ORVIETO – Il vicepresidente della Camera Luigi di Maio e la giornalista e scrittrice Maria Fida Moro, primogenita di Aldo Moro, sono intervenuti ieri al convegno nazionale organizzato dalla Consap, sul tema della sicurezza stradale dal titolo “Darsi la mano per la sicurezza stradale. Un impegno iniziato più di 50 anni fa”. L’incontro pubblico che è stata anche l’occasione per celebrare i 50 anni dell’Autosole, il cui tratto orvietano fu inaugurato il 4 ottobre 1964 dall’allora Presidente del Consiglio Aldo Moro.
Il tema della sicurezza stradale è stato allargato al tema della sicurezza in generale. E di quanto può fare la politica ha parlato l’onorevole di Maio che non ha rinunciato a ribadire: “Il Parlamento ha perso la bussola delle priorità. Ieri sera alla Camera si discuteva di Jobs Act quando negli ultimi mesi sono morte 20 persone sotto al fango e non c’è un piano per la sicurezza del territorio”.
In tarda mattinata l’atteso intervento di Maria Fida Moro.”L’Italia non è ancora la bara del diritto – ha detto la giornalista e scrittrice – molto dipende da noi. Non dobbiamo temere il giudizio degli altri ma solo la nostra coscienza. Questo mi hanno insegnato mio padre e mia madre”.
“In Trentino da dove sono partira stamani, c’era la neve – ha raccontato parlando soprattutto ai ragazzi delle scuole presenti – Li succede che ognuno spala davanti a casa propria e cosi le strade sono pulite. Tutti siamo lo Stato – ha ricordato – tutti possiamo fare qualcosa. Le leggi non possono risolvere tutti i problemi e neanche i soldi pubblici che, essendo della collettività, vanno usati in maniera oculata”. Ricordando un referendum celebrato lo scorso anno a Predazzo per costruire un terzo trampolino di lancio dopo quelli gia esistenti – investimento che la scrittrice giudicò “immorale” di fronte alle emergenze del Paese – ha ricordato: “C’è una via etica per scegliere cosa fare e cosa non fare. Perchè possiamo far finta di credere di fare il bene ma la nostra coscienza lo sa”. (S.T.)