ORVIETO – Si chiama “Alta Velocità delle Terre Etrusche di Confine” (Etruscan Rapid Transit) ed è il progetto che le amministrazioni del territorio orvietano e della bassa toscana, d’intesa con il Comitato Pendolari “Roma Firenze”, per portare avanti la prospettiva della mobilità ferroviaria veloce quale soluzione dei problemi dei pendolari e il rilancio della promozione economica e turistica della Città di Orvieto e del comprensorio.
Il progetto, che è già all’attenzione del Ministero dei Trasporti, della Commissione Trasporti della Camera e della Regione Umbria, propone di sfruttare al massimo le potenzialità delle infrastrutture ferroviarie esistenti (linea direttissima e linea lenta) con riferimento al bacino d’utenza individuato lungo l’asse Perugia-Terontola-Orvieto e Terontola-Firenze, mentre l’obiettivo principale è quello di collegare Perugia e Siena alle due grandi città, Roma e Firenze, rendendo attrattivo un territorio sempre più marginalizzato, invertendo il fenomeno di abbandono dei piccoli centri in favore delle città.
I principali obiettivi che intende raggiungere sono: la ottimizzazione dei tempi di percorrenza in relazione alla distanza; l’aumento delle frequenze dei treni, soprattutto nelle fasce più sensibili; il rispetto del principio di proporzionalità tra i costi e la qualità del servizio.
La proposta è innanzitutto quella di collegamento tra Perugia-Ponte San Giovanni e Roma Termini via Terontola con materiale Alta Velocità (due coppie di treni per Perugia con materiale adatto a velocità 200-250 km/h), che abbia un tempo di percorrenza inferiore alle 2 ore e fermate a Terontola, Chiusi e Orvieto. Almeno uno dei due treni dovrebbe avere come specifico obiettivo il servizio del maggior numero possibile di pendolari.
La partenza da Perugia non dovrebbe avvenire oltre le ore 6,30 per consentire l’arrivo del treno a Roma Termini prima delle 8,30 e garantire così il massimo dell’utenza. Il treno corrispondente di ritorno dovrebbe partire da Roma Termini non prima delle 18,15 per arrivare a Perugia non oltre le 20.15. Analogamente al mattino, infatti, è questa la fascia oraria che ha il numero maggiore di fruitori.
Il treno dovrebbe fermare a Terontola, Chiusi e Orvieto, sostituendo gli attuali IC 581 e il suo corrispondente della sera IC 598 poiché tali convogli hanno una utenza più significativa solo tra Terontola e Roma. La soluzione non penalizzerebbe le stazioni di Arezzo e Firenze verso Roma, avendo già queste città soluzioni ben più comode attraverso il collegamento con l’Alta Velocità, oltre al fatto che le attuali soluzioni di collegamento tra Perugia e Roma, entrambe via Foligno, sono molto meno vantaggiose sia in termini di tempo di percorrenza che di utenza.
In termini commerciali la soluzione dovrebbe poter rientrare nell’agevolazione della Carta Tutto Treno Umbria, trattandosi di Alta Velocità solo per il materiale rotabile e non per l’occupazione di tracce significative della linea veloce AV, che sarebbero occupate solo tra Orvieto e Roma, come già avviene con gli Intercity.
Per quanto riguarda l’asse Roma-Firenze, il progetto propone l’istituzione di tre coppie di treni con materiale adatto a velocità 200-250 km/h, migliorando tempi di percorrenza e frequenze dei treni regionali già esistenti.
La soluzione proposta avrebbe il vantaggio di favorire l’area interna dell’Orvietano, l’Alto Lazio e la Bassa Toscana, senza svantaggiare le zone di Foligno e Terni che sono in ogni modo già sufficientemente servite da numerosi collegamenti con Roma.
Con l’impegno della Regione dell’Umbria e il concorso della Regione Toscana, per la parte di propria competenza, non solo si intende offrire una soluzione di gradimento per la maggiore utenza pendolare, ma favorire anche un maggior flusso turistico che consentirebbe ai Comuni interessati di avviare una sostenibile operazione di attrazione di famiglie residenti, favorita dalla forza centrifuga da Roma verso i centri minori, in sintonia con il Progetto nazionale per le Aree Interne del Paese.
Relativamente ai costi, il progetto auspica inoltre il superamento dei criteri su base regionale per quanto riguarda tariffe e abbonamenti dei pendolari che utilizzano le stazioni di una regione ma sono residenti in un’altra. In particolare, questo problema si pone per gli utenti della stazione di Orvieto, utilizzata anche da pendolari residenti nell’alto Lazio: Acquapendente, San Lorenzo, Montefiascone, ecc., data la prossimità geografica. Questi pendolari non possono usufruire degli sconti previsti per i residenti in Umbria ma neanche di quelli previsti dal Ministero delle Infrastrutture per la regione (in questo caso il Lazio) in cui si trova la stazione di riferimento. Lo stesso problema si pone anche per i pendolari umbri che accedono ai treni dalla stazione di Chiusi.
“Le linee generali della proposta – spiega il Sindaco Giuseppe Germani – sono state da me illustrate al Consiglio comunale nella recente seduta del 6 ottobre scorso, relativamente alla trattazione di una mozione del Cons. Sacripanti inerente l’integrazione del servizio Trenitalia con nuovi treni Freccia Argento e linee veloci, poi approvata all’unanimità e volta a sostenere il progetto recentemente recepito anche dall’Esecutivo con specifica delibera. Il progetto, in linea con la Strategia nazionale per le Aree Interne del Paese, oltre che risolvere i problemi di migliaia di pendolari contribuirebbe al rilancio della promozione economica e turistica della città di Orvieto, consentendole di diventare la porta di accesso alla direttissima verso la Capitale e facendo risparmiare circa 20 minuti sul collegamento con Roma. Nel concreto, si intende valorizzare il collegamento con Roma attraverso l’area trasimeno-orvietana: tramite l’istituzione di una linea Alta Velocità che abbia Orvieto come porta di accesso alla Direttissima e sostituendo il materiale Intercity con quello più nuovo dei FrecciaArgento e creando una linea veloce nelle tratte Perugia-Terontola-Orvieto e Terontola-Firenze”.
“La proposta – aggiunge l’Assessore ai Trasporti e Mobilità Andrea Vincenti – è attuabile nell’immediato e permetterebbe di collegare Perugia e Siena alle due aree metropolitane già servite dall’alta velocità: Roma e Firenze. Oltre che a risolvere i problemi di migliaia di pendolari, il progetto contribuirebbe in maniera decisiva al rilancio della promozione economica e turistica delle città di Orvieto, Chiusi, Cortona e Terontola, nonché di tutte quelle ad esse territorialmente più vicine, tra cui numerose località e borghi interesse culturale molto rilevante. Orvieto, in particolare, diventerebbe porta d’accesso alla direttissima verso la Capitale, facendo risparmiare tempo prezioso sul collegamento con Roma ed accogliendo la forte domanda di trasporto ferroviario proveniente dai comuni limitrofi, in particolare da quelli dell’Alto Lazio.
LA SITUAZIONE ATTUALE
COM’È CAMBIATA L’OFFERTA NEL TEMPO (fonte: Comitato Pendolari Roma-Firenze) Prendendo a riferimento le stazioni di Chiusi e Orvieto per ciò che riguarda i treni per Roma nella fascia oraria 6.00-12.00, questa è stata l’evoluzione:
Anno 2004
Tempi di percorrenza Orvieto-Roma: da 51 min. con Inter City a 1h e 18 min con regionali.
Tempi di percorrenza Chiusi-Roma: da 1h 14 min. con IC a 1h 50 min con regionali.
Frequenza (differenza tra treni successivi): da 18 min. a 1h 15 min.
Anno 2014
Tempi di percorrenza Orvieto-Roma : da 55 min con Inter City a 1h e 57 min con regionali.
Tempi di percorrenza Chiusi-Roma: da 1h 16 min. con IC a 2h 18 min con regionali.
Frequenza (differenza tra treni successivi): da 31 min. a 2h 26 min.
Anno 2015 (sono previsti tagli per il trasporto Inter City)
Tempi di percorrenza Roma-Orvieto: da 1h 28 min. a 1h 57 min.
Tempi di percorrenza Roma-Chiusi: da 1h 49 min. a 2h 18 min.
Frequenza (differenza tra treni successivi): da 2h 02 min. a 2h 26 min.
Nel 2004 i treni complessivi nell’arco della giornata erano 52.
Ancora a inizio 2014 erano 34; dal giugno 2014 i treni complessivi nell’arco della giornata sono solamente 20 (venti).
A fronte di questa notevole riduzione dell’offerta, dal 2005 al 2011 si è registrato un aumento dei prezzi in media del 41,3% (media paesi EU: 28,4%; media area Euro: 22,6%; dati EUROSTAT).
“Rispetto al 2004 quindi – prosegue l’Assessore – un pendolare oggi trascorre in treno mediamente 20 minuti in più al giorno. Se i tagli agli Intercity dovessero essere confermati, ogni pendolare trascorrerà in treno ben 72 minuti al giorno in più rispetto al 2004, ovvero: 6 ore a settimana in più, pari a 24 ore al mese in più, insomma un’intera giornata ogni mese. È evidente che la soppressione di un così rilevante numero di treni ha penalizzato e continua a penalizzare una vasta area, che si estende dalla provincia di Arezzo a quella di Perugia, ma anche a quella di Siena, oltre ovviamente all’area orvietana e a quella amiatina, colpendo innanzitutto i pendolari lavoratori (almeno in numero di 1.500), ma anche gli studenti, i professionisti, i turisti e le attività turistiche in generale, oltre che le stesse persone in cerca di occupazione.