ORVIETO – Con l’astensione benevola dell’ex sindaco e di FI e il favore dei Cinque Stelle oltre che della maggioranza, da ieri è iniziata l’era Germani. Il neo sindaco, dopo le ore concitate che hanno dato vita alla Giunta, ieri in consiglio ha avuto nuove sorprese. Ovvero il Sì del M5S e l’astensione di Toni Concina, Roberta Tardani e Roberto Meffi alle linee di mandato. Di fatto hanno votato contro solo Gianluca Luciani (“Identità e territorio”) e Andrea Sacripanti (FdI).
Sviluppo economico, utilizzo degli asset e azione di governance: su questi indirizzi chiave si polarizzerà il programma del sindaco che resta ovviamente quello della campagna elettorale. Due gli interventi in assoluto più significativi, sebbene entrambi si siano poi tradotti in un’astensione.
Di certo quello dell’ex sindaco Toni Concina che ha accusato di vaghezza il programma di Germani carente, a suo giudizio, sotto il profilo della concretezza e soprattutto in merito ai temi ambientali e di bilancio. “Vogliamo capire meglio quali siano i progetti” ha detto ribadendo al disponibilità a collaborare col sindaco sui dossier aperti e che gli sono stati trasmessi. “Cosa – ha puntualizzato – che nessuno all’epoca ha fatto con me”.
L’unica a mettere la lingua dove il dente duole (ovvero sull’iter tormentato per la formazione della Giunta) con Germani è stata Roberta Tardani. “Non ho fatto il tifo per lei sindaco, ma ero fiduciosa che avrebbe potuto rompere degli schemi. Sono già delusa – ha specificato – perchè nel nominare la Giunta non ha avuto l’autonomia che aveva rivendicato”. “Le auguro coraggio e cuore, quelli che ci vogliono per governare questa città” ha concluso la Tardani che ha anche dato la disponibilità a Germani “a lavorare insieme prr le questioni strategiche. La nostra – ha detto – non sarà un’opposizione pregiudiziale, come quella che avete fatto voi per cinque anni”. E il voto lo ha subito dimostrato.
Ma veniamo agli assessori appunto. “Persone giovani (quasi tutte) – ha presentato il sindaco nel presentare la squadra (assente Custolino per motivi familiari) – di grande competenza e di elevate capacità professionali che saranno all’altezza della situazione”.
La presidenza del consiglio che è andata ad Angelo Pettinacci (Pd) col voto favorevole della maggioranza, dei Cinque Stelle che anche in questo caso hanno voluto manifestare così “un’apertura di credito” come l’ha definita Lucia Vergaglia e l’astensione del resto dell’opposizione. Vicepresidenti: Roberto Meffi (Fi) per la minoranza e Roberta Cotigni (“Per andare andare avanti”) per la maggioranza.
Il tutto condito da tanta emozione per tutti, a partire dai tanti esordienti. E proprio l’emozione ha tirato un brutto scherzo anche ad Angelo Pettinacci che nel dare la parola a Concina l’ha appellato col titolo di “sindaco”. Teso anche Germani che forse ha risentito delle forti frizioni che hanno preceduto l’insediamento. (S.T.)