Spiragli di rilancio per il tessile. Una quarantina di operaie, ex lavoratrici nel settore che anche da 25 anni sono state espressione della produzione orvietana, con il supporto di un imprenditore esterno, sono intenzionate a mettere in piedi una cooperativa per far ripartire la produzione. Ma manca la disponibilità di uno stabile, come denuncia la Cisl.
“Da tempo – spiega il sindacalista Raffaello Trentini – stiamo chiedendo al sindaco e all’assessorato allo sviluppo economico del Comune di Orvieto di sapere se c’è la possibilità di utilizzo dello stabile del Consorzio Crescendo, quello nel quale produceva la ex Sphera prima e la MManifattura poi. Questa struttura, infatti, dovrebbe essere sistemata in termini di impiantistica, per tornare ad essere un punto di riferimento nella produzione del territorio”.
In assenza di risposte il sindacato minaccia l’occupazione del consiglio comunale. Pare che in ballo ci sia stato in questi mesi anche l’interesse di altri soggetti che però nel tempo non sono più usciti allo scoperto. Il sindaco Giuseppe Germani, nella fase attuale, sollecitato sull’argomento non batte ciglio.
“C’è la disponibilità dell’immobile – dichiara – l’amministrazione comunale è pronta a valutare il progetto e a mettere in atto tutte le azioni consentite dalla legge che possano facilitare il riavvio della produzione”. Da tempo ormai le vecchie maestranze del tessile orvietano (fallimneti Grinta, Sphera, Mmanifature) sono rimaste senza ammortizzatori sociali. “La questione tempistica -spiegano le lavoratrici- non è una variabile indipendente: la produzione, compresa la campionatura, dovrebbe partire entro il mese di febbraio”. (S.T.)