ORVIETO – Tione: la proposta c’è, ma lascia perplessi i sindacati e riluttanti i lavoratori. All’indomani del vertice in Regione sulla vertenza spunta il nome dell’imprenditore interessato al rilancio dello stabilimento di acque minerali di Bardano. E’ Giorgio Marcucci, ex proprietario dell’acqua oligominerale Sepinia, la cui società è attualmente in concordato (mentre la srl che era stata autorizzata dalla Regione Molise alla gestione del marchio è fallita). Le premesse, insomma, non sono delle migliori. Per altro sembra che il piano industriale preveda il taglio della metà del personale. I lavoratori invocano le istituzioni perché non si realizzi l’ennesina operazione a loro scapito e perché vengano vagliate tutte la alternative. I sindacati sono più prudenti.
“L’attuale proprietà – rifericono congiuntamente in una nota Flai Cgil e Camera di Orvieto – ha informato i rappresentanti sindacali di aver depositato presso il tribunale di Terni una proposta di concordato che prevede la ripresa produttiva tramite la costituzione di una newco, formata da una cordata di imprenditori molisani, già impegnati nel settore delle acque minerali, che sarebbe intenzionata a procedere ad un affitto di ramo d’azienda per poi perfezionare in un secondo tempo la proposta di acquisto dello stabilimento di Orvieto.
Non sono stati forniti dettagli riguardante l’operazione, tanto meno è stato fornito un piano industriale, per questo sarà necessario un nuovo incontro, dopo la pronuncia del giudice sulla proposta depositata.
I lavoratori, che dovranno pronunciarsi sulla proposta che speriamo quanto prima verrà avanzata al prossimo incontro in Regione, nel corso dell’assemblea tenuta subito dopo la riunione in Regione sono stati informati di quanto comunicato dalla proprietà.
I tempi sono molto stretti, ci auguriamo che il giudice prenda una decisione entro la prossima settimana, anche perché ci sono necessità legate all’utilizzo degli ammortizzatori sociali che stanno per scadere. Non sfugge a nessuno che i tempi sono purtroppo ormai scaduti e che tutti i soggetti coinvolti sono chiamati a serrare i tempi per evitare soluzioni drammatiche”.