se sarà una gestione diretta o se invece verrà emesso un bando di affidamento, in ogni caso il Comune ne avrà il controllo, con la possibilità, per la prima volta, di chiudere il cerchio della mobilità alternativa sulla Rupe, mettendo a sistema parcheggi, scale mobili (quando torneranno in funzione) e funicolare, appunto.
La novità è rappresentata da un atto di indirizzo approvato in consiglio comunale (8 favorevoli: maggioranza; un astenuto: Vergaglia – i consiglieri di minoranza hanno lasciato l’aula) che, testualmente, impegna sindaco e Giunta a “redigere entro il 31 dicembre 2014 un progetto di gestione diretta della funicolare e del relativo servizio, ovvero, in alternativa, un bando di gara di nuovo affidamento del servizio stesso, mantenendo comunque sotto la gestione diretta del Comune il servizio di biglietteria”. In sostanza l’amministrazione comunale deve ancora valutare la soluzione più conveniente: gestione internalizzata o tramite bando. Lo farà comunque entro la fine dell’anno. “Il nostro intento – spiega l’assessore alla Mobilità, Andrea Vincenti – è quello di ricercare la soluzione migliore per soddisfare l’esigenza del Comune di un maggiore controllo sull’utilizzo della funicolare, sugli introiti, gli orari di esercizio e più in generale con riguardo al coordinamento con il sistema complessivo di trasporto pubblico”.
Il compito ora è quello di “valutare e attuare lo strumento che risulti in questo senso più opportuno. In questo senso abbiamo necessità di acquisire dati più precisi e dettagliati, che Umbria Mobilità non ci ha ancora fornito – afferma Vincenti – In ogni caso l’obiettivo prioritario è in questa fase quello di rivendicare l’autonomia del Comune di Orvieto in ordine alle scelte riguardanti questo asset fondamentale dell’economia cittadina”. E’ stato questo il motivo per cui le opposizioni al netto del M5S sono uscite dall’aula al termine di una battaglia su un emendamento proposto da Luciani che intendeva scongiurare un eventuale bando.