ORVIETO – Le prime avvisaglie c’erano state già all’indomani delle nomine dell’Esecutivo, ora insoddisfatti anche per il mancato rispetto di una serie di impegni elettorali – invarianza fiscale e taglio della spesa pubblica in primis – i Comunisti italiani scaricano Germani.
“Abbiamo partecipato con convinzione alla competizione elettorale per consentire al centrosinistra di tornare al governo della città. Obiettivo raggiunto. Ma si sta disattendendo il programma, e il nostro partito non sarà complice di questo”.
L’annuncio dell’uscita dalla coalizione da parte de PdCi arriva direttamente dal segretario Ciro Zeno, alla presenza del segretario provinciale, Gianni Pelini. “Non usciamo, siamo stati cacciati” puntualizza Pelini, riferendosi alla mancata partecipazione del bilancio e agli impegni disattesi.
Quali? Innanzitutto il blocco delle imposte. “Registriamo un’ipertassazione per le famiglie con figli a carico” denuncia Zeno che lamenta anche uno spreco di denaro nella spesa pubblica comunale, dove suggerisce al sindaco parcellizzazioni per i dirigenti che superano i 100mila euro e la ridistribuzione ad un dirigente interno della delega alla protezione civile. Risparmio totale: attorno ai 250mila euro, assicura. Per i Comunisti italiani inoltre Germani non sta facendo abbastanza per sostenere in Regione le ragioni del no al terzo calanco e soprattutto la proposta di legge regionale sulla sanità avanzata dal partito che si avvia ad essere bocciata.
“La stanno bocciando – polemizza il segretario del PdCi – perché a Foligno e Perugia dà fastidio che si possa entrare nel merito di come vengono spesi i soldi in sanità in Umbria”.